Da questo sabato scatteranno significativi aumenti delle accise sul carburante. Assopetroli Assoenergia sostiene che da sabato prossimo e fino al 31 dicembre 2018 i cittadini italiani, al netto delle addizionali regionali, subiranno una pressione fiscale mediante l’incremento delle accise sui carburanti per autotrazione di ben 1,18 miliardi di euro, ai quali dovranno essere sommati altri 260,26 milioni di euro di Iva (calcolata sulle accise) per un valore totale di circa 1,44 miliardi di euro.
Benzina
Carburante: accise in aumento da sabato
Sarà attivo da sabato l’ennesimo aumento dell’accisa sulla benzina, che varierà da 728,40 euro per mille litri a 730,80 con un aumento di 0,24 centesimi al litro, e di quella sul gasolio, da 617,40 a 619,80 per mille litri (+0,24) in virtù dell’aumento di 0,34 centesimi. L’aggravio era stato contemplato ad agosto dello scorso anno in veste di copertura finanziaria per diverse voci del decreto ‘Fare’, tra cui la nuova legge Sabatini, e rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2014.
Spread in calo a 191
Continuano a giungere buone notizie dai mercati dopo la giornata di ieri, conclusasi con un risultato ottimo per quanto concerne l’asta di Ctz. Nella giornata odierna, il Tesoro ha ricevuto altri esiti molto positivi che accrescono la fiducia da parte dei mercati con l’asta di 8,5 milardi in bot a sei mesi che ha fatto registrare un’enorme diminuzione del rendimento medi. Esso e sceso di quattordici punti in confronto all’emissione del 29 gennaio, allo 0,455%.
Per la prima volta meno consumi di benzina e meno gettito fiscale
Secondo le rilevazioni dell’Unione Petrolifera, in Italia il consumo di prodotti petroliferi nel 2013 è stato pari a circa 61 milioni di tonnellate, con un calo del 5,2% rispetto all’anno precedente. La flessione dei consumi di carburanti è stata del 3,3%, risultante dalla media fra benzina (-4,8% ) e gasolio (-2,7%).
► Il consumo di petrolio in aumento nei Paesi emergenti
Conseguentemente alla contrazione dei consumi,anche il gettito fiscale derivante dai prodotti petroliferi (compreso il gpl) ha registrato un calo per un importo complessivo di 970 milioni di euro, di cui 415 milioni imputabili alle accise, i restanti ad Iva e altre tasse. La riduzione su base annua, rispetto al 2012, è del 2,6%: la prima volta nella serie storica dei rilevamenti.
Solo nello scorso mese di dicembre, i consumi hanno segnalato una leggera ripresa portandosi a circa 5,2 milioni di tonnellate, ma sempre in flessione (-2%) rispetto allo stesso mese del 2012.
Più nel dettaglio, prodotti per autotrazione nel mese di dicembre hanno evidenziato il seguente andamento: i consumi di benzina sono diminuiti dell’1,3% rispetto a dicembre 2012, mentre quelli del gasolio per autotrazione sono aumentati del 2,2%. Nel mese di riferimento quindi la domanda totale di carburanti (benzina + gasolio) ha raggiunto i 2,5 milioni di tonnellate, di cui 0,7 tonn. di benzina e 1,8 tonn. di gasolio per autotrazione, con una crescita media pari a +1,2% sul dicembre 2012. A questo va aggiunto il buon livello di consumo del Gpl auto (+10,2%) e dei lubrificanti (+7,1%).
Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture nuove hanno segnato un aumento dell’1,4% , dovuto in maggioranza ad auto diesel ( 55,2% del totale. Su base annua però le vendite di auto nuove (54,1% diesel; 45,9% a benzina) hanno subìto un calo del 7,1%.
Quali sarebbero le conseguenze dell’uscita dall’euro?
Aumenta la benzina per coprire l’Imu
Sono in discussione le misure che dovrebbero andare a compensare il mancato pagamento della seconda rata Imu. Per riuscire a coprire l’eliminazione della seconda rata dell’Imu è previsto l’aumento al 128% per il 2013 (al 127% nel 2014) dell’acconto Ires per banche e assicurazioni, a partire dal 2015 l’aumento delle accise su carburanti e l’acconto sull’imposta del risparmio amministrato.
Cala il prezzo del petrolio a livello globale
Lo shutdown che in questi giorni ha colpito gli Stati Uniti, cioè la riduzione dei servizi non essenziali alimentati dalle risorse federali ha avuto quasi da subito effetti decisivi sui mercati, così come annunciato già in precedenza dagli economisti. Tra le conseguenze che si possono elencare in seguito al blocco dei fondi per la macchina statale americana vi è, dunque, anche una generale riduzione delle quotazioni internazionali del petrolio.