Le banche italiane appaiono ancora molto sottovalutate sia in confronto ai partners europei che in confronto alle banche statunitensi. A documentarlo è uno studio reso noto da una società internazionale di consulenza indipendente che ha realizzato una ricerca sui bilanci delle 250 rilevanti banche europee.
Bilanci
Svolta epocale in Vaticano, lo Ior pubblicherà il suo bilancio
Il nuovo Papa, eletto dopo le dimissioni di Benedetto XI, si sta dando da fare come mai prima per rendere la Chiesa e tutte le sue istituzioni trasparenti e vicine ai fedeli: basta segreti, conti in banca ingenti non tracciabili, basta spese inutili e apparati terreni che allontanano i cristiani e i fedeli dal vero cammino religioso.
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Quello che Papa Bergoglio si appresta a fare domani è un passo epocale. Per la prima volta lo Ior, l’Istituto per le Opere Religiose – in pratica la banca vaticana – voluta nel 1942 da papa Pio XII svelerà i suoi conti. Dopo anni di vicende troppo poco chiare, duranti i quali la banca vaticana ha visto passare molti soldi, parte di questi anche provenienti da dubbia fonte, i conti di uno degli istituti di credito più ricchi del mondo saranno svelati.
Al momento si sa che il documento che sarà pubblicato domani mattina a partire dalle ore 8.00 sul sito ufficiale dello Ior è composto da circa 100 pagine che riportano tutti i dati riferiti al bilancio dell’anno 2012. Un anno peraltro anche particolarmente proficuo per l’istituto bancario vaticano, che negli ultimi 12 mesi ha fatto registrare un utile netto di 86,6 milioni di euro, quattro volte l’utile del 2011.
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Il bilancio dello Ior che verrà pubblicato domani è stato certificato da una delle cinque società del network Kpmg, quindi è conforme ai princìpi contabili internazionali (Ifrs) emessi dall’International Accounting Standards Board e omologati alla Commissione europea.
Cosa fanno i revisori contabili e le società di revisione contabile
Chi sono i revisori contabili (o revisori legali)
Un post pubblicato in precedenza ci ha dato la possibilità di conoscere più da vicino i cosiddetti revisori legali o revisori contabili, esperti che si occupano di tutto ciò che riguarda la contabilità e il bilancio nel mondo delle attività produttive e finanziarie.
Chi sono i revisori contabili
Chi sono i revisori contabili (o revisori legali)
Questi post sarà dedicato alla scoperta di una professione e di una figura professionale che al giorno d’oggi è diventata sempre più indispensabile. Si tratta dei cosiddetti revisori legali o revisori contabili, esperti che si occupano di tutto ciò che riguarda la contabilità e il bilancio nel mondo delle attività produttive e finanziarie.
Come fare un bilancio di fine anno
In chiusura di ogni anno amministrativo, le imprese hanno il dovere di redigere il bilancio di esercizio. Mediante tale documento si valuta sia la situazione patrimoniale sia la situazione finanziaria dell’impresa. La sua compilazione è obbligatoria, tanto per le società di capitali, quanto per quelle cooperative. In ogni caso le società di persone e le imprese individuali non sono condizionate dalla sua redazione.
Bilancio di fine anno: come si fa
Al fine di determinate la competenza dei componenti di reddito d’esercizio, al termine del periodo amministrativo, sarà obbligatorio effettuare una serie di scritture di assestamento e di rettifica. In altri termini, si tratta di:
– capitalizzare gli interessi e passivi maturati sul conto corrente e sui vari tipi di depositi;
– svalutare i crediti ed integrare il fondo spese e rischi;
– conteggiare sia l’utile su titoli che su cambi;
calcolare ratei e risconti, passivi ed attivi, tanto sulle operazioni che hanno generato redditi già maturali ma non ancora registrati, quanto su quelli che hanno dato luogo ad un reddito conteggiato in via anticipata;
– rilevare l’ammortamento di competenza dell’esercizio dei beni strumentali e sdoppiare tutti i conti aperti a crediti e debiti.
Quando tutte queste operazioni saranno terminate si potrà procedere al loro riepilogo nel conto economico, con l’obiettivo di determinare il risultato d’esercizio o meglio l’utile o l’eventuale perdita. Occorre tenere presente che questo prospetto può essere redatto tramite la direttiva Cee oppure riclassificato.
Nel primo caso bisognerà scrivere prima gli importi dei ricavi, dunque i costi, gli oneri di gestione, gli utili o le perdite precedenti, gli oneri straordinari e le imposte. Dalla loro sottrazioni si otterrà l’utile o la perdita. Qualora si preferisca il conto economico riclassificato, il prospetto comprenderà i proventi da impieghi, costi, la somma algebrica dei risultati di negoziazione titoli e cambi, le cifre provenienti da provvigioni e commissioni attive, i costi di gestione, gli accantonamenti relativi ai fondi rischi e le minusvalenze.
Conto Stato Patrimoniale finale
Dalla sottrazione e somma dei vari importi si otterrà il risultato economico lordo. Da questo totale si dovranno estrapolare le imposte per ricavare l’utile netto. Il passo seguente sarà quello di procedere alle scritture di chiusura, cioè riassumere i conti inerenti le passività, le attività ed il capitale netto, ottenendo il Conto Stato Patrimoniale finale.
Occorre considerare che la direttiva CEE per quanto concerne il bilancio stabilisce che lo Stato Patrimoniale deve avere una forma orizzontale, che il conto economico può essere fatto con forma a sezioni divise in modo orizzontale o con quella progressiva.
Occorre, inoltre, ricordarsi che nello Stato Patrimoniale sia le attività che le passività dovranno essere riportate per scadenza. In altri termini dovranno rispettare il criterio della liquidità decrescente.
Compilazione Bilancio d’esercizio di fine anno
Dopo aver redatto sia il conto economico che lo stato patrimoniale finale si passerà alla compilazione del Bilancio d’esercizio di fine anno. Esso è formato dallo Stato Patrimoniale, dal conto economico, dai prospetti dettagliati concernenti la negoziazione di titoli e dei cambi e dalla nota integrativa.
Le attività e le passività verranno riportate sotto forma di elenco nello Stato Patrimoniale:
– nelle attività si bisognerà indicare i valori di cassa, i fondi di liquidità, i prestiti concessi, le perdite, il capitale sottoscritto non versato e le immobilizzazioni;
– nelle passività occorre indicare i debiti, gli accantonamenti, le riserve, gli utili, il capitale sottoscritto ed i sovrapprezzi di emissione. Si dovrà specificare la composizione del capitale proprio dell’azienda, che viene indicato sotto la dicitura di capitale netto. Tale voce, di solito, è composta dal capitale sociale apportato dal proprietario o dai soci, dai fondi di riserva costituiti con parte di utile non pagato ed ricavi o redditi non dati ai soci.
Schema obbligatorio analitico
All’interno del conto economico, il quale deve essere fatto secondo uno schema obbligatorio analitico, si dovranno indicare componenti positivi e negativi ottenuti dalla differenza tra i valori nominali di finanziamenti concessi e ricevuti, i costi ed i ricavi sostenuti durante l’esercizio, i valori delle rimanenze ed i costi derivanti dalla scritture di assestamento.
Allegati
Nel prospetto dettagliato saranno evidenziate le negoziazioni in titoli ed in cambi. Si configura come un analisi dei risultati economici ottenuti su queste operazioni. Dovranno essere allegate al bilancio di fine anno anche l’elenco di eventuali partecipazioni in società collegate e controllate, copie integrali del precedente bilancio con un riepilogo dei suoi dati essenziali e l’eventuale certificazione di bilancio.
Nota integrativa
Nella nota integrativa saranno fornite le spiegazioni riguardanti tutti i criteri che sono stati utilizzati per redigere il bilancio, allo scopo di permettere la sua lettura in modo chiaro ed attendibile.
Chi deve compilare il bilancio di fine anno?
La compilazione del bilancio di fine anno spetta agli amministratori. Esso dovrà essere presentato al Collegio sindacale, se esiste nell’impresa, almeno un mese prima della data stabilita per la sua approvazione da parte dell’assemblea dei soci. Successivamente alla sua accettazione, il bilancio dovrà essere depositato presso la Camera di Commercio del luogo di ubicazione dell’impresa.
Bollettino mensile BCE: Europa ancora in recessione
L’Europa si trova ancora in una difficile fase economica, anche se si iniziano a vedere i primi segnali di stabilizzazione.
La prima parte dell’anno continuerà ad essere caratterizzata dal rafforzamento degli indicatori di stabilità economica, per arrivare alla seconda parte del 2013 con un’economia che inizierà, realmente, a riprendersi, soprattutto grazie al ruolo centrale che giocherà l’export, sulla scia della crescente domanda mondiale.
Questa la sostanza del bollettino mensile emanato oggi dalla BCE, che però evidenzia come l’attività economica sarà molto influenzata dagli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato dei vari stati membri. E su questo punto la BCE lancia un invito ai paesi membri per i quali il risanamento dei bilanci deve essere
parte integrante di un programma di riforme strutturali organico inteso a migliorare le prospettive per la creazione di posti di lavoro, per la crescita economica e per la sostenibilità del debito.
Le prove dei miglioramenti sul fronte della stabilità economica sono dati anche dai mercati: quello obbligazionario, infatti, ha manifestato un’ottima reazione alle aste regolari dei Tesori italiano e spagnolo.
► Germania contro la Banca Centrale Europea
Dato particolarmente importante che ha portato la Banca Centrale a esprimere un giudizio molto favorevole sul nostro paese: gli sforzi fatti dall’Italia per correggere il deficit pubblico potranno a breve essere premiati con la chiusura della procedura per deficit eccessivo aperta nei confronti del paese.
Bilancio europeo bloccato a Strasburgo
Una bocciatura che arriva dopo l’accordo al quale erano giunti i capi di Stato e di governo al Consiglio Europeo all’inizio di febbraio, un bilancio che, per la prima volta, presenta anche dei tagli alle spese dell’Unione. I parlamentari approvano una revisione al ribasso per il bilancio, ma chiedono, comunque, ulteriori garanzie, non previste dalla proposta presentata.
La proposta sulla quale il Parlamento Europeo ha riflettuto a lungo proponeva un bilancio di 960 miliardi di euro di impegni e di 908,4 miliardi di spese effettive, troppo impegnativo da sostenere e, secondo gli europarlamentari, troppo poco flessibile in quanto manchevole della possibilità di una revisione del bilancio stesso nel corso dell’esercizio
Inoltre il Parlamento Europeo chiede l’introduzione nel bilancio di una clausola che permetta il trasferimento dei fondi non spesi da un anno all’altro e da una categoria di spesa all’altra. Le altre due condizioni poste dagli europarlamentari sono l’eliminazione della differenza tra impegni e pagamenti e, infine, un serio impegno degli stati membri nel sostituire una parte cospicua dei contributi degli Stati membri al bilancio Ue con “risorse proprie”.
► Olli Rehn ritratta sulla dilazione dei tempi per il pareggio di bilancio
Martin Schulz, il presidente del Parlamento, commenta così la decisione di bocciatura del bilancio:
Sono sicuro che la grande maggioranza dei cittadini europei non vuole che l’Ue entri in un sistema che ha condotto un gran numero di stati membri nella deprecabile situazione in cui sono: di prendere impegni di spesa e non avere abbastanza soldi per onorarli.