La Fed sta per iniziare l’operazione di tapering per interrompere la sua politica monetaria espansiva, la Bce ha stabilito di lasciare i tassi invariati allo 0,25% e per chi volesse investire in titoli pubblici, sarà preferibile indirizzarsi su Italia e Spagna.
Bonos
Spread azzerato tra titoli italiani e spagnoli
Dopo 18 mesi di inseguimento la Spagna ha raggiunto l’Italia: i titoli di stato iberici hanno adesso lo stesso valore di quelli italiani, dato che lo spread tra i due è azzerata. Il motivo principale è da trovarsi nella rinnovata instabilità politica italiana che, con un governo costantemente a rischio, non riesce a garantire un adeguato ritorno per gli investitori.
► Perché conviene acquistare Bonos
In pratica, per gli investitori internazionali non c’è differenza (sia per quanto riguarda il livello di rischio che la soglia di rendimento) tra i BTP e i Bonos, che ora hanno uno spread uguale rispetto ai titoli tedeschi: 256 punti base.
E’ fatto più che risaputo che l’Italia e la Spagna sono due tra i paesi europei che più hanno risentito della crisi, e il fatto che la Spagna abbia raggiunto l’Italia non stupisce molto gli investitori internazionali: il Belpaese aveva avuto la sua possibilità di uscire dalla crisi con l’avvento del governo Monti, ma poi i risultati non sono stati quelli sperati dagli investitori. L’Italia soffre degli stessi problemi che l’hanno portata sull’orlo del precipizio e gli investitori scappano.
Al contrario, la Spagna, nonostante il perdurare delle incertezze economiche, è riuscita a darsi un governo stabile che sta riconquistando la fiducia degli investitori internazionali.
► La tendenza europea sull’emissione di titoli di stato
L’azzeramento dello spread tra i titoli di stato italiani e quelli spagnoli è un chiaro segno della grave situazione nella quale versa ancora il paese, alla quale si aggiunge la nuova crisi di governo nata dalla questione della decadenza da parlamentare del condannato Silvio Berlusconi.
Brutti segnali arrivano dalla Spagna
Il mercato continua le sue oscillazioni, soprattutto in Europa dove l’attesa per la riunione dell’Eurogruppo non ha certo tranquillizzato gli scambi. In realtà gli investitori, dopo la presa di coscienza che tutto è stato rimandato, non hanno dato segni di cedimento.
Gli analisti spiegano che questa “tenuta” della moneta e dei titoli del Vecchio Continente è legata ad una fiducia generalizzata verso l’Unione. Tutti credono insomma che il problema greco sarà presto risolto. Peccato che poi a livello nazionale ci siano delle piccole e allarmanti oscillazioni.
Per esempio tra le notizie finanziarie in evidenza c’è la seduta in forte calo per i titoli spagnoli. A niente è valsa in questo caso la certezza che per Atene ci siano gli aiuti pronti da parte dell’Eurogruppo. Ecco allora che il rendimento dei bonos decennali, nella giornata di ieri è aumentato dal 5,636 al 5,736. Un aumento dei rendimenti vuol dire che la Spagna dovrà pagare interessi più alti ai suoi creditori.
Sul breve e brevissimo periodo, invece, i rendimenti sono scesi. Per esempio i bonos a cinque anni sono passai dal 4,589 al 4,465 in termini di rendimento ed un percorso analogo è stato seguito dai bonos a tre anni che sono passati dal 3,737 al 3,620. Proprio in questo momento il ministero del Tesoro spagnolo ha collocato altri 7,15 miliardi di titoli.