La rete vuole più interventi per i giovani

 Per capire quali saranno i trend del futuro è molto importante, soprattutto per gli investitori nelle opzioni binarie, conoscere le leve del cambiamento, quegli indicatori che possono influenzare l’andamento dei titoli, che possono dar luogo alle riforme e quant’altro.

Olli Rehn tiene duro sulla questione deficit

Facciamo un esempio banale. Se in un paese si sa che quando parla l’ad di una certa industria, il governo prende delle decisioni importanti che influiscono anche sull’economia nazionale, l’ufficio stampa dell’industria in questione, sarà monitorato in modo esemplare per individuare i trend del futuro.

Oggi giorno, alla luce del cambiamento della società, bisogna valutare con maggiore sensibilità, l’apporto della rete alla fase decisionale dei governi. Se in Europa ha un senso parlare dei social network come strumenti di aggregazione e sviluppo del senso critico, bisogna prendere atto delle lamentele lanciate all’indirizzo di Bruxelles.

Per Squinzi andiamo peggio del previsto

I rilevamenti in tal senso sono stati fatti da Voices from the Blogs. Dopo aver analizzato il sentiment di ben 25 mila tweet si nota un antieuropeismo crescente che sfocia nella critica verso ciò che sta facendo l’Europa per il lavoro. In particolare sono giudicati insufficienti sia il miliardo e mezzo messo a disposizione dell’occupazione giovanile dall’UE, sia il provvedimento governativo dell’Italia.

Soltanto il 12,3 per cento dei tweet giudica gli interventi del governo “ottimi”.

Nuovo accordo USA – Europa sui derivati

 Una volta chiusa e, almeno per il momento archiviata, la questione dei derivati italiani e del loro ruolo sui conti dello Stato, che aveva suscitato molto scalpore alcune settimane fa, si torna a parlare di derivati a livello internazionale

Il golpe egiziano manda nel panico le borse

 Sulle borse di tutto il mondo è calato il gelo dopo la notizia del golpe militare il Egitto. Il Medio Oriente, da sempre un territorio ad elevata instabilità politica, sta per trasformarsi anche in un detonatore finanziario. Il petrolio, infatti, legato al business anche egiziano, accusa il colpo e vola in alto.

La guerra portoghese contro l’austerity

Le tensioni politiche, anche in Medio Oriente, in Egitto nello specifico, si trasformano in tensione finanziaria e così il golpe dei militari contro il presidente Morsi, impensieriscono gli investitori come anche quella benzina gettata sul fuoco della crisi da Atene e da Lisbona.

L’economista greco Varoufakis sulla crisi

Insomma le borse tremano per via dell’incremento del prezzo del petrolio che vola verso quota 100 dollari al barile. Una cifra praticamente mai raggiunta da settembre dell’anno scorso. La primavera araba sembra già un’eco lontano. E non basta.

L’Europa, dal punto di vista finanziario, è stata messa a ferro e fuoco. In Portogallo, per esempio, il governo ha deciso di procedere con il rimpasto dopo che una buona parte dell’esecutivo in carica, ha fatto un passo indietro sull’austerity. Le richieste che arrivano da Bruxelles, adesso, non sono più così ben accolte.

Un discorso analogo va fatto per Atene messa alle strette sempre dall’Europa. Le borse, intanto, perdono terreno e Piazza Affari, solo per citare il mercato più vicino, chiude le contrattazioni con il -0,50%.

Cosa sostiene la teoria del mercato efficiente

 Per sapere in ogni momento come comportarsi e come reagire nel mercato che cambia, è bene avere a mente alcune teorie economiche corroborate da anni di esperienza nel settore finanziario. Una delle teorie di cui recentemente si sente parlare è quella del mercato efficiente, elaborata da Eugene Fama, un ricercatore americano.

Secondo Fama, le agenzie di brokeraggio, per condurre i loro studi economici a livello micro e macro, hanno la necessità di disporre di un numero di risorse superiore a quelle presenti sul mercato e per questo gli analisti utilizzano un portafoglio di titoli generico con un livello di rischiosità analogo a quello da analizzare.

La teoria del prospetto

L’analista, però, così facendo, agevola il mercato e fa in modo che questo sia sempre efficiente. Tutti gli investitori che hanno un portafoglio precostituito di titoli, traggono vantaggio dalla situazione. Se poi i trader si spostano in massa verso i vantaggi offerti dal mercato efficiente, questi vantaggi scompaiono e si deve ripartire da zero.

Come e dove si acquistano i BTp Italia

Enunciato il funzionamento della teoria, è chiaro che chi vuole trarne beneficio deve scoprire l’efficacia della valutazione e monitorare l’evoluzione delle condizioni macro-economiche sia nei contesti nazionali, sia negli scenari internazionali. Sicuramente il livello di circolazione delle informazioni può fare la differenza.

L’exploit di Lapo a Piazza Affari

 Lapo Elkann ha deciso di lanciarsi in borsa con la sua azienda che si occupa della produzione di occhiali made in Italy ed ha deciso di farlo proprio alla fine del secondo trimestre del 2013. Non è certo il tempo ad aver modificato la sensazione degli investitori, fatto sta che il debutto dell’imprenditore della famiglia Agnelli, è stato un successo.

Italia Independent, nel primo giorno di contrattazioni ha fatto registrare un incremento del 10 per cento del valore delle sue azioni. Poi, durante la giornata ha registrato anche picchi al 15 per cento. Alla fine del primo giorno di scambi, le azioni Italia Independent erano date a 30,20 euro l’una, che è esattamente il 16,15% in più del valore iniziale.

La FIAT fa bene ad RCS

Lapo Elkann, come tutte le piccole e medie imprese, ha dovuto gestire il debutto nella quota di mercato riservata alle imprese delle stesse dimensioni, quindi ha debuttato nell’Aim Italia. Durante la prima fase di collocamento delle azioni ha intascato ben 13,6 milioni di euro ma la capitalizzazione, complessivamente è stata di 57,46 milioni.

Il debutto di Italia Independent

Lapo Elkann non ha certo perso l’occasione per spiegare le ragioni del suo spirito imprenditoriale, dicendo che presto partirà anche alla conquista di nuovi mercati. Gli Stati Uniti dove già la FIAT ha messo radici, secondo Lapo sono un’opportunità, ma si può lavorare molto bene anche in Spagna e in Francia.

 

Nokia fa affari con Siemens

 Il mondo della tecnologia è in fermento grazie alle ultime novità che arrivano dal comparto telefonico. Oggi i mercati prendono il via con qualche novità legata alla Nokia che ha deciso di mettersi in affari con Siemens. Un connubio che potrebbe portare ottime notizie anche società finlandese che da un po’ non naviga in buone acque.

Perché Huawei vuole la Nokia

Nokia ha deciso di acquistare il 100 per cento della società di infrastrutture per la telecomunicazione. E’ questo un settore in forte crescita che, una volta entrato nel “giro” di Nokia dovrebbe portare lustro e soldi alla società in questione. In questo momento, infatti, la domanda di banda larga in tutto il mondo sta crescendo in modo esponenziale.

L’hitech fa crescere l’Asia

L’unica domanda che si pongono gli investitori è se questa scelta non rischi di aggravare la già precaria situazione economica dell’azienda di telefonia. Nokia, però, non si fa sorprendere dallo sgomento degli investitori e spiega che l’acquisto di Nokia Siemens Networks è stato approvato sia dalla società tedesca Siemens, sia dal consiglio di amministrazione finlandese.

Adesso si attende soltanto il via libera delle autorità competenti. L’impegno economico richiesto oscilla in un range che va da 1,7 a 2,2 miliardi dollari. La forma del pagamento è già stata delineata: saranno offerti 1,2 miliardi di dollari in contanti e il resto tramite un prestito in cui la garanzia sarà la Siemens.

A Tokyo il Nikkei riprende fiato

 Il recupero dell’economia giapponese è atteso da diversi investitori e dalle aziende che con il rallentamento della Cina sperano di non doversi spostare più di tanto. Gli ultimi indizi a riguardo parlano di un recupero del Giappone legato all’ottimismo delle aziende.

Si tratta del primo segnale positivo rilevato da settembre 2011 ad oggi. I mercati, in realtà, hanno più di un indicatore del quale gioire. A parte la stagnazione cinese e l’indice PMI correlato che è arrivato ai livelli minimi registrati negli ultimi 4 mesi, si registra un incremento dell’indice PMI manifatturiero  europeo. Per quanto riguarda l’Italia si nota una leggera ma importante contrazione dello spread tra BTP e Bund.

Le borse crescono grazie a Draghi

L’avvio della settimana finanziaria, la prima del terzo trimestre, è contraddistinta da segnali di diverso tipo. Da un lato troviamo la preoccupazione degli investitori per quel che sta succedendo in Cina e dall’altra ci sono le preoccupazioni per la situazione della Germania che in futuro potrebbe subire gli strascichi della crisi.

BCE critica sull’atteggiamento tedesco

Intanto la borsa di Tokyo guadagna terreno e il Nikkei risale dell’1,2 per cento. Gli indici sono in rialzo come la fiducia degli imprenditori che intervengono con i capitali in Asia e in questo momento iniziano a pensare che forse, nonostante le critiche, quanto fatto da Shinzo Abe, avvantaggia l’economia giapponese.