I traders sono in via d’estinzione

 stiSe avete visto almeno una volta il famoso film “Una poltrona per due”, avete quanto meno un’immagine molto cinematografica del trader. Si tratta degli intermediari che nella borsa o nei mercati secondari, si occupato dello scambio di azioni, valute e commodities.

L’economia e la finanza in particolare, fino al 2008, anno in cui ha avuto inizio la crisi economica più colossale della storia, non erano state al centro dell’attenzione. Dopo il 2008, invece, si è iniziato a pensare ai trader, al loro ruolo nelle contrattazioni, alla loro capacità di determinare trend e quotazioni.

Nessuno si spiega il crollo dell’oro

La conoscenza dei traders, però, è fondamentale per capire come si muovono gli indici in borsa, oppure che effetto può avere un declassamento dell’agenzia di rating, sull’andamento dei titoli in borsa.

 Le direttrici del mercato 2013 individuate da JP Morgan

Oggi, molti traders, lavorano seduti ad una scrivania e con tanti software accuratissimi, seguono l’andamento delle quotazioni ed individuano il momento giusto per far partire gli scambi. Ci sono però tanti traders, forse quelli che hanno conquistato l’immaginario collettivo, che sono invece operativi sui trading floor ed operano dunque a geti, urlando, insomma partecipando in modo molto animato alle aste.

Il trading floor è una specificità della borsa di New York.

Borse positive grazie al nuovo esecutivo

 Le Borse hanno recepito in maniera del tutto positiva l’ insediamento del nuovo Governo Letta alla guida del Paese, “festeggiando” in questo modo l’inizio di quello che si spera sia un nuovo corso politico per l’Italia o quantomeno l’uscita da quel periodo di grande incertezza politica che aveva caratterizzato i mesi precedenti.

Il Napolitano-Bis fa bene allo spread

A Piazza Affari, in particolare, infatti,  l’indice Ftse Mib acquista un 1,6%, mentre lo spread BTP-Bund scende in area 274,5 punti base, con una flessione di circa tre punti e mezzo percentuali rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Il forte ribasso dello spread favorisce quindi l’acquisto dei titoli bancari mentre i mercati attendono con ansia di conoscere i risultati dell’ asta dei BTP a 5 e 10 anni.

> Piazza Affari vola con banche e Telecom

Non tutti i titoli di Piazza Affari, tuttavia, hanno risentito dell’ influsso benefico esercitato dall’ insediamento del nuovo Governo Letta, oggi impegnato nella richiesta della fiducia alla Camera. Buzzi Unicem, anche in clima positivo, perde infatti lo 0,71%, mentre ancora peggiore è la performance dei titoli della Banca Popolare di Milano, che va a perde addirittura tre punti percentuali.

In rialzo, invece, la maggior parte dei titoli del settore bancario, tra cui spiccano Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca, Monte Paschi e Ubi Banca.

L’epopea del titolo e dell’azienda Fiat

 Tutti gli investitori, soprattutto quelli di Wall Street, si stanno concentrando sul titolo FIAT dopoché il Wall Street Journal, ha diffuso una serie d’indiscrezioni. Sembra infatti che la FIAT abbia deciso di mettere il piede sull’acceleratore e procedere alla svelta con l’acquisizione di Chrysler.

Una volta completata l’operazione, poi, si potrebbe andare avanti con la quotazione a Wall Street. Questa notizia, relativa alle trattative tra le due aziende automobilistiche, ha fatto crescere in modo davvero interessante il titolo FIAT nella borsa di Milano. Resta però un problema da affrontare e risolvere, quello relativo al contenzioso con il fondo Veba, il quale, ricordiamolo, ha in gestione il 41,5 per cento della società americana su “commissione” del sindacato Uaw.

Marchionne e lo stipendio nel periodo di crisi

La Reuters, intanto, ha deciso di pubblicare qualche indiscrezione sul prezzo dell’acquisizione del 41% di Chrysler da parte di Veba. Si tratta di una cifra che non dovrebbe superare i 3,5 miliardi di dollari. Fiat, al momento, è soltanto alla ricerca degli strumenti finanziari necessari per portare a termine l’operazione. Sembra che dopo la fusione si possa procedere con la quotazione e che questo “ultimo” passaggio non ci sarà prima del 2014.

Il punto del FT sulla crisi europea

I rappresentanti Fiat saranno presto in tribunale per trovare una soluzione al contenzioso relativo al 3,32 per cento di Chrysler che adesso è nelle mani di Veba.

Perché è penalizzata Finmeccanica

 Finmeccanica, sotto tiro per le vicende giudiziarie della sua dirigenza, ha presentato qualche giorno fa il suo bilancio 2012 e il mercato, visti i dati esposti nel documento, ha pensato bene di bacchettare il titolo. Al di là dei conti, sull’azienda in questione, pesa molto anche il giudizio delle agenzie di rating.

L’inchiesta su Orsi e le caratteristiche di Finmeccanica

Moody’s, in particolare, ha messo alle strette il titolo di Finmeccanica minacciando l’azienda di effettuare un downgrade visto che i dati del bilancio sono  molto al di sotto delle attese degli analisti. Adesso, riguardo al comportamento degli investitori e degli azionisti, c’è da considerare se ha avuto maggiore rilievo il bilancio, oppure se ad influire è stato soprattutto il giudizio di Moody’s.

La Presidenza di Finmeccanica è vacante

I dati del consiglio di amministrazione sono stati approvati ma gli operatori non hanno nascosto di aspettarsi molto di più. E’ vero anche che il titolo Finmeccanica è stato il peggiore di tutta Milano e le vendite si sono scatenate generando un flusso di denaro superiore alla norma. Tutta la faccenda affonda le radici nel 2012, anno in cui Finmeccanica ha chiuso gli affari in perdita, anche se la perdita è stata di soli 786 milioni di euro, mentre per il 2011 la perdita era soltanto di 2,3 miliardi.

 

Il nuovo periodo regolatorio per il trasporto del gas svaluta Snam

 A partire dal prossimo gennaio 2014 entreranno in vigore nuove norme e nuove tariffe in relazione alle attività di trasporto e distribuzione del gas naturale. Lo ha reso recentemente noto l’ Autorità per l’ Energia, che ha pubblicato un documento di consultazione relativo ai particolari dell’ intera faccenda.

>Scatta dal 1° aprile la diminuzione delle bollette

A partire dal prossimo gennaio, dunque, entrerà in vigore e inizierà il nuovo periodo regolatorio di trasporto del gas, periodo che avrà una durata di 4 anni come avvenuto anche in passato.

La truffa alla Snam sarà pagata in bolletta?

L’introduzione e l’applicazione delle nuove norme, tuttavia, potranno produrre non poche modifiche in termini di fatturato alle società il cui business è rappresentato dal trasporto e dalla distribuzione del gas naturale. Fra queste, ad esempio, vi è Snam, che è saltata per un attimo sotto la lente di ingrandimento degli analisti e degli esperti di settore, che hanno analizzato il documento pubblicato dall’Autorità per l’ Energia individuando una possibile perdita di fatturato per Snam Trasporto di circa 20 miliardi di euro su un totale di 1,8 miliardi.

In seguito a questo calo di fatturato le azioni Snam, secondo gli analisti di Websim-Intermonte, potrebbero perdere circa il 10% ad unità. Di conseguenza è bastata la diffusione di questa notizia a Piazza Affari per far perdere al titolo un totale del 3,47% a partire da agosto scorso.

Deludono i marchi tecnologici

 Il mondo della tecnologia, fino a questo momento, ha praticamente tenuto a galla l’intera economia occidentale ma il perdurare della crisi ha messo in croce anche le aziende più quotate. I dati trimestrali hanno confermato la flessione di alcuni importanti marchi come Nokya, eBay, Amex, Cirrus Logic e anche Bank of America.

I dati trimestrali, come dicevamo, non sono positivi. L’unica azienda in recupero è la Microsoft che entra in territorio positivo ma poi, dopo la notizia di Peter Klein che da Chief Financial Officer si è dimesso, i mercati temono un’altra crisi.

Wall Street, alla fine dei giochi, chiude in negativo.

Come USA e Giappone sostengono le borse

Quello che gli investitori hanno notato è soprattutto una chiusura in rosso per Bank of America che ha perso il 5 per cento e per Cirrus Logic che invece ha perso il 15,41 per cento. Quest’ultima azienda ha un calo molto vistoso legato alle sue partnership, infatti è uno dei principali fornitori della Apple che in borsa perde solo il 5,64 per cento ma che spiega come siano a rischio i conti futuri per il calo delle vendite.

A livello monetario saranno eliminati i 500 euro

Negativo anche l’outlook su eBay che alla fine riesce a migliorare di un centesimo la previsione degli analisti ma poi si fa trascinare dal mercato e dai risultati. Nel primo trimestre fiscale, infatti, il portale in questione ha avuto soltanto 829 milioni di dollari di profitto, che sono circa 63 centesimi ad azione.

Il beige book di Piazza Affari

 La borsa, si sa, è influenzata molto dalle pubblicazioni relative all’andamento dei titoli e allo stato di salute delle aziende. Il primo trimestre dell’anno, generalmente, è dedicato alla pubblicazione e diffusione dei bilanci che illustrano quello che è accaduto l’anno precedente e riescono a dare un’indicazione sul futuro del paese.

PIL USA deludente

La settimana in corso è stata caratterizzata dalla pubblicazione dei dati sull’economia cinese che ha confermato di essere in una fase di rallentamento, pericolosa per gli equilibri dell’economia mondiale.

La ripresa è più lontana e le borse tremano

I listini europei, temono il peggio e nella giornata “cinese” chiudono il rosso. Poi però, visto che la notte porta consiglio, si ha un’inversione di rotta e inizia la fase dei rialzi. Londra, per esempio riesce a risalire la china e guadagna lo 0,14 per cento. Molto meglio vanno Francoforte e Parigi che guadagnano rispettivamente lo 0,41 e lo 0,54 per cento. Come Francoforte, anche Milano procede con il +0,41%.

Sempre nella giornata di oggi, ad influenzare i listini, ci ha pensato il Beige Book della Fed che spiega come l’economia americana, dalla fine di febbraio fino alla prima settimana di aprile, abbia recuperato alla grande, trainando Wall Street e le altre borse in territorio positivo. L’unica nota stonata in questo panorama quasi idilliaco è Tokyo che vede arretrare il Nikkey dell’1,22 per cento.

Accelerate le trattative tra Telecom e 3 Italia ma è scontro

 Cosa succederà adesso al titolo Telecom in borsa? Le cronache finanziarie parlano di un’accelerazione nelle trattative tra l’azienda telefonica italiane e 3 Italia, non senza problemi visto che nell’ultima assemblea c’è stato lo scontro tra Tronchetti Provera e Bernabé.

L’assemblea di Telecom Italia, ha dato il via libera al bilancio da cui si è visto che soltanto il 44 per cento del capitale è presente e la maggior parte è nelle mani di Telco.

Bernabé ha il mandato per il percorso di fusione

Agli azionisti ha parlato il presidente di Telecom Francom Bernabé che ha ribadito l’importanza di regolamentare nuovamente e in modo più preciso i servizi di rete fissa. L’obiettivo è quello di definire anche un’infrastruttura nuova che prosegua parallelamente al consolidamento del settore mobile. Negli ultimi 5 anni infatti, la parte mobile che doveva essere il motore della crescita di Telecom, ha fatto segnare un calo molto vistoso.

Piazza Affari vola con banche e Telecom

Il presidente Bernabé ha chiesto anche di affrontare con maggiore chiarezza il problema dell’integrazione con 3 Italia, il quarto operatore italiano, visto che in un decennio, quello che va dal 1997 al 2007, si è assistito ad un calo della forza di Telecom.

Marco Tronchetti Provera che era presidente Telecom in quel decennio ha risposto alle accuse difendendo la fusione tra Tim e Telecom.

La giornata complicata di Piazza Affari

 La recessione è tipica dell’Europa ma sta coinvolgendo anche il resto dell’economia globale e se la recessione è generalizzata, vuol dire che è ancora più difficile che in passato uscirne. Il Fondo monetario internazionale, su questo punto, è stato chiaro ed è partito nella riflessione considerando soltanto i dati del mercato europeo dell’auto.

Marchionne e lo stipendio nel periodo di crisi

Per la diciottesima volta consecutiva abbiamo dovuto fare i conti con un calo che nell’ultimo report è stato superiore al 10 per cento. Questo vuol dire soltanto che l’Europa è ancora lontana dalla ripresa economica e dalla resurrezione dei consumi. I mercati, quindi devono fare i conti con i risultati sul campo ancora deludenti e lo sforzo delle banche centrali di riequilibrare la situazione.

Uscire dalla crisi con diverse opzioni

Questo atteggiamento delle banche centrali sembra aver iniettato ottimismo alle borse e così sia Wall Street che la borsa di Tokyo hanno chiuso in rialzo. In Europa, invece, la situazione è più complessa e per descriverla è necessario ripartire da Milano.

La borsa italiana, infatti, si è presentata con due binari parallelo, quello su cui corrono i titoli azionari e quello su cui si muove il mercato obbligazionario. Entrambi proseguono del loro passo e mostrano un’Italia finanziaria a due velocità.

 

La ripresa è più lontana e le borse tremano

 Le borse ormai sono deluse da quello che sta accadendo nel mondo a livello economico e finanziario. infatti i dati sul PIL cinese stanno impensierendo gli investitori che si trovano davanti al rallentamento di un’economia cruciale nell’equilibrio mondiale.

In più gli investitori non si vogliono più sbilanciare ed hanno allungato i tempi della ripresa dalla crisi. L’indicatore importante, in questo caso, è lo Zew che è praticamente scivolato molto in basso. A far soffrire l’indice c’è soprattutto l’andamento delle materie prime.

Qualche errore comune per chi investe nell’oro

Le borse non sono certo rimaste immuni a questi squilibri. Nella giornata di oggi, sotto la lente d’ingrandimento ci è finita la maratona di Boston dove un attentato di matrice terroristica (stando alle prime indagini) ha causato ben 3 morti e 130 feriti. Un particolare che non ha certo paralizzato Wall Street ma l’hanno spinta al ribasso.

Tagliato anche l’outlook della Cina

La borsa americana è stata piuttosto colpita dai dati sul PIL cinese che è avanzato meno del previsto e sempre al di sotto delle aspettative ci sono stati i numeri sul settore manifatturiero americano.

Cos’è successo a Piazza Affari? La nostra borsa ha lasciato sul terreno lo 0,5 per cento e gli scambi si sono svolti all’ombra delle vicende del Monte dei Paschi di Siena. La cronaca in questo caso ha fatto tutto: sono stati sequestrati ben 1,8 miliardi di euro a Nomura. Lo spread, invece, è tornato sotto il livello dei 305 punti ma non c’è da star tranquilli.