Cos’è l’indice di Vix

 Chi fa trading online o investe in opzioni binarie ha sempre uno scoglio da superare dopo aver scelto il terreno d’investimento: i tempi. Vale a dire che in base alla scelta del momento in cui investire, di quello in cui rilanciare, di quello in cui comprare o vendere, possono variare parecchio i rendimenti.

La borsa non è certo un settore in cui la matematica spadroneggia, anzi, ci sono tantissimi comportamenti delle azioni che sono interpretabili sulla base della psicologia. Questa estrema variabilità, in passato, ha fatto nascere l’esigenza di avere degli indicatori che rendessero le previsioni un po’ più stabili.

Dal 1993, il Chicago Board Options Exchange, ha introdotto l’indice VIX che serve a dare una misurazione delle aspettative del mercato e della volatilità di breve periodo.

L’indice VIX è stato più volte chiamato l’indice della paura perché punta a misurare la volatilità del mercato e la fiducia degli investitori. Il mercato di riferimento è quello americano visto che l’indice VIX si calcola partendo dalle opzioni inserite nello S&P.

Quando il VIX è alto vuol dire che i mercati hanno paura del calo improvviso e gli investitori si lanciano nell’acquisto di opzioni put. Quando la paura passa e si torna a vendere, anche l’indice VIX torna a livelli più moderati.

E’ evidente che chi non si fida di questo strumento di misurazione adotterà la tecnica del compounding, accumulando gli investimenti ogni volta che si ha un flusso di denaro a disposizione così da ammortizzare eventuali inconvenienti.

Gli strumenti del risparmio gestito: i fondi immobiliari

 Come i fondi comuni di investimento, i fondi immobiliari danno la possibilità al risparmiatore con un fondi comuni di investimento (o, per un risparmiatore con grande disponibilità, solo una piccola parte del capitale) di investire nel mercato immobiliare. Le azioni principali di cui si occupano i fondi immobiliari sono l’acquisizione di immobili, i diritti reali immobiliari e la partecipazione in società immobiliari.

In rendimenti dei fondi immobiliari sono legati, in via quasi esclusiva, dalla valutazione degli immobili contenuti al suo interno, nel caso di cessione e acquisti, e dall’importo dei canoni mensili in caso di contratti di locazione. Proprio per questa loro strutturazione, i fondi immobiliari sono degli strumenti di investimento adatti a coloro che hanno una bassa propensione al rischio, in quanto il loro valore e il loro rendimento non è particolarmente legato alla fluttuazione del mercato finanziario.

Esistono tre principali tipologie di fondi immobiliari che si differenziano a seconda della sottoscrizione delle quote e del conferimento dei beni: si possono trovare, quindi, fondi immobiliari ordinari, misti o ad apporto.

I fondi immobiliari sono storicamente nati come fondi chiusi. Solo successivamente è stato prevista la possibilità di emettere quote anche dopo la costituzione del fondo e di avere rimborsi anticipati, al fine di facilitare l’ingresso e l’uscita dei sottoscrittori.

Wall Street nel giorno del Ringraziamento

 La performance dei listini europei, molto interessante in seguito ai risultati dell’asta dei Bonos spagnoli, è sembrata ancora più brillante alla luce del rallentamento di Wall Street dove la giornata di scambi di ieri è iniziata in modo debole, per il fatto che oggi il Giorno del Ringraziamento.

I rialzi a Wall Street sono stati molto deboli in mattinata, hanno sfiorato un lieve +0,5 per cento. I broker erano probabilmente molto più interessati ai festeggiamenti del Thanksgiving. Basta pensare che il Dow Jones è cresciuto soltanto dello 0,38%, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,34% e lo S&P ha fatto segnare il +0,23%.

Sicuramente le quotazioni sono state influenzate anche dai dati sui sussidi di disoccupazione che sono calati pur restando al di sopra delle 400 mila unità. In qualche modo è stato determinante per il blocco delle assunzioni, l’arrivo e il perdurare delle conseguenze dell’uragano Sandy.

Entrando nello specifico dei titoli che sono sul mercato americano, c’è da rilevare un interessante +1,92 per cento delle azioni HP che hanno reagito un po’ timidamente al tracollo di ieri, quando l’azienda ha presentato dei conti molto deludenti  legati all’acquisizione sbagliata dall’azienda Autonomy.

Il taglio del rating da parte dell’agenzia Fitch, sul versante opposto, ha influito sulla pessima performance di Best Buy.

L’Europa finanziaria torna a crescere

 Sulle borse europee ha pesato un po’ la decisione dell’Eurogruppo di rinviare la questione greca. Sono state molto importanti le parole di Angela Merkel e François Hollande ma oggi le Piazze Affari del Vecchio Continente sembrano animate di un nuovo entusiasmo.

Sono migliorati tutti gli indici e la spinta è stata fornita dall’esito dell’asta dei titoli spagnoli. Le richieste di Bonos hanno avuto un valore complessivo di 3,88 miliardi di euro e sono andate al di sopra dell’offerta del Ministero del Tesoro Iberico.

Chiaramente la performance della borsa di Madrid è stata traghettata verso l’ascesa da questi risultati e Milano ne ha seguito l’esempio. Un po’ meno brillanti i risultati degli altri indici sintetici nazionali. Dando soltanto un piccolo sguardo a quel che è successo a Wall Street si scopre una decisa contrazione degli scambi dovuta alla ricorrenza della Festa del Ringraziamento.

Lo spread cui ormai si riserva un’attenzione particolare soprattutto in Italia, ha aperto a 338,6 punti. Il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi dello stesso periodo si era chiuso ieri a 341 punti. Il rendimento dei titoli di stato è stato del 4,8%.

Sul mercato dei titoli di stato è stata molto interessante l’opinione di uno dei maggiori gestori mondiali di obbligazioni, Pimco che ha spiegato di preferire, in questo momento, i bond italiani e i bonos spagnoli rispetto ai titoli francesi e tedeschi.

L’Eurogruppo e la borsa italiana

 La prima riunione dell’Eurogruppo sulla questione greca non ha avuto alcun esito e si temeva che i mercati reagissero in modo negativo a questa evenienza. In realtà sono state provvidenziali le parole di Angela Merkel e François Hollande  che hanno riportato tranquillità anche nei mercati.

L’Eurogruppo ha deciso di rimandare la decisione sull’erogazione di fondi alla Grecia e questa scelta ha fatto vacillare un po’ le borse. In realtà sulle quotazioni hanno influito soprattutto le valutazioni di Moody’s che, dopo aver tolto la tripla A alla Francia, ha intenzione di declassare anche il Fondo Salva-Stati.

Si sperava potessero avere effetto sugli indici anche i dati sulla disoccupazione americani oppure i dati sulla produttività in Italia, ma nessuno di questi documenti ha poi influito direttamente sull’andamento delle borse.

Piazza Affari è rimasta poco al di sopra della soglia d’immobilità con il Ftse Mib che ha chiuso a +0,82% e con il Ftse Italia All Share che ha fatto registrare un +0,79 alla fine delle contrattazioni. Vediamo insieme qualche dettaglio in più sui titoli tricolore.

Sicuramente spiccato le performance dei titoli bancari come BP di Milano che guadagna il 3,59 per cento e Intesa Sanpaolo che cresce del 2,38 per cento. Sul versante opposto occorre registrare battute d’arresto per l’Ansaldo STS, per il Monte dei Paschi di Siena a per Mediobanca che perdono rispettivamente l’1,09, l’1,04 e lo 0,89 per cento.

Gli strumenti del risparmio gestito: i fondi comuni di investimento

 Le caratteristiche dei fondi comuni di investimento

Un fondo comune di investimento si costituisce con la raccolta del capitale di piccoli risparmiatori che mettendo insieme le loro possibilità possono così creare un portafogli di investimento sostanzioso e ben diversificato. Ogni sottoscrittore partecipa mediante delle quote che sono direttamente proporzionali all’importo versato per la costituzione del fondo.

Partecipando alle quote di un fondo comune di investimento si accettano anche i rischi e i vantaggi ad esso legati: in caso di crescita avrà un maggiore rendimento, in caso di perdita il risparmiatore vedrà restringersi il capitale investito.

I vantaggi dei fondi comuni di investimento

Possibilità di accesso ad un portafogli di investimento diversificato

In primo luogo, grazie ai fondi comuni di investimento, è stato possibile l’accesso al mercato anche ai piccoli risparmiatori, che, in questo modo, possono giocare avendo a disposizione gli stessi mezzi di chi dispone di grandi capitali e non rischiare ad investire il poco che si ha in una singola società.

Gestione professionale del risparmio

Dal momento che i fondi comuni di investimento sono gestiti da società esperte ne ìl campo degli investimenti, chi partecipa alle loro quote ha la garanzia che, grazie alle competenze e alle conoscenze di chi gestisce, i rendimenti siano sempre i più alti possibili.

HP perde terreno a Wall Street

 Wall Street non ha più i titoli tecnologici di una volta o comunque la crisi inizia a sentirsi anche per chi, come l’HP, fino a questo momento non ha dato segnali di cedimento. L’azienda, infatti, deve fare i conti con un un rosso che deriva probabilmente dall’acquisizione di un’altra società.

L’HP ha presentato i suoi conti trimestrali. La Hewlett-Packard ha fatto registrare una perdida record di vene 6,85 miliardi di dollari e per capire che si tratta di una maxi perdita è sufficiente considerare che nello stesso periodo dell’anno scorso c’erano stati ricavi per 239 milioni di euro.

A livello azionario, ogni titolo ha presentato un rosso pari a 3,49 dollari e nello stesso periodo dell’anno scorso, invece, si registrano circa 12 centesimi di attivo per azione. Attualmente, HP è il secondo produttore mondiale di personal computere ed è stato superano dall’azienda cine Lenovo.

I suoi ricavi sono scesi da 32,12 a 29,96 miliardi di dollari anche se gli analisti erano stati più ottimisti e pensavano che l’azienda si sarebbe fermata a 30,44 miliardi. L’andamento dei ricavi si riflette anche nell’andamento del titolo a Wall Street.

Nelle ultime sedute di contrattazioni, infatti, HP ha perso il 12 per cento del valore dei suoi titoli. Sembra che di questa situazione sia responsabile l’acquisizione di Autonomy per 10 miliardi di dollari.

Block contro la Olam

 Si chiama Carson Block ed è un avvocato americano di 36 anni con il fiuto per gli affari e per la contabilità che riserva qualche sorpresa. In questi giorni Block ha deciso di puntare i fari su un’azienda che è leader nella commercializzazione degli arachidi, sfruttando una tipologia di attacco che è sempre la stessa.

Block ha deciso di prendersela con la Olam che si occupa di trading di prodotti agricoli ed è leader nel senso che gestisce il 90 per cento del commercio mondiale di arachidi. La Olam ha debuttato in borsa nel 2005, nella Piazza Affari di Singapore.

Il 16 per cento di questa azienda è nelle mani della Temasek, cioè del fondo sovrano di Singapore. Cosa ci sarebbe di strano nei loro affari? Secondo Blockla Olam può essere accusata di falso in bilancio. Il metodo adottato per demolirla è squisitamente finanziario.

Block ha bersagliato l’azienda con una serie di vendite allo scoperto e il titolo ha perso prima il 20 per cento del valore nelle contrattazioni a Wall Street e in un secondo momento ha perso ancora terreno, il 7,5 per cento, ad un giorno di distanza sulla Piazza di Singapore.

La novità dell’ultima azione di Block sta nel tipo di azienda scelta, visto che fino a questo momento se l’era sempre presa con le realtà cinesi.

La borsa in bilico dopo Bernanke

 La borsa traballa dopo l’allarme di Bernanke sul fiscal cliff. Il primo effetto diretto si ha su Wall Street dove la giornata di contrattazioni di ieri si è chiusa con timidi cambiamenti per tutti i maggiori indici generali.

Per esempio il Dow Jones ha perso lo 0,05 per cento fermandosi a 12.789,74 punti, il Nasdaq è salito soltanto dello 0,2 per cento assestandosi a 2.916,68 punti. Infine lo S&P 500 si è fermato a 1.387,85 punti crescendo soltanto dello 0,07%.

Dall’altra parte dell’oceano, nel Vecchio Continente, le borse sono sembrate più incerte nella reazione a Bernanke. Piazza Affari che era stata la migliore dopo l’annuncio di una serie d’iniziative per la risoluzione dei fiscal cliff, si è ritrovata ad essere la peggiore di tutte.

In realtà i suoi indici come il Ftse Mib è stato fortemente depresso dal titolo Fiat che ha perso il 4,99 per cento del suo valore. Tutti gli altri indici europei, invece, sebbene in modo molto cauto, hanno guadagnato terreno. Il Dax di Francoforte ha recuperato lo 0,69%, il Cac40 di Parigi ha chiuso con un +0,65% e recupera anche lo 0,18% il Ftse 100 di Londra.

In realtà queste performance sono state condizionate molto anche dalla decisione di Moody’s di tagliare il rating della Francia. La situazione di Parigi impensierisce tutta l’Eurozona.

Costruzione del portafogli di investimento: asset location

 L’asset location si può definire come l’esposizione del portafoglio di investimento ai mercati e la sua definizione è tanto importante, nella costruzione del portafogli, quanto la definizione del profilo rischio/rendimento, in quanto nel influenza le performance.

Le attività di investimento (asset class) che vengono prese in considerazione sono tre, ognuna delle quali è caratterizzata da una diversa esposizione al rischio e un diverso potenziale di rendimento.

Liquidità: garantisce la “sicurezza” nel caso si debba realizzare rapidamente una parte dell’investimento;
Obbligazioni: redditività madia ma nel lungo periodo;
Azioni: garantiscono un rendimento più elevato,  ma sono volatili nel breve periodo.

E’ difficile definire la migliore asset location per un portafogli di investimento, ognuna delle tre classi deve essere bilanciata e correlata con le altre in base al profilo di rischio/rendimento dell’investitore e della sua disponibilità di capitale.

Per questo, quando si decide di iniziare ad investire, è sempre meglio affidarsi ad una consulenza finanziaria professionale che sia in grado di capire le esigenze dell’investitore e di fare le scelte giuste in base alle fluttuazioni del mercato.