Il dato sull’occupazione Usa riporta la crescita occupazionale US più vicino al trend del 2013, sebbene la distanza con i livelli dello scorso autunno sia ancora significativa. Sembra sensato attendersi un rimbalzo nei prossimi mesi, in quanto l’attenuarsi della morsa del clima potrebbe permettere un accelerazione dell’attività nei settori più impattati.
Borse
I mercati azionari asiatici si stabilizzano
Le borse asiatiche si sono stabilizzate dopo la pressione che ha spinto alle vendite nei giorni scorsi, caratterizzati da perdite e investitori preoccupati. I dati sono migliori anche se rimane la cautela.
Le preoccupazioni degli investitori sono state originate dal rallentamento della crescita in Cina, la seconda economia più grande del mondo. I dati in Cina hanno mostrato una crescita bassa che le previsioni non immaginavano e c’è il rischio di contrazione economica.
► La Cina potrebbe rallentare e creare contagio
Il sentiment degli investitori è migliorato anche se rimane cauto. Il piano di salvataggio ha alzato la fiducia della Cina e ha aiutato i mercati a rimanere calmi, ma la propensione al rischio rimane relativamente bassa. I giorni scorsi sono stati peggiori perché la Cina per l’economia globale ha una influenza molto importante.
Gli investitori attendono l’esito di una due giorni di riunioni della Federal Reserve (Fed) dove sono attesi annunci sulla riduzione del programma di acquisto di bond con l’economia americana che continua a migliorare sia come tasso di disoccupazione sia come crescita.
I titoli australiani sono diminuiti bruscamente raggiungendo con cali globali. L’S&P/Asx 200 è sceso dello 0,7% a 5.205,40.
In Giappone il Nikkei 225 è salito dello 0,2% a 15.034,57 e il Kospi della Corea del Sud è salito dello 0,1% a 1.912,55.
A Hong Kong Hang il Seng è salito dello 0,1% a 21.952,13 e l’indice Shanghai Composite in Cina è salito anch’esso dello 0,1% a 2.035,63.
Nelle valute, il dollaro è scivolato a 102,57 yen giapponesi da 102,60.
Il greggio con consegna a marzo è salito di 7 centesimi a 95,79 dollari nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il contratto è sceso di 92 centesimi stabilizzandosi a 95,72 dollari.