Borse americane ed europee ancora in crescita nel 2014

 Le politiche monetarie delle banche centrali, dalla Bce alla Fed, con mosse che continuano a condizionare i mercati finanziari, riflettono l’andamento positivo delle Borse europee e statunitensi. Da una parte, per quel che riguarda l’Europa, il presidente della Bce, Mario Draghi, ha confermato ancora una politica monetaria espansiva, valutando anche l’opportunità di portare in negativo, a -0,1%, il tasso, già ridotto a 0,25% qualche settimana fa.

Microsoft punta su Foursquare

  Microsoft, tenuto conto del crollo del mercato dei personal computer, è adesso alla ricerca di una nuova fonte di guadagno che potrebbe essere già stata individuata dal management di Redmond. Si tratta di Foursquare, la celebre applicazione che consente a tutti di fare il check-in in ristoranti, negozi e pub. Foursquare ha trovato un modo molto intelligente di fare soldi e Microsoft non vuole perdere l’occasione di partecipare all’impresa.

Microsoft cambia strategia

Foursquare s’interessa soprattutto dei dispositivi mobili tramite i quali è possibile condividere con il grande pubblico la propria posizione. Il capitale di quest’azienda, adesso, potrebbe essere venduto al miglior offerente. Tutte le imprese che hanno dovuto fare i conti con il crollo del mercato dei computer desktop legato anche alla concorrenza degli smartphone dei tablet, adesso guardano affascinate le evoluzioni dell’ambito mobile.

Microsoft e la zavorra di Surface

Il mercato dei PC si è allontanato da realtà importanti come Apple e Google ed ora cerca d’invertire la sua tendenza. Le esperienze di Dell e HP non sono molto positive, ma Microsoft sta facendo davvero di tutto per mettere in cantina il suo passato tecnologico recuperando il background utile a rispondere ai mutamenti del mercato tecnologico. Microsoft, tra l’altro, come annunciato qualche settimana fa, dovrà presto trovare un sostituto per Steve Ballmer che entro un anno lascerà l’azienda.

Autogrill di nuovo a Piazza Affari

 La famiglia Benetton, proprietaria della catena e del marchio Autogrill, ha deciso tempo fa di scindere la società principale in due rami ed ora, dopo aver costituito la World Duty Free, con la consulenza della Banca IMU, ha pensato di entrare in borsa anche con questo nuovo gruppo. Una quotazione che si affaccia nel panorama finanziario milanese.

Sorpresa nei dividendi di Piazza Affari

L’operazione è salutata come il raddoppio della presenza dei Benetton in borsa. Il gruppo Autogrill, da loro controllato, ha chiesto che sia ammessa in borsa anche la Wdf, World Duty Free. Questa società ha raccolto sotto un unico cappello tutte le attività commerciali che sono svolte all’interno del settore aeroportuale. Le attività che invece interessano il ramo autostradale restano separate.

Autogrill ha ancora dubbi sulla cedola

Di fatto la World Duty Free non è una società nuova ma è il risultato di un’operazione di scissione, definitivamente deliberata dalle assemblee delle due società, lo scorso sei giugno. La quotazione è soltanto un altro passo in avanti compiuto da Wdf che ha deciso di affidarsi comunque alla consulenza della Banca IMU che fa parte del gruppo Intesa Sanpaolo.

La famiglia Benetton, di recente impegnata nel restyling della società principale attiva nel ramo dell’abbigliamento, ha deciso di fare un rientro a Piazza Affari nella speranza di valorizzare l’attività aeroportuale e ritrovare i livelli massimi nelle quotazioni che non si registrano dal 2008.

Questione siriana sospesa e mercati deboli

 La situazione in Siria sembra arrivata ad un momento di stallo visto che Cameron, riferendo in Parlamento delle scelte del Presidente americano si è visto negare il sostegno. Hollande, in Francia, promuove una soluzione politica piuttosto che l’intervento militare. Barack Obama sembra così perdere due degli alleati su cui aveva potuto contare finora.

La Siria fa crescere il prezzo del petrolio

I listini europei hanno reagito alla situazione chiudendo in terreno negativo. L’attesa di quello che accadrà in Medioriente sta condizionando molto gli sviluppi della Borsa ma la cosa più interessante è l’incremento della fiducia registrato nel Vecchio Continente. Il quadro generale non c’impedisce di zoomare sulla situazione italiane e scoprire che Piazza Affari ha perso l’1,3 per cento e lo spread è risalito fino a 253 punti.

I mercati spaventati dalla Siria

Ma torniamo per un attimo alla Siria che ha mandato nel caos i Paesi Occidentali. Molti stati si sono dimostrati sulla carta interventisti, salvo poi lasciare spazio alla cautela che precede ogni attacco. Il Regno Unito è stato il primo a negare l’impegno in Siria, la Francia è rimasta più tiepida davanti alle richieste americane. L’incertezza sul possibile attacco non fa bene ai listini azionari ma condiziona anche il prezzo delle materie prime.

Il prezzo del petrolio ha perso mezzo punto percentuale ed è dato in calo dell’1,2 per cento anche l’oro.

I mercati spaventati dalla Siria

 Dopo il Nord Africa con la questione egiziana a tenere in apprensione la politica internazionale, interviene il Medioriente. La situazione in Siria si sta facendo sempre più tesa e gli Stati Uniti hanno dichiarato di voler intervenire il più presto possibile. Questa volontà non ancora tradotta in un ordine ufficiale, ha mandato il tilt i mercati, sia quelli orientali, sia quelli europei.

In discesa l’utile netto di Ubi

L’Italia ha assistito alla débacle di Piazza Affari legata soprattutto al rendimento delle banche. In realtà, il Belpaese soffre anche la situazione politica dove è difficile capire se il governo Letta riesca a resistere alle pressioni in atto. La riforma del fisco con i nodi da sciogliere riguardo IMU e IVA stanno mettendo a dura prova la tenuta del Gabinetto.

Tetto del debito USA raggiunto ad ottobre

Ne fanno le spese i rendimenti dei titoli decennali italiani che salgono di nuovo al 4,4 per cento. Non solo, il nostro paese appare meno affidabile che qualche mese fa e nell’ultima asta del Tesoro, la domanda di titoli tricolore è in calo con i rendimenti dei Ctz che restano praticamente inchiodati ai livelli di giugno.

L’indecisione americana è comunque quella che preoccupa maggiormente visto che gli States hanno già detto di avere intenzione di raggiungere un certo tetto con il debito pubblico.

Cosa ha fatto impazzire il Nasdaq

 La volatilità agostana, proverbiale nel settore finanziario, si è fatta aspettare per un bel po’ ma alla fine è arrivata. La considerazione è fatta partendo da quel che è successo al Nasdaq che ha vissuto una tempesta di tre ore che gli analisti hanno provato ad analizzare con lucidità.

Mercati emergenti non più appetibili

La tempesta, la pazzia del Nasdaq, non è legata agli indici o alle azioni quotate nel mercato americano. Per tre ore, infatti, non sono stati reperibili i prezzi sui monitor dei trader. Questo vuol dire che la tempesta si è legata soprattutto al cattivo rapporto tra tecnologia e mercati finanziari. Adesso tocca alla Securities and exchange commission, la Sec, fare un’indagine accurata.

Record a Wall Street ma crolla l’Asia

Il presidente della Sec ha comunque commentato a caldo l’accaduto spiegando che questo problema tecnico deve stimolare ancora di più l’impegno della collettività alla risoluzione dei problemi finanziari legati al malfunzionamento delle tecnologie. Il problema è molto sentito. Anche a marzo, per esempio, tutti gli attori del mercato, sono stati obbligati a rispettare una policy e delle procedure precise, finalizzate a migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi tecnologici.

In pratica software e hardware di cui la borsa si serve per gestire i suoi traffici, saranno sottoposti a standard per l’installazione, la gestione, ma anche per i test e per la supervisione.