Non è un mistero. Durante le ultime settimane il crollo spaventoso delle materie prime sta destando preoccupazioni presso i principali mercati di tutto il mondo. Dal petrolio all’oro, la situazione per le commodities è realmente critica.
Carbone
Nessuno si aspettava un exploit del carbone
Si parla tanto di energie rinnovabili, di risparmio energetico, di progetti delle nazioni per raggiungere l’autonomia energetica bilanciando le importazioni e la produzione di petrolio, che si è finito per perdere di vista il carbone. Numerose previsioni d’investimento, legate al mondo delle materie prime, hanno escluso il carbone dal computo delle materie su cui vale la pena puntare qualcosa.
►Il carbone è la materia prima più richiesta
Invece una recente indagine del World economic forum, ha dimostrato che negli ultimi dieci anno il carbone è cresciuto al punto che deve considerarsi la fonte energetica cresciuta di più in termini assoluti. La domanda di questo materiale è cresciuta dieci volte di più della domanda di energie rinnovabili.
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Ma la domanda di carbone è cresciuta anche due volte di più di quella del gas e tre volte di più di quella del petrolio. Eppure la sensibilità ecologica di cittadini ed investitori, sembrava accresciuta. Le rinnovabili, sulla produzione energetica mondiale, mantengono un ruolo marginale rappresentando l’1,6 per cento della produzione di energia nel mondo.
Non stiamo parlando di un improvviso cambio di tendenza. Il risultato di questa ricerca vuole proporre un quadro veritiero della situazione dove, per l’appunto, le fonti fossile non sostituiranno le fonti rinnovabili, prima che siano passati almeno 20 anni.