Previsioni del mercato immobiliare indiano

 Il parere dell’esperto Mr. Samma Kitsin, Direttore Generale del REIC (Real Estate Information Center), e’ che il mercato immobiliare a Bangkok ha goduto di un “boom” fino alla prima meta’ del 2010, grazie soprattutto agli incentivi governativi. I costruttori, forti di questa situazione di rapida ascesa del mercato, hanno lanciato molte nuove iniziative nel terzo quadrimestre del 2010 focalizzandosi sopratutto su progetti di tipo residenziale. Secondo Mr. Samma i l mercato immobiliare ha superato il picco e quindi da qui in avanti i tassi cresceranno a ritmi piu contenuti, in concomitanza anche della fine delle sovvenzioni governative.

Comprare casa a Bangkok conviene?

 Comprare un’immobile a Bangkok puo essere sorprendentemente remunerativo per gli attenti investitori non dell’ultima ora, visto che il mercato locale offre una miriade di opzioni e i soldi,come si sa’, vanno via facilmente. Ci sono villette unifamiliari e appartamenti che calzano per ogni tipo di budget, sia se state cercando il non plus ultra del lusso o una semplice garconier da mettere a reddito. Comprare una casa a Bangkok per gli stranieri vuol dire sostanzialmente case unifamiliari o appartamenti.

Catasto, al via le modifiche

 È arrivato il via libera da parte del Senato all’articolo due della delega fiscale inerente alla riforma del catasto.

Peso fiscale su immobili, forte crescita

 Il peso fiscale sugli immobili nel 2014 oltrepasserà i 52 miliardi di euro. Dall’inizio della crisi la tassazione su case, negozi, uffici e capannoni è aumentata di 10 miliardi. Sono i dati elaborati dalla Cgia.

Tasi, accordo tra Comuni e Governo

 E’ stato raggiunto l’accordo tra governo e Comuni per riempire la mancanza di risorse provenienti dal passaggio da Imu a Tasi. Nell’incontro al ministero dell’Economia e delle Finanze è stato ammesso un disavanzo di 700 milioni nelle casse dei comuni, di cui 500 sono già stati individuati. È la cifra stabilita nella legge di Stabilità per le detrazioni.

Gli stranieri comprano le case italiane

 Il mattone italiano attrae sempre di più i compratori stranieri, capeggiati dai tedeschi che nel 2013 hanno rappresentato il 43% di tutti gli acquirenti esteri di case italiane.

I clienti russi, in aumento costante e progressivo, sono arrivati a coprire una quota pari al 14% di questo mercato , raggiungendo la stessa percentuale degli inglesi, che sono comunque calati rispetto al 38% segnato nel 2005. I russi, che hanno “occupato“ intere aree della Sardegna e della Toscana (con particolare predilezione per la Versilia) puntano ora su immobili di prestigio situati tra il lago di Como e Venezia,ambiti anche da un numero crescente di neo-compratori asiatici guidati da avanguardie indiane ed indonesiane.

 

► Investire bene comprando a prezzi più  bassi

 

Rispetto al 2005, anno di inizio dei questo tipo di rilevamento, il numero di acquirenti esteri di case italiane è salito del 70%, contemporaneamente all’incremento delle somme investite, che si sono più che triplicate in otto anni, fino a toccare gli attuali 2,5 miliardi di euro.

Dopo il boom della Toscana, destinazione che dal 2005 ad oggi ha perduto più della a metà degli acquirenti (scendendo dal 30% al 17%), sono ora la Puglia e le Marche ad assorbire le percentuali più rilevanti di investitori o acquirenti stranieri accaparrandosi rispettivamente il 21% ed il 13% degli acquisti. Sempre nel periodo dal 2005 ad oggi l’investimento medio è cresciuto passato da 240.000 a 500.000 euro, a cui vanno spesso aggiunti costi di ristrutturazione.

Un budget destinato ad aumentare nei prossimi anni perché l’Italia viene ormai considerata da questa fascia di clientela allo stesso livello delle raffinate campagne inglesi.

Edilizia in caduta libera

 La crisi colpisce anche il ”mattone”, che tira sempre meno sul mercato. La crisi immobiliare continua anche se ci sono segni di ripresa.

Nella prima metà del 2013 l’edilizia residenziale ha infatti fatto registrare una  flessione senza precedenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il calo, molto sensibile, si aggira sul 37,2 % per quanto riguarda il comparto delle case d’ abitazione e attorno al 35,5% per quanto concerne le superfici utili abitabili. Secondo i dati Istat il numero dei nuovi fabbricati è così sceso al minimo storico, collocandosi al di sotto di 15 mila unità per trimestre.

 

► Edilizia, persi 500.000 posti di lavoro in 4 anni

 

Anche per l’edilizia non residenziale, quella destinata ad usi economici e commerciali (capannoni, negozi, uffici) l’Istat segnala un’analoga diminuzione, pari a quasi un terzo di superfici in meno rispetto al primo semestre del 2012 (-31,6%).

In particolare per quanto riguarda l’edilizia residenziale, il numero totale di nuovi appartamenti edificati, per i quali è stata concessa l’autorizzazione alla costruzione, segna una flessione a livelli critici alla quota -38,2% nel primo trimestre e a quota -36,2% nel secondo. In conseguenza anche l’entità delle superfici abitabili è diminuita , perdendo un terzo abbondante di metri quadri calpestabili, (-36,6% nel primo trimestre contro il -34,3% nel secondo trimestre.

A questi dati consegue che il numero totale di abitazioni costruite si colloca a 14.043 nel primo trimestre contro le 14.359 realizzate nel secondo trimestre. Analoga constatazione va fatta per le superfici utili abitabili che nel primo trimestre 2013 hanno toccato il nuovo minimo della statistica storica (avviata nel 2000), attestandosi a 1.171.090 metri quadri realizzati, numero di poco superiore al precedente trimestre (1.191.597 metri quadri).

Sondaggio sulla voglia di casa

 Potrebbe essere questo l’anno buono per comprare casa, a condizione che i prezzi degli immobili si avvicinino alle effettive possibilità degli acquirenti.

Questo è il parere espresso dal 62% di persone, su un campione di 1.051 individui che ha risposto ad un sondaggio di mercato di Idealista per fare il punto, ad oggi, sulle caratteristiche evolutive del mercato immobiliare,sulle necessità abitative e sulle propensioni all’acquisto da parte dei potenziali compratori.

Segnali di ripresa nel settore immobiliare

Per la stragrande maggioranza degli intervistati, come è naturale, l’acquisto prossimo venturo di una casa dipenderà quasi esclusivamente dal suo prezzo. Due persone su tre dichiarano di essere in standby, ossia alla ricerca della buona occasione, da oltre un anno, mentre il 27% sta temporeggiando da più di tre anni.

Elevate (oltre il 57%) sono le aspettative generali circa un’ ulteriore flessione dei prezzi immobiliari nel corso del 2014, che potrebbe favorire in molti la decisone di concludere il buon affare già nel corso di quest’anno.

Circa la tipologia dell’immobile, l’orientamento degli italiani è fortemente puntato verso l’ “usato sicuro”

La metà dei potenziali acquirenti in realtà non ha marcate preferenze, ma ben il 44% del campione acquisterebbe volentieri una casa usata,se in buone condizioni o al massimo da ristrutturare; solo il 5% punterebbe in esclusiva sul nuovo.

Dove acquistare casa? Decisamente in Italia, per l’85,4% delle persone, contro un minoritario 4,6% (composto per lo più da over 45) che propende per l’estero.

In Italia, la casa in Toscana, fra mare e collina, si piazza ai primi posti, seguita dalle località marine di Liguria e Puglia, mentre le montagne di Piemonte,Trentino e Alto Adige raccolgono consensi quasi totalitari.

 

Cgia Mestre, Tasi costerà più dell’Imu

 Il governo ha stabilito che aliquote e applicazione della Tasi, nuova imposta sui servizi locali alla prima casa spetteranno ai Comuni che potranno decidere un aumento dell’aliquota massima delle imposte sulla casa, compreso tra lo 0,1 e lo 0,8 per mille, ma saranno obbligati a utilizzare quanto incassato per dare detrazioni all’imposta, che potranno gestire come vogliono.