Nel campo del mercato immobiliare, nel trimestre luglio-settembre 2013, e’ continuato il trend negativo, ma sono stati ravvisati anche dei segnali hanno lasciato spazio a modeste speranze. Questo il risultato che emerge dai dati Omi (Osservatorio mercato immobiliare), che danno una fotografia sull’andamento del mercato immobiliare residenziale e non.
Case
Quali sarebbero le conseguenze dell’uscita dall’euro?
Immobiliare per Nomisma segnali positivi
Piccoli segnali positivi in tema di compravendita di case e immobili. A riferirlo sono i dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma secondo il quale nel 2013 le compravendite di case dovrebbero diminuire dell’8,3% a 407mila unità, riducendo in maniera significativa l’elevata diminuzione vista nel 2012 (-25,8%).
Il mercato immobiliare rallenta la flessione nel secondo trimestre 2013
Il secondo trimestre del 2013 porta in definitiva una debole aria di ottimismo nel settore immobiliare. Nei mesi che vanno da aprile a giugno 2013, infatti, il mercato immobiliare italiano ha rallentato la sua folle discesa verso i numeri negativi e le perdite sono state meno ingenti. Se si vanno a controllare i dati desunti dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate si nota infatti che nel secondo trimestre del 2013 la flessione del comparto è stata pari solo al 7,7% rispetto al volume di scambi che era stato possibile registrare nello stesso periodo del 2012.
Come scegliere il mutuo su misura
In termini di finanziamento dell’acquisto di una casa si è passati dai 56 miliardi del 2010 ai 24 miliardi di erogato nel 2012. Offerta in diminuzione e domanda ferma: gli italiani, a causa della crisi, hanno congelato i desideri di un’abitazione tutta propria. Ora, però, qualcosa si muove. La domanda sale a +4% (stando ai dati Crif) di agosto che consolida il +2% di luglio. Per quanto riguarda il versante dell’offerta, il Governo Letta sta per integrare con 4,5 miliardi di euro il sistema per agevolare chi ha intenzione di fare un mutuo: Cassa depositi e prestiti (Cdp) metterà a disposizione delle banche 2 miliardi di euro per emettere finanziamenti agevolati.
Lo schema è quello dei prestiti di Cdp alle piccole medie imprese: una formula che ha avuto successo e che si tenta di replicare con i mutui. Inoltre 200 milioni saranno destinati a nuovi fondi o a fondi già esistenti come quello per le giovani coppie a cui potranno attingere anche i lavoratori atipici (il regolamento sarà pronto entro il mese e il reddito Isee per accedere alle agevolazioni dovrebbe salire da 35mila a 40mila euro).
Domande allo sportello
I clienti devono lottare con due avversari che si pongono come ostacoli all’«informazione chiara e corretta» sui mutui: l’inglese e le sigle. Ecco qualche suggerimento sulle domande da porre. Uno dei termini di difficile comprensione è il loan to value: «È il rapporto fra mutuo richiesto e valore dell’immobile – spiega Roberto Anedda, direttore marketing di Mutuionline.it –. Attualmente viene finanziato in media il 60% dell’acquisto ma, cercando, si trovano banche che arrivano fino all’80%». L’offerta dipende però dal profilo di rischio del cliente.
C’è inoltre il Taeg, il costo “tutto compreso” del mutuo che è molto più importante del semplice tasso di interesse: dentro infatti vi sono le spese dell’operazione e le modalità di rimborso. «Per un mutuo a tasso variabile, un Taeg poco sopra il 3% è molto interessante. Per il fisso viaggiamo intorno al 5,4%», sottolinea Anedda. Per trovare tali percentuali bisogna però cercare e soprattutto chiedere.