Le opere incompiute in Italia, nel 2014, sono 868: 176 in più in confronto al 2013 con uno spreco complessivo per le casse dello Stato di 4 miliardi, 166 euro per ogni famiglia italiana.
Codacons
Class Action contro Volkwagen, la porta avanti il Codacons
È una class action portata avanti da un’associazione di consumatori e probabilmente non avrà contraccolpi sul titolo della Volkwagen che non ha comunque di che gioire dopo l’avvio del dieselgate. Questa azione collettiva è guidata dal Codacons ed è stata presentata al Tribunale di Venezia.
POS obbligatorio – Il Codacons spinge per imporre sanzioni a chi non si adegua
A partire dalla fine del mese di giugno 2014 è diventato obbligatorio in Italia per tutti gli artigiani, i liberi professionisti e gli esercenti commerciali accettare i pagamenti elettronici per gli importi superiori ai 30 euro. I clienti cioè possono richiedere di pagare con carta di credito e bancomat per l’acquisto di beni e servizi. Questa nuova normativa ha comportato per molte ditte e imprese il fatto di dotarsi anche di un POS, ovvero del dispositivo necessario all’effettuazione delle transazioni elettroniche.
Gli italiani non risparmiano sulle spese per il pranzo di Pasqua
Un’indagine della Coldiretti ha mostrato che per il pranzo di Pasqua più di due italiani su tre non hanno abbassato la spesa rispetto al precedente anno. Il dato è del 67% di italiani che hanno mantenuto o aumentato il budget previsto per la spesa utile per organizzare il pranzo. Il 62% ha affermato di avere mantenuto lo stesso budget dello scorso anno, il 5% di averlo aumentato e il 23% di averlo invece contenuto.
Dai dati di Coldiretti emerge che la maggior parte degli italiani ha preferito il pranzo a casa. La spesa totale per il pranzo di Pasqua quest’anno è scesa sotto al miliardo di euro. Ad incidere su questo dato, nonostante la maggior parte delle persone ha mantenuto lo stesso budget dello scorso anno, è il calo dei prezzi con l’inflazione che non è cresciuta come ci si aspettava.
► Molti gli italiani in viaggio per le vacanze di Pasqua e per i ponti del 25 aprile e 1 maggio
Per il Codacons, i tagli per la spesa di Pasqua riguardano i dolci. L’Associazione dei consumatori ha mostrato dei dati che mettono in evidenza che la spesa per le colombe che è scesa del 12% e la spesa per le uova di cioccolato è scesa del 9%.
Questi dati mostrano comunque che la fiducia dei consumatori è in crescita probabilmente stimolata dalla ripresa economica, che seppure debole è migliore di quella dello scorso anno e contribuisce a creare un clima più buono. Gli italiani mostrano di volere festeggiare la Pasqua, per il valore religioso e quello di riunione familiare che sottende, pranzando soprattutto a casa e non risparmiando per le spese che sono necessarie per organizzare il pranzo.
L’inflazione è ancora bassa con una crescita dello 0,4% annuo
In Italia l’inflazione continua a essere bassa e a non crescere a un ritmo adeguato. L’indice nazionale dei prezzi al consumo è aumentato a marzo dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti dello stesso mese dello scorso anno confermando la stima preliminare.
Per l’Istat, il rallentamento dell’inflazione è dovuto al fatto che sono scesi i prezzi dei beni energetici e degli alimentari non lavorati. L’inflazione di base, che non considera gli alimentari freschi e i beni energetici, è scesa dello 0,9%.
► Bce, difficile la situazione a causa della discesa dell’inflazione
La piccola crescita dei prezzi a marzo dipende soprattutto dai prezzi dei trasporti, che sono cresciuti dello 0,6%, e di quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona, che sono aumentati dello 0,2%. In crescita congiunturale anche i prezzi dei servizi relativi all’abitazione dello 0,3%.
Secondo Confcommercio, questi dati mostrano come la dinamica della domanda per i consumi è ancora molto debole. L’associazione ha spiegato i dati affermando che “È ancora più evidente se si considera il peso delle tariffe, il cui aumento spiega da solo oltre la metà dell’inflazione generale”.
Per il Codacons, la crescita lieve dell’inflazione ha comunque un impatto sul costo della vita che è quantificabile in 134 euro per una famiglia di 3 persone e in 115 euro per una coppia di pensionati con più di 65 anni.
Anche i prodotti dell’agricoltura hanno contribuito a frenare l’inflazione e i consumi comunque non sono in aumento. I prezzi della frutta sono scesi del 3,7% e quelli della verdura del 6%, ma i consumi non mostrano miglioramenti.
L’Istat mostra l’export in calo a febbraio e l’import in aumento
L’Istat ha mostrato i dati sull’export e l’import che non sono molto buoni. In Italia, a febbraio su base mensile le esportazioni sono scese e le importazioni sono aumentate. I dati dell’Istat mostrano che l’export extra Ue è in calo del 2% e l’import in aumento dell’1,7% su base mensile.
Sono scese le esportazioni di beni strumentali del 4,3%, dei prodotti intermedi dell’1,7% e dei beni di consumo non durevoli dell’1,2%. Le importazioni sono aumentate per tutti i settori a parte quelli dell’energia che è diminuito del 2,2% e dei beni di consumo non durevoli che si sono abbassati dello 0,9%.
► Esportazioni in calo con dato sorprendente
L’export su base annua è in crescita dello 0,5% e l’import e invece in diminuzione del 5,2%. La bilancia commerciale è in surplus di 1.422 milioni di euro, più del doppio rispetto all’anno precedente.
Le esportazioni sono un parametro importante anche per testare l’economia italiana e la competitività delle imprese. Con il mercato interno abbastanza fermo l’export è quindi un elemento importante. Per il Codacons il calo delle esportazioni a febbraio è “Una pessima notizia. L’Associazione dei consumatori ha affermato che “Le imprese italiane che sono riuscite a sopravvivere in questi anni di crisi lo hanno fatto proprio grazie alle esportazioni e alla domanda estera”. Per questa ragione il dato non è confortante.
Il Codacons ha anche detto che c’è un crollo dei consumi delle famiglie che non ha precedenti e che “Le esportazioni rappresentano l’unica ancora di salvezza per le aziende italiane e per far crescere il Pil. L’anno scorso, infatti, gli altri Paesi erano già usciti dalla recessione a differenza dell’Italia”.
Il Codacons chiede a Renzi di annullare l’aumento delle accise sulla benzina
Da sabato arriva un nuovo aumento dell’accisa sulla benzina e sul gasolio, uguale a 0,24 centesimi al litro, che, considerando l’Iva al 22% si configurano pari a 0,2928 centesimi al litro: si tratta di una misura di politica economica vecchia secondo il Codacons. L’associazione nazionale dei consumatori ora si aspetta che venga annullata dal Governo Renzi.
Per il Codacons le previsioni sui saldi sono negative
Il Codacons chiede il taglio delle tasse sulle famiglie
Uno dei grandi nodi da sciogliere dell’ attuale congiuntura economica italiana è sicuramente quello di far ripartire i consumi. Solo alcuni giorni fa, infatti, la Confcommercio ha diffuso i dati relativi all’ andamento dei consumi italiani nel mese di aprile 2013, rivelando come, con una ulteriore flessione del 3,9%, si è potuto assistere al 17 esimo calo di questi ultimi in 20 mesi consecutivi.
L’inflazione pesa più dell’Imu
Tutti i vari personaggi in lizza per il prossimo governo non fanno altro che discutere di Imu. Toglierla, modificarla o mantenerla sono le posizioni -in linea di massima- sulle quali si scontrano tutti, partendo dall’assunto di base che a determinare la grave situazione in cui versano le famiglie italiane sia stata la tassa sulla casa.
Ma il Codacons ci dà un’altra versione dei fatti. Analizzando i dati Istat, infatti, l’associazione dei consumatori ha concluso che a pesare di più sui conti degli italiani sia stata l’inflazione, e non la tanto odiata Imu. I dati parlano, infatti, di una inflazione a livelli record, circa il 3% su base annua, la più alta dal 2008, anno in cui la crisi economica è scoppiata in tutta la sua drammatica realtà.
Secondo il Codacons si dovrebbe analizzare la spesa effettiva delle famiglie e non solo il valore dei beni che sono annualmente inseriti nel paniere dei consumi dall’Istat. Il Codacons ha fatto questo calcolo e ha scoperto che nel 2012 una famiglia italiana media composta di 3 persone ha speso 1458 euro in più rispetto al 2011.
► La crescita dei salari è la metà dell’inflazione
Risultato che mette in luce il fatto che l’inflazione è pesata nettamente di più dell’Imu, per la quale le famiglie italiane hanno sborsato, mediamente, 276 euro. Lo stesso vale anche per le famiglie con un diverso numero di componenti: una famiglia di 4 persone ha subito un aumento delle spese di 1.546 euro, mentre per i nuclei famigliari più piccoli, quelli da due persone, la maggiorazione sarebbe stata di 924 euro.