Aumento delle rendite catastali, la guida per fare ricorso

 Sono 17 i comuni in Italia che hanno avviato e concluso la procedura per la revisione della classificazione catastale degli immobili, il che ha significato, praticamente nella totalità dei casi, un aumento delle rendite catastali degli immobili di queste città.

Se aumentano le rendite catastali, conseguentemente aumentano anche le tasse e i tributi la cui definizione dell’importo è legata a questa rendita. Aumenti delle tasse in vista, quindi, ma si può evitare il salasso: secondo la Cassazione, infatti, questo aumento delle rendite catastali può non essere legittimo. Cerchiamo di capire perché.

Casa: Imu e Tasi a rischio aumenti

 La crisi ha influito notevolmente sul mercato immobiliare. Le ristrettezze finanziarie statali hanno aumentato la tassazione sulla casa. Una crisi che non si ancora fermata e che ha messo a repentaglio il mercato. Nel 2012 l’Imu è stata senza dubbio un punto di rottura. Il gettito prodotto dall’imposta sulla casa è passato dai 9 ai 25 miliardi. Un’operazione che è servita per rimpinguare i conti statali in perdita.

Immobiliare: il ‘gap’ tra aste e Fisco

 Esiste un grosso gap tra prezzi di vendita delle case all’asta e prezzi sul mercato. Lo sottolinea l’Omi, Osservatorio del mercato immobiliare curato dall’Agenzia delle Entrate, considerandolo tra gli effetti della ‘crisi del mattone’. Vi è una parte di mercato che dunque non attira acquirenti, neanche in caso di saldi. Perché le vendite all’asta sono a tutti gli effetti saldi.

Immobiliare: guida al nuovo Catasto

 In atto c’è una riforma molto importante per il mercato immobiliare. Parliamo della riforma riguardante le nuove modalità di Catasto. I valori al metro quadrato partiranno dai valori di mercato. Le rendite verranno basate sugli affitti. Sussisteranno delle revisioni periodiche, subentreranno i Comuni in forma partecipativa diventando i titolari del catasto su base territoriali.

Le imposte e le agevolazioni fiscali del mutuo

 Uno degli aspetti da prendere in considerazione in merito ad un mutuo, cioè ad un finanziamento ipotecario, è quello relativo alle imposte che si pagano e alle agevolazioni o detrazioni che si ricevono su di esso. 

Gli stranieri comprano le case italiane

 Il mattone italiano attrae sempre di più i compratori stranieri, capeggiati dai tedeschi che nel 2013 hanno rappresentato il 43% di tutti gli acquirenti esteri di case italiane.

I clienti russi, in aumento costante e progressivo, sono arrivati a coprire una quota pari al 14% di questo mercato , raggiungendo la stessa percentuale degli inglesi, che sono comunque calati rispetto al 38% segnato nel 2005. I russi, che hanno “occupato“ intere aree della Sardegna e della Toscana (con particolare predilezione per la Versilia) puntano ora su immobili di prestigio situati tra il lago di Como e Venezia,ambiti anche da un numero crescente di neo-compratori asiatici guidati da avanguardie indiane ed indonesiane.

 

► Investire bene comprando a prezzi più  bassi

 

Rispetto al 2005, anno di inizio dei questo tipo di rilevamento, il numero di acquirenti esteri di case italiane è salito del 70%, contemporaneamente all’incremento delle somme investite, che si sono più che triplicate in otto anni, fino a toccare gli attuali 2,5 miliardi di euro.

Dopo il boom della Toscana, destinazione che dal 2005 ad oggi ha perduto più della a metà degli acquirenti (scendendo dal 30% al 17%), sono ora la Puglia e le Marche ad assorbire le percentuali più rilevanti di investitori o acquirenti stranieri accaparrandosi rispettivamente il 21% ed il 13% degli acquisti. Sempre nel periodo dal 2005 ad oggi l’investimento medio è cresciuto passato da 240.000 a 500.000 euro, a cui vanno spesso aggiunti costi di ristrutturazione.

Un budget destinato ad aumentare nei prossimi anni perché l’Italia viene ormai considerata da questa fascia di clientela allo stesso livello delle raffinate campagne inglesi.

Gli investimenti rischiosi

 Investire in proprietà immobiliari. Una volta, soprattutto in Italia, investire nel mattone era considerato sicuro. Ora con la crisi del mercato immobiliare alcune certezze si sono perse. Per il futuro investire nel settore immobiliare potrebbe essere rischioso.

Ci sono diversi motivi che rendono l’immobiliare più rischioso che investire, ad esempio, in un fondo comune. Il primo è che il valore degli immobili è ciclico. Si potrebbe acquistare in base ai prezzi del mercato e si potrebbe finire con un bene che ha delle spese, come le tasse sulla casa ecc. Il secondo è che investendo nel settore immobiliare si mettono dei soldi che potrebbe non essere facile riprendersi in fretta. Spesso ci vogliono mesi, se non anni, per trovare un acquirente, se non si desidera più possedere la proprietà. È questa la situazione attuale in Italia con le compravendite in ribasso, come i prezzi, le tasse da pagare e la difficoltà di trovare compratori.

 

► Nozioni di base sugli investimenti

 

Investire in valute. Gli investimenti in valute riflettono di solito la forza dell’economia alla base. Il problema è che il rapporto tra l’economia nel suo complesso e i fattori che la influenzano, il mercato del lavoro, i tassi di interesse, il mercato azionario, le leggi e i regolamenti, non sono spesso semplici e possono cambiare molto rapidamente. Inoltre, investire in valuta estera è sempre una scommessa su una valuta rispetto ad un’altra valuta, dal momento che queste sono scambiate.

Investire in oro e argento. Pur considerando che avere questi metalli preziosi potrebbe essere un buon modo per conservare i soldi e tenere il passo con l’inflazione, il rischio di un investimento che non conduce a guadagni c’è. Basta guardare la tabella dei prezzi dell’oro dal 1900 e confrontarla con un grafico del mercato azionario dal 1900. Il mercato azionario ha un andamento piuttosto definibile, ma lo stesso non si può dire per l’oro. Eppure, molti credono che l’oro e l’argento sono investimenti validi e hanno un valore senza tempo. Questi metalli preziosi non sono soggetti ad imposta e sono facili comprare e vendere.

Sondaggio sulla voglia di casa

 Potrebbe essere questo l’anno buono per comprare casa, a condizione che i prezzi degli immobili si avvicinino alle effettive possibilità degli acquirenti.

Questo è il parere espresso dal 62% di persone, su un campione di 1.051 individui che ha risposto ad un sondaggio di mercato di Idealista per fare il punto, ad oggi, sulle caratteristiche evolutive del mercato immobiliare,sulle necessità abitative e sulle propensioni all’acquisto da parte dei potenziali compratori.

Segnali di ripresa nel settore immobiliare

Per la stragrande maggioranza degli intervistati, come è naturale, l’acquisto prossimo venturo di una casa dipenderà quasi esclusivamente dal suo prezzo. Due persone su tre dichiarano di essere in standby, ossia alla ricerca della buona occasione, da oltre un anno, mentre il 27% sta temporeggiando da più di tre anni.

Elevate (oltre il 57%) sono le aspettative generali circa un’ ulteriore flessione dei prezzi immobiliari nel corso del 2014, che potrebbe favorire in molti la decisone di concludere il buon affare già nel corso di quest’anno.

Circa la tipologia dell’immobile, l’orientamento degli italiani è fortemente puntato verso l’ “usato sicuro”

La metà dei potenziali acquirenti in realtà non ha marcate preferenze, ma ben il 44% del campione acquisterebbe volentieri una casa usata,se in buone condizioni o al massimo da ristrutturare; solo il 5% punterebbe in esclusiva sul nuovo.

Dove acquistare casa? Decisamente in Italia, per l’85,4% delle persone, contro un minoritario 4,6% (composto per lo più da over 45) che propende per l’estero.

In Italia, la casa in Toscana, fra mare e collina, si piazza ai primi posti, seguita dalle località marine di Liguria e Puglia, mentre le montagne di Piemonte,Trentino e Alto Adige raccolgono consensi quasi totalitari.