L’ Istituto nazionale di Statistica – ISTAT – ha recentemente pubblicato i dati relativi al numero di convenzioni per il trasferimento delle proprietà immobiliari che sono state siglate nel corso del 2012. E’ stato possibile così rilevare che negli ultimi anni le compravendite immobiliari in Italia hanno subito un calo progressivo che nel 2012 ha raggiunto livelli a dir poco drastici.
Immobili
Cosa cambia nei bonus casa
I cittadini che pensavano di aver perso l’occasione di riparare casa, di innalzarne il livello energetico, e di farlo con qualche sconto, possono tornare a sorridere visto che il bonus energia è stato prolungano e le norme per accedervi sono cambiate leggermente.
►Prolungati i bonus ristrutturazioni
I bonus casa che ci sono adesso garantiscono uno sconto fino al 65 per cento e non si dovrà aspettare di arrivare al primo luglio – giorno in cui scadranno i valori compresi nel precedente decreto legge – ma sono validi da subito. Insomma si comincia con un mesetto d’anticipo a risparmiare qualcosa.
In pratica tutti i bonifici bancari oppure postali che sono stati usati per pagare le spese di ristrutturazione finalizzate al risparmio energetico, godranno di uno sconto del 65 per cento. Il fatto che siano usati per pagare i lavori fatti nei giorni scorsi o quelli ancora da fare, non importa.
►Pronta la proroga per i bonus energia
Lo sconto, ad ogni modo, sarà valido fino alla fine dell’anno, fino al 31 dicembre 2013 e riguarderà sia le abitazioni singole abitazioni sia i condomini, ma per queste ultime unità abitative, per usufruire della riduzione dei costi di ristrutturazione, ci sarà tempo fino al 30 giugno 2014.
Anche il bonus al 50% per i lavori di ristrutturazione è stato prolungato fino al 31 dicembre 2013 e il tetto massimo di spese è confermato a 96 mila euro.
Si acquista casa anche senza mutuo
Il mercato immobiliare si evolve rapidamente e sempre più spesso capita di trovare dei privati che acquistano una casa in tempo di crisi senza dover accendere necessariamente un mutuo. Il fatto è che non hanno così tanti soldi a disposizione per il pagamento ma ricorrono ad altri strumenti.
►Risparmia sul mutuo condividendo la casa
La crisi ha bloccato le compravendite immobiliari che oggi sono molte meno e spesso oppongono un venditore che non vuole negoziare il prezzo dell’immobile per garantirsi un certo guadagno e le famiglie che non hanno a disposizione i soldi necessari per l’acquisto.
►Aumentano gli importi dei mutui
Secondo un’indagine di Supermoney esistono almeno tre alternative all’accensione di un mutuo ipotecario: il rent to buy, il buy to rent e l’help to buy. Approfondiamo i primi due metodi.
Il primo dei tre consiste nella sottoscrizione di un contratto di locazione che dopo un periodo di tempo prestabilito si trasforma in contratto di compravendita. In pratica con le rate diluite nel tempo si paga l’importo dell’immobile al proprietario anziché alla banca.
Il buy to rent è un meccanismo simile ma si parte con il contratto di compravendita a pagamento rateizzato. Il passaggio di proprietà è immediato ma se il debitore è inadempiente, l’ex proprietario è tutelato.
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Fino a questo momento l’ unico dato certo sull’ IMU, l’ Imposta Municipale Unica, sembra essere la data di scadenza della prima rata, fissata per il prossimo 17 giugno.
Per il resto, anche in seguito all’ entrata in vigore, a maggio, del decreto IMU – Cig, la materia relativa alla nuova tassazione sulla casa sembra essere per il grande pubblico dei contribuenti, che comunque dovranno versare allo Stato, come acconto, almeno 10 miliardi, ancora un po’ avvolta nella nebbia.
Per il mattone è crisi nera
Il mercato degli immobili fatica terribilmente a ripartire. Con il crollo dei prezzi, negli ultimi due anni è sparito un terzo del valore di mercato degli appartamenti. Eppure le transazioni non ripartono: Nel 2006 Si vendevano un milione di case l’anno. Ora se ne vendono la metà.
Da Venezia al Mondo
La città che soffre di più è Venezia. Ma in tutta Europa il settore, reo secondo gli economisti di aver distrutto l’economia mondiale, soffre. Non sono qui da noi.
Fine di un’epoca
Il crollo del comparto immobiliare e delle costruzioni, il cui ciclo è connesso a doppio nodo al ciclo del credito, è stato il primo segno della fine di un’era. Anche in Italia, un Paese dove non si può parlare, come in altri, dell’esplosione di una bolla che aveva drogato la crescita degli anni precedenti, la caduta è stata rovinosa e, ad oggi, densa di conseguenze per gli effetti di avvitamento che rischia di avere per l’intera economia.
45 miliardi bruciati
Il bilancio di cinque anni, tra minuscoli segni di ripresa, che avevano dato speranze nel 2009 nella fine della discesa, e il nuovo crollo intervenuto negli ultimi due anni, è solo l’ultima disfatta.
Sono 45 i miliardi di euro persi, un terzo del valore perso fino al 2012, con la prospettiva di un 2013 che non andrà molto meglio.
Inoltre, nel 2006 le compravendite erano state poco più di un milione di case, oggi sono ridotte a 530 mila. Dimezzate, dunque.
I prezzi sono stati tagliati di un terzo, in Italia e nelle grandi città. Circa mezzo milione di invenduto nelle nuove costruzioni tra i 60 e i 70 miliardi di euro fermi. Riprendere tutto con questo arretrato è cosa ardiua. A ciò si aggiunga una caduta di investimenti nel settore delle opere pubbliche, e il quadro (tragico) è completo.