Le proposte della FIAIP per la riforma dell’IMU

 In vista della riforma e della definizione delle norme relative alla tassazione degli immobili italiani, che dovrebbe prendere corpo entro la fine dell’ estate, il Governo ha aperto una indagine conoscitiva sulla situazione del mercato italiano delle proprietà immobiliari.

Nella giornata di oggi, infatti, sono stati ascoltati dalla commissione Finanze del Senato i rappresentati della Fiaip, la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali, i quali hanno subito messo in luce come le condizioni del settore non siano affatto rosee.

Mercato immobiliare italiano ai minimi storici dal 1985

Negli ultimi quattro anni, infatti, hanno affermato i delegati Fiaip, nel comparto immobiliare italiano sono andati in fumo 500 mila posti di lavoro, una perdita causata in massima parte dalla recente attuazione di politiche depressive – vedi la questione IMU -, che si sono negativamente saldate alle difficoltà esistenti sul fronte dell’ accesso al credito da parte delle famiglie e degli investitori.

Primo trimestre 2013 nero per i mutui

Il suggerimento della Fiaip per la futura riforma dell’ IMU è quindi quello della completa eliminazione di qualsiasi forma di tassazione di tipo patrimoniale, dal momento che la prima casa non produce reddito. Sarebbe necessario, poi, ripristinare una diretta relazione tra reddito prodotto dal bene immobiliare tassato e ammontare del tributo imposto.

Risparmia sul mutuo condividendo la casa

 I metodi per risparmiare sul mutuo sono numerosi, uno di questi, suggerito da numerosi portali che si occupano di mediazione creditizia, è lo sharing dell’appartamento. Di norma chi acquista una casa pagandola con il sudore della fronte, non è disposto poi a condividerla, eppure per il risparmio si fa questo ed altro.

Risparmiare, infatti, in tempo di crisi, è sicuramente un imperativo e considerando che il mutuo rappresenta la spesa più consistente per la famiglia, è necessario partire da questo elemento. Condividere la casa consente di dividere i conti, ma comporta anche la creazione di nuovi nuclei famigliari, la modifica del proprio stile di vita e il mantenimento di rapporti nuovi.

La rata dei mutui scende se sono accesi online

Questo trend è stato ben descritto dall’analisi di Easystanza che si occupa di annunci di appartamenti in condivisione. Tra i suoi utenti, il 32,8 per cento delle coppie ha dichiarato di condividere l’appartamento principale. Nella maggior parte dei casi si tratta di lavoratori, il 54,6%, poi ci sono gli studenti che rappresentano il 25,7 per cento della popolazione e infine ci sono disoccupati e pensionati che rappresentano il 13,1 e il 4,9 per cento del campione.

Come si usa lo stipendio degli italiani

La scelta di condividere la casa, che nasce soltanto dal bisogno di risparmio, era molto utilizzata negli anni Settanta, ecco perché molti lo considerano un passo “indietro”.

Per vendere basta abbassare i prezzi

 Vendere una casa, oggi, è sempre più complicato e molto dipende dal fatto che i proprietari di un appartamento, di una villa o di una qualsiasi unità immobiliare, non sono disposti a svendere la loro casa. E’ anche per questo che i prezzi degli immobili restano molto elevati.

Se le case non si vendono, però, va in crisi anche il settore dei mutui e come si sa, dall’immobiliare dipende molta dell’economia nazionale. Molti analisti dicono che se le banche proponessero mutui più accessibili, anche attraverso una modifica delle garanzie, la compravendita immobiliare sarebbe molto più semplice.

Il cambiamento dei prezzi delle case in 40 anni

Al contrario, un ex giornalista del Sole 24 Ore, oggi impegnato in una scuola dedicata a chi vuole imparare l’arte dell’investimento, spiega che tutto sarebbe più semplice se si riducessero i costi delle case del 30 per cento circa.

Crolla l’immobiliare ma sui prezzi è battaglia

Il problema, infatti, è nell’incontro tra la domanda e l’offerta. I potenziali acquirenti di una casa, prima ancora di rivolgersi al proprio istituto di credito, sanno già il loro budget e sanno di non poter comprare una casa al prezzo proposto dalle agenzie e dal mercato quando il prezzo è eccessivamente gonfiato.

Il consiglio è quello di vendere oggi ad un prezzo anche più basso al fine di non vedere il proprio immobile svalutato nel giro di due o tre anni.

Aumentano gli importi dei mutui

 Con i mutui è stato toccato il fondo, nel senso che le banche hanno deciso per via della crisi di restringere l’accesso alle linee di credito e di erogare sempre meno soldi. Adesso, però, sembra che ci siano i presupposti per un’inversione di tendenza.

Anche i mutui costano di più nello Stivale

A dirlo è un’indagine dell’ufficio studi di Mutui.it che ha spiegato come l’erogato medio delle banche sia di 122 mila euro e sia in crescita di ben 4,5 punti percentuali rispetto allo scorso semestre. Per riportare questi dati è stato necessario analizzare le richieste di mutuo registrate da alcuni portali e in particolare da Mutui.it e da Facile.it nel periodo che va da ottobre del 2012 fino ad aprile del 2013.

Molti gli immobili invenduti

Le richieste sono praticamente stazionarie ma gli aspiranti mutuatari chiedono più soldi e anche l’importo delle erogazioni è cresciuto. In pratica il gap che esiste tra la somma richiesta dai consumatori e i soldi che effettivamente sono erogati dalle famiglie, è passato dall’11 all’8 per cento.

Anche la percentuale di fondi che erogano le banche rispetto al valore dell’immobile, quello che in gergo è chiamato loan to value, è cresciuto dal 50 al 52 per cento. Un incremento lieve che esprime la timidezza dei consumatori che non vogliono trovarsi con rate da pagare, superiori per importo, a quello che effettivamente possono pagare.

Da oggi in vigore il decreto sull’IMU ma i nodi da sciogliere restano

 E’ stato firmato proprio ieri, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il decreto –  approvato lo scorso venerdì  17 Maggio dal Consiglio dei Ministri – sulla sospensione della rata IMU di giugno per i possessori di prima casa e sul rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga ed è da oggi ufficialmente in vigore, a seguito della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Per Baretta è difficile evitare l’aumento IVA

Nonostante tutto questo, però, i nodi da sciogliere, per il Governo Letta non sono ancora finiti. A partire dal prossimo primo luglio è infatti previsto il passaggio dell’ aliquota dell’ IVA dall’ attuale 21 al 22%, provvedimento che tutta la maggioranza chiede più o meno compatta di scongiurare, data la precaria situazione in cui già versa l’ economia italiana quanto a PIL e mondo dei consumi.

Epifani discute di IMU e di IVA

L’ aumento dell’ IVA, tuttavia, potrebbe fruttare allo Stato 4 miliardi di euro, e qualora si volesse evitarlo, con una Italia ancora non del tutto fuori da problemi di bilancio,  si dovrebbero trovare altrove le risorse necessarie.

E ciò, avverte il sottosegretario all’ Economia, Pierpaolo Baretta, sembra piuttosto difficile, sia per il tempo a disposizione, sia per le coperture concrete.  Senza considerare che sono anche in scadenza i bonus per le ristrutturazioni edilizie e i budget delle missioni di pace. Dove trovare, quindi, tutti i soldi necessari?

Epifani discute di IMU e di IVA

 Il Segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani ha discusso oggi a Siena, in occasione della campagna elettorale del candidato sindaco, di IMU e di IVA, proponendo in sostanza di utilizzare le risorse derivanti dalla rimodulazione dell’ IMU per evitare l’ aumento dell’ IVA che dovrebbe scattare a partire dal prossimo 1 luglio.

Confesercenti lancia l’allarme sull’Iva

Per Epifani, infatti, l’ innalzamento dell’ aliquota IVA previsto dal Governo Monti potrebbe finire per pesare soprattutto sulla parte finale della filiera, ovvero sul mondo del commercio e delle imprese, già provati dalla congiuntura economica particolarmente negativa. Questa conseguenza, quindi, dovrebbe essere evitata, anche se trovare le risorse necessarie in così poco tempo non è impresa da poco.

> Per Baretta è difficile evitare l’aumento IVA

E’ a questo punto, allora, che secondo Epifani potrebbero entrare in campo i meccanismi di rimodulazione dell’ IMU: se da una parte è giusto togliere l’ IMU a chi non può pagarla, dall’ altra si potrebbe pensare di utilizzare le risorse IMU per evitare l’ innalzamento dell’ aliquota dell’ IVA.

Contrario alla revisione dell’ IVA è anche il viceministro all’ Economia Stefano Fassina, che ricorda la drammatica situazione attraversata oggi dal Paese sotto il profilo economico.

Intanto da oggi è ufficialmente in vigore il decreto IMU che vale, in totale, 2,4 miliardi di credito sospeso.

L’IMU peserà sulle seconde case e sulle aziende?

 Con il decreto approvato venerdì 17 Maggio il Governo ha sospeso il pagamento della rata IMU di giugno per i possessori di prima casa, che sarà rivisto entro il prossimo 16 settembre. Ma questo provvedimento ha in sostanza rimescolato le carte in tavola per quanto riguarda il futuro gettito dell’ IMU.

Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Anche se si arriverà all’ annunciato, nuovo decreto legge sulla service tax che l’ esecutivo ha addirittura previsto ieri entro la fine di luglio, c’è la possibilità che l’ onere delle imposte municipali cominci a pesare soprattutto sulle spalle di due soggetti soltanto, che per il momento non sono stati beneficiati dalle misure prese.

Verso un nuovo decreto IMU a luglio

Si tratta dei proprietari delle seconde case e delle aziende, cioè i proprietari degli immobili destinati alle attività produttive. Per costoro, oltre al pagamento tassativo dell’ acconto IMU entro il 16 giugno, c’ è infatti il rischio concreto che gli enti locali, vistisi ridurre il gettito previsto, ritocchino verso l’ alto le aliquote interessate, in modo da recuperare le entrate perdute attraverso il saldo di fine anno.

Sono previsti, inoltre, aumenti delle imposte per i proprietari di immobili dati in affitto e per le strutture commerciali, i negozi, e quelle turistiche. Unico vantaggio l’eventuale esenzione della rendita catastale dal conteggio dell’Irpef.

Verso un nuovo decreto IMU a luglio

 Solo alcuni giorni fa, con l’ approvazione del decreto IMU, venerdì scorso, il Governo aveva annunciato anche la pianificazione di una riforma più profonda del sistema tributario degli immobili, da varare entro il prossimo 31 agosto.

> Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Ma ora l’ esecutivo sembra intenzionato addirittura a stringere i tempi e a emanare, entro la fine di luglio, un nuovo decreto relativo all’ IMU che riproporrà tutta la questione della tassazione degli immobili in chiave service tax, come era stato già diverse volte anticipato.

100 mila persone dovranno rifare i calcoli IMU

Ci si prepara, quindi a tassare maggiormente i grandi patrimoni e i beni di pregio e a proporre invece sgravi per particolari condizioni familiari o reddituali. Ma non solo. L’ esordio della service tax a luglio dovrebbe essere accompagnato anche da una serie di interventi per il settore dell’ edilizia, pesantemente colpito dal clima di recessione.

Si è parlato, ad esempio, di riqualificazione dell’ edilizia scolastica e di una proroga del bonus energia per gli adeguamenti energetici degli edifici. Nella service tax, invece, andrebbero a confluire l’ IMU, le tasse sui rifiuti, quelle relative agli affitti e alle compravendite immobiliari e quelle per gli altri servizi comunali. Ci saranno poi le deducibilità dall’ Irpef e dall’ Ires per le attività produttive.

100 mila persone dovranno rifare i calcoli IMU

 L’ allarme, questa volta, arriva dalla Consulta dei CAF, che sollevano un problema di non secondaria importanza relativo alla sospensione ufficiale della rata IMU di giugno sulla prima casa approvata per decreto lo scorso 17 Maggio.

> Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Circa 100 mila persone in Italia, infatti, possessori di prima casa, hanno già pagato la rata IMU che è stata sospesa attraverso la presentazione del loro 730 che prevedeva una possibilità di compensazione.

Questi contribuenti, dunque, alla luce dei nuovi sviluppi, saranno costretti a rifare da capo la loro dichiarazione dei redditi entro il 31 Maggio, a meno di non perdere il proprio credito fiscale.

Calendario scadenze dichiarazioni dei redditi

La Consulta dei CAF, inoltre, solleva anche un secondo problema che resta ancora irrisolto in merito alla questione IMU. Molti comuni, infatti, non hanno ancora comunicato le aliquote da applicare per il calcolo dell’ IMU sulle seconde case. A quali dati devono dunque affidarsi i contribuenti?

Una via d’ uscita da questa spinosa situazione potrebbe essere quella di confermare le aliquote valide per l’ anno precedente, in modo da pagare l’ acconto IMU, ma, al tempo stesso, non dovrebbero essere applicate, almeno fino al 27 giugno, le sanzioni previste sull’ Imposta Municipale, in modo da avere il tempo materiale per soddisfare le necessità di tutti i contribuenti. Anche quelli senza codici tributo.

Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

 E’ stato approvato oggi, dopo lunghi giorni di attesa, il decreto che sancisce la sospensione ufficiale della rata IMU di giugno sulla prima casa. Il pagamento dell’ Imposta Municipale Unica sulla prima casa, infatti, è stato sospeso, questa mattina in Consiglio dei Ministri, fino al prossimo 16 settembre. Non ci sono state dilazioni, invece, per le seconde case e gli immobili di pregio.

>Rimandata la sospensione dell’IMU sui capannoni

Il decreto prevede inoltre che il Governo si impegni a varare la promessa riforma dell’ IMU entro il prossimo 31 agosto, o, in alternativa, sempre il 16 settembre, si pagherà quanto dovuto.

Per quanto riguarda poi la questione degli immobili destinati alle attività produttive, che nei giorni passati ha impegnato le pagine principali dei quotidiani, i fabbricati rurali hanno avuto la meglio sui capannoni industriali. Il decreto prevede infatti che la sospensione della rata IMU di giugno riguardi anche i terreni agricoli e i fabbricati rurali.

>Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

Il premier ha però precisato che la futura riforma dell’ IMU dedicherà una attenzione molto forte al mondo delle imprese, per le quali saranno previste forme di deducibilità dell’ imposta pagata sugli immobili. Per i Comuni, inoltre, è stato applicato un meccanismo di salvaguardia, che consente di avere il 50% del gettito previsto dell’ IMU e l’ autorizzazione ad accrescere le anticipazioni di tesoreria il cui costo sarà a carico dello Stato.