Il mutuo variabile Webank con lo sconto di aprile

 Webank offre un mutuo scontato per tutti i mututari che vogliono attivare un finanziamento entro il 30 aprile 2013. Abbiamo già visto le offerte di Webank e BNL per i mutui di aprile ma non abbiamo preso in esame nessuno dei mutui a tasso fisso e variabile nello specifico.

Intesa Sanpaolo e ING Direct per i mutui più vantaggiosi

Nella ricognizione di MutuiSupermarket, la miglior offerta a tasso variabile di Webank è così composta: per un mutuo di 140 mila euro da rimborsare in 30 anni, la rata mensile calcolata è di 606,45 euro. Il TAEG d’ingresso è di 3,28% e comprende il tasso, le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Il tasso è molto vicino al TAEG ed è del 3,21 per cento. Dipende dalla somma tra Euribor a 3 mesi (0,21%) e spread del 3 per cento. Le spese iniziali e quelle ricorrenti sono di 0 euro. L’imposta sostitutiva è di 350 euro.

Scadono a marzo offerte e moratoria

I vantaggi esplicitati per questa offerta sono l’assenza di spese, l’assicurazione scoppio e incendio gratuita a l’assenza di spese per l’apertura del conto corrente. Il mutuo che abbiamo descritto è rivolto alle persone fisiche residenti in Italia da almeno tre anni, con l’età massima di 60 anni.

Le finalità del mutuo sono acquisto prima e seconda casa oppure ristrutturazione delle unità immobiliari.

Intesa Sanpaolo e ING Direct per i mutui più vantaggiosi

 Le offerte di Webank e BNL per i mutui di aprile non esauriscono il parco di offerte per il prossimo mese. Secondo la ricognizione di MutuiSupermarket ci sono da prendere in considerazione anche le proposte di Intesa Sanpaolo e di ING Direct che possono offrire uno sconto interessante ai nuovi clienti delle banche in questione.

Scadono a marzo offerte e moratoria

Mentre Webank propone una riduzione dello 0,20% dello spread per chi rogita entro il 31 luglio 2013 e chiede di accendere un finanziamento entro il 30 aprile, BNL offre uno sconto anche dello 0,75% per tutti i mutui accesi entro il 31 maggio prossimo, sulla base della durata del piano d’ammortamento.

Il mutuo fisso Webank è il migliore del momento

Intesa Sanpaolo invece, indirizza i suoi sforzi verso i lavoratori atipici: il gruppo bancario in questione, quindi, propone prodotti rivolti soprattutto ai giovani fino a 34 anni che vogliono un mutuo ed hanno bisogno di un finanziamento al 100 per cento. Ci sono poi delle opzioni aggiuntive da attivare in base alle esigenze di mutuatari.

Per quanto riguarda Mutuo Arancio di ING Direct, lo sconto proposto è dello 0,30 per cento per tutti i mutuatari che a corredo del finanziamento, attivano anche un Conto corrente. Le condizioni sono particolarmente vantaggiose sia per il mutuo, sia per il conto.

Le offerte di Webank e BNL per i mutui di aprile

 Di ritorno dalla Pasqua ci saranno numerose scadenze fiscali per le imprese e per le famiglie, tra cui anche il pagamento della tassa più odiata dagli italiani: l’IMU. Per questo coloro che sono alla ricerca di un mutuo, sono anche alla ricerca dell’offerta più vantaggiosa del momento.

Le prossime scadenze fiscali

Secondo la ricognizione di MutuiSupermarket a proporre i migliori mutui ci sono sempre i soliti noti: Webank e BNL ma anche ING Direct e Intesa Sanpaolo. Proviamo a riassumere le condizioni dei primi due istituti di credito.

Webank è una banca online del gruppo Banca Popolare di Milano che propone mutui vantaggiosi a zero spese con nessun costo per perizia e istruttoria. I costi si riducono ulteriormente se si considera che è offerta gratuitamente anche la polizza scoppio e incendio per tutelare l’immobile offerto in garanzia.

Diamo credito al 2013 con BNL

Tutte le richieste di mutuo a tasso fisso inoltrate alla banca entro il 30 aprile 2013 con l’obbligo di rogitare entro il 31 maggio 2013, potranno usufruire di uno sconto dello 0,20% sugli spread indicati dalla banca.
La BNL, invece, ha avviato la campagna Diamo Credito al 2013 con condizioni promozionali scontate per tutti i tipi di finanziamenti a tasso fisso e variabile che saranno stipulati entro il 31 maggio 2013. Lo sconto sul tasso d’interesse dipende dalla durata del piano d’ammortamento ma può arrivare anche allo 0,75%.

Glossario dei mutui con la lettera C

 Abbiamo già visto tutte le parole che sono relative ai mutui e iniziano con la lettera A: abbiamo specificato cosa s’intende per abitabilità, accensione del mutuo, ammortamento, annotamento, apertura di credito in conto corrente ipotecario e assenso alla cancellazione.

Adesso prendiamo in esame i termini più frequenti con la lettera C, vale a dire: la cancellazione dell’ipoteca, il cap rate, il certificato catastale e la classe catastale.

Il glossario dei mutui e i termini con la A

La cancellazione dell’ipoteca è quell’operazione che consiste nell’eliminazione dell’iscrizione ipotecaria e dei relativi effettivi dai registri immobiliari. In genere di tratta del risultato di un atto notarile che viene ordinato al direttore dell’ufficio del territorio dopo la cancellazione della banca creditrice in cui era stata iscritta l’ipoteca.

Il cap rate invece è una formula in cui il calcolo degli interessi residui dipende non tanto dal tasso variabile ma da un indice riferimento al costo del denaro. Rispetto al tasso variabile, questa soluzione consente ad esempio di definire un tetto massimo, chiamato per l’appunto cap rate.

Il certificato catastale, fondamentale nelle operazioni di mutuo, è invece un documento rilasciato dall’ufficio del catasto e contenente tutte i dati identificativi di un immobile, compresa la classificazione dei fabbricati e dei terreni rispetto alla rendita catastale.

La classe catastale, infine, è una classe di riferimento dell’immobile che si riferisce alle capacità di reddito dell’unità immobiliare. Quelle con minore capacità di reddito appartengono alla classe numero 1.

Mutui più facili per i giovani

 Gli stranieri continuano a comprare in Italia mentre nel nostro paese, i comuni, come Pistoia devono pensare alle famiglie in difficoltà col mutuo. Questo è lo scenario molto contraddittorio che si trova davanti chi opera nel settore immobiliare del nostro paese.

Adesso però sempre che ci sia una mano, un aiuto per i giovani, messo a disposizione dal Dipartimento della Gioventù. Si tratta di un contributo economico di 50 milioni di euro che deve oliare il meccanismo d’ingresso nel settore creditizio per i giovani intenzionati ad acquistare la prima casa.

I giovani precari che hanno un contratto atipico o a tempo determinato sono i destinatari del provvedimento a patto che abbiano anche dei requisiti anagrafici e di reddito definiti dal bando. È necessario infatti che le richieste “di aiuto” siano formulate da coppie sposate con meno di 35 anni con o senza figli e con un reddito ISEE che non supera i 35 mila euro.

I richiedenti non devono inoltre avere più del 50% del reddito totale offerto da contratti da dipendente a tempo determinato e non devono essere intenzionati ad acquistare abitazioni di lusso.

Se si possiedono questi requisiti si ottiene un finanziamento che non deve comunque superare i 200 mila euro e di questo capitale al massimo 75 mila euro possono derivare dal fondo gestito dalla Consap.

Gli stranieri continuano a comprare in Italia

 Sembra una contraddizione ma man mano che gli italiani hanno più difficoltà nell’acquisto della casa, gli acquirenti stranieri nel nostro paese aumentano. È questa la fotografia scattata da Scenari Immobiliari.

Lo studio in questione ha infatti notato come molti stranieri siano ancora convinti d’investire bene arrivando nel nostro paese. Nel 2005, tanto per dare qualche numero, gli stranieri che hanno comprato casa in Italia sono stati circa 3000 mentre nel 2012 ci sono ben 4600 famiglie stranieri che hanno preferito il mattone tricolore. L’incremento in termini percentuali è del 53% circa.

Calano i prezzi delle case e aumentano i tassi dei mutui

Il bello è che in questi anni l’esborso economico degli investitori stranieri in Italia è aumentato passando dai classici 245 mila euro del 2005 fino a i 455 mila euro del 2012. Ma dove si acquista di più e chi è interessato alle case italiane? I principali acquirenti sono i tedeschi che rappresentano il 36% degli investitori e poi gli inglesi che si fermano a quota 18%. Le regioni preferite sono la Puglia dove si concentrano il 22 per cento degli acquisti stranieri, seguita dal Lazio (21%), dalla Toscana (16%) e dalle Marche (15%).

Non ci sarà la bolla immobiliare

Tra gli acquirenti, però sono dati in ascesa i russi che se nel 2005 rappresentavano soltanto il 2 per cento del totale, adesso si assestano intorno al 13 per cento.

Calano i prezzi delle case e aumentano i tassi dei mutui

 L’andamento dei tassi dei mutui, rilevato dall’Abi, presenta un incremento lieve dei tassi medi applicati sui finanziamenti. Questa presa di coscienza si ha proprio adesso che i prezzi delle case sembrano in diminuzione e se i tassi si fossero abbassati o fossero rimasti stabili, si sarebbe potuto parlare chiaramente di ripresa.

Anche il mercato degli affitti subisce una battuta d’arresto

I report cui facciamo riferimento sono sostanzialmente due. Il primo è stato redatto da Knight Frank che in genere firma le consulenze per il mercato immobiliare e l’altro, invece, è firmato dall’Abi che si occupa dei mutui nel nostro paese.

Knight Frank ha spiegato che nel 2012 c’è stata una flessione importante dei prezzi delle case e si può addirittura stilare una classifica dei dieci paesi in cui i prezzi degli immobili sono diminuiti maggiormente. L’Italia rientra in questa top ten di nazioni e la sua posizione potrebbe addirittura migliorare visto che c’è stata un’accelerazione della discesa dei prezzi a partire dalla fine del 2012, con strascichi importanti anche nel 2013.

► I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

Insomma, potrebbe essere il momento ideale per fare affari ma il comparto creditizio non agevola la ripresa dei mutui visto che da gennaio e febbraio, come riporta l’ABI, c’è stata addirittura un’impennata dei tassi medi con il passaggio dal 3,70% al 3,76%.

Una bolla immobiliare anche in Italia?

 Dopo le ultime indagini che hanno mostrato un ennesimo crollo del mercato del mattone molte associazioni dei consumatori hanno iniziato a preoccuparsi seriamente e a credere l’imminente arrivo di una bolla immobiliare.

► L’Erario fornisce i dati sul mercato immobilare

Le condizioni del mercato immobiliare italiano sono piuttosto allarmanti: secondo i dati rilasciati dall’Agenzia del Territorio le compravendite chiuse nel 2012 sono calate del 25%, rimanendo sotto quota 500mila, dati che riportano alle condizioni del mercato degli anni ’80, a fronte di un calo dei prezzi del 5%.

L’allarme per l’imminente scoppio della bolla immobiliare è stato lanciato dalle associazioni dei consumatori, Adusbef e Federconsumatori, che hanno evidenziato, inoltre, che, se nel 2001 per acquistare un appartamento di medie dimensioni in città ‘bastavano’ 15 anni di mutuo, nel 2011 gli anni necessari a restituire il mutuo sono diventati 25.

I presupposti ci sono tutti, con i prezzi che continuano ad abbassarsi e il numero delle compravendite sempre più scarno, ma Confedilizia rassicura:

► Le migliori offerte di mutuo di marzo 2013

Non scoppierà alcuna bolla perché in Italia le valutazioni non sono cresciute come in Spagna. Comunque la situazione del mercato preoccupa.

Sicurezza, questa, confermata anche da Bankitalia che spiega che nonostante la flessione del mercato immobiliare italiano non si è agli stessi livelli di Spagna o Stati Uniti, dove la bolla è scoppiata già da un po’.

Scadono a marzo offerte e moratoria

 Secondo il portale Mutuisupermarket, le sofferenze bancarie potrebbero subire un’accelerazione alla fine del mese quando oltre ad una serie di offerte molto vantaggiose per chi desidera accendere un mutuo a marzo, scadrà anche la moratoria sui finanziamenti, stabilita a gennaio.

Ipoteca, istruttoria e notaio nei contratti di mutuo

Partiamo dalla moratoria che sicuramente impensierisce un buon numero di mutuatari. Chi è in difficoltà con il pagamento delle rate, le fasce deboli della popolazione, maggiormente colpite dalla crisi, hanno avuto per ben cinque volte l’occasione di chiedere aiuto. È stato stabilito un fondo per i mutuatari che non riescono a pagare le rate a seguito di una modifica della loro situazione patrimoniale, perché ad esempio hanno perso il lavoro.

Moratoria sui mutui prolungata fino a marzo

L’accordo è stato stipulato dall’ABI e da 13 associazioni di consumatori soltanto a gennaio ma alla fine di marzo finirà anche questa opportunità e non sembrano esserci grandi speranze di approvazione di una nuova moratoria con lo stesso regolamento.

Nel mese in corso, poi, scadranno anche le offerte messe a disposizione da due banche molto importanti come Webank e Intesa Sanpaolo. Il primo dei due istituti di credito offre uno sconto dello 0,20 per cento sugli spread calcolati nel mese per i mutui a tasso fisso. Mentre per quanto riguarda Intesa Sanpaolo sono attivate delle condizioni speciali per i giovani che non hanno ancora compiuto 34 anni e che hanno un reddito definito “atipico”.

La base imponibile crescere al crescere degli inquilini

 Tutti quelli che conoscono le dinamiche di un condominio, sanno che per l’amministratore di uno stabile, grane e preoccupazioni aumentano sulla base del numero di inquilini e di proprietari da gestire, ma secondo una recente sentenze della Corte di Cassazione, suddetti numeri possono influire anche sulla determinazione dell’imponibile.

Se volessimo riassumere la sentenza della Cassazione in una frase dovremmo dire che l’aumento del numero di persone d’amministrare, tra inquilini e proprietari, e delle quali tenere la contabilità, fa crescere anche il reddito imponibile di un amministratore.

Approvata la legge per i professionisti senza albo

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con un’ordinanza del 5 marzo 2013, la numero 5473 che ha come tema l’accertamento induttivo. In pratica è stato stabilito che il reddito imponibile di un amministratore di condominio può essere calcolato dall’Erario sulla base del numero di condomini di uno stabile.

Le nuove regole del condominio

Tutto nasce da un avviso di accertamento per IRPEF, IRAP e IVA inviato dall’Amministrazione tributaria ad un amministratore di condominio per il quale si rilevava che i redditi dichiarati non erano corrispondenti a quelli incassati, in virtù della numerosità delle persone da amministrare.

Il ricorrente, l’amministratore, non ha provato che il reddito dichiarato corrispondeva a quello effettivo ed ha lamentato invece l’inadeguatezza degli studi di settore. La Corte di Cassazione ha deciso di rimandare al mittente il ricorso.