Immobili
A Milano s’investe meglio che nel resto d’Italia
Ancora oggi, moltissimi italiani, ritengono che sia l’immobile, il mattone, l’investimento migliore. Gli scettici, quindi, si chiedono se non convenga comprare titoli di stato, oggi che il mercato immobiliare è bloccato e il settore creditizio, responsabile dell’erogazione dei mutui, sembra prossimo ad un nuovo credit crunch.
► Pignoramenti record nel 2012
Il risultato di una recente ricerca dimostra che il settore immobiliare è sempre conveniente soprattutto se si compra una casa nel capoluogo lombardo. I rendimenti delle case comprate a Milano, infatti, sono migliori di un titolo di stato. L’unico nodo da sciogliere resta la tassazione sugli immobili che rischia di erodere troppo e più che in passato, le entrate dei contribuenti.
► I migliori mutui a tasso fisso e variabile
Milano, dunque, resta la regina degli investimenti. I suoi immobili hanno un rendimento del 4,4 per cento, superiore perfino ai BTp. A Roma invece, comprare uno stesso immobile, frutta molto meno, visto che il rendimento è del 3,9 per cento. Sono questi i risultati di uno studio di idealista.it che dimostra anche, come a livello di rendimenti, quel che succede a Milano è praticamente uguale a quel che succede a Berlino dove le case fruttano “soltanto” il 4,1 per cento.
► Il Mutuo Pratico a tasso variabile di Deutsche Bank
Quale mutuo ha dunque a disposizione un impiegato milanese che voglia investire nel mattone? Secondo Mutuisupermarket deve puntare tutto su Webank, mentre per Mutuionline la migliore offerta è quella di Deutsche Bank.
La scelta ancora valida della cedolare secca
L’imposta sostitutiva sui contratti d’affitto già registrati a partire dal 7 aprile del 2011, indicata nel modello Unico 2012 l’anno scorso, oppure indicata nel modello di dichiarazione 730, non deve essere replicata anche quest’anno compilando il modello 69.
E’ questa la precisazione dell’Agenzia delle Entrate che è intervenuta sull’argomento dopo che migliaia di cittadini avevano reclamato pensando di essere in procinto di perdere i vantaggi di questa procedura. In realtà una risposta era già stata data l’anno scorso, in seguito ad un quesito posto dai lettori del Sole 24 Ore.
► L’epilogo della cedolare secca
Quanto detto dall’Agenzia delle Entrate riguarda soprattutto i contribuenti che hanno una casa di proprietà affittata ed avevano scelto di segnalare la situazione avvalendosi della possibilità di pagare l’imposta sostitutiva che era del 19 o del 21 per cento, invece che far riferimento alle aliquote ordinarie IRPEF. Tutti i contratti già dichiarati erano quelli registrati fino al 7 aprile 2011, giorno in cui la legge sulla cedolare secca è entrata in vigore.
Per tutti i contratti registrati dopo questa data, di precisa, valeva il fatto che l’opzione indicata nel modello 69 oppure nel modello Siria, doveva durare fino alla fine del contratto.
► Come si esercita l’opzione della cedolare secca
Quindi, riassumendo, l’opzione per la cedolare secca vale dalla data della presentazione, fino alla fine del contratto di locazione, salvo una revoca espressamente comunicata. Quest’ultima evenienza non è plausibile visto il risparmio che si ottiene con la cedolare secca.
Il Mutuo fisso acquisto di Barclays
Stando alla ricognizione di MutuiOnline, anche la Barclays offre un mutuo a tasso fisso molto conveniente. Nella scheda riportata dall’intermediario creditizio, si scopre che i destinatari di questo prodotto dono i lavoratori a tempo indeterminato che hanno maturato almeno sei mesi di anzianità di servizio, o i lavoratori autonomi con 2 anni di attività alle spalle. Esiste anche un criterio anagrafico per l’accesso al mutuo, che è il non aver superato gli 80 anni di età alla scadenza del piano d’ammortamento. In più, la banca, ritiene fondamentale che l’aspirante mutuatario non abbia subito protesti o non abbia in corso procedure fallimentari e pignoramenti di qualche tipo.
► Mutuo Fisso Acquisto di Barclays
Soddisfatti questi requisiti, è possibile inoltrare la richiesta, sapendo che l’importo finanziato deve essere sempre compreso tra i 100 mila euro e il 60 per cento del valore dell’immobile. In più non può essere rimborsato in un tempo superiore ai 30 anni.
► Conto Barclays Business Professional
Il tasso fisso è uguale per tutta la durata del mutuo ed è composto dall’EurIrs di periodo cui si deve sommare lo spread del 3,05 per cento. Da aggiungere agli interessi ci sono anche le spese d’istruttoria, che sono detratte dall’importo del mutuo e sono equivalenti all’1 per cento dell’importo del finanziamento.
Le spese di perizia sono di 360 euro e si sommano alle spese periodiche equivalenti a 5 euro. Il resto dei dettagli del prodotto si evincono dalla scheda presente su MutuiOnline.
Gli immobili e l’eredità, che ne pensa il Fisco
Anche l’Agenzia delle Entrate, dopo aver inglobato l’Agenzia del Territorio, sta progressivamente smaterializzando i documenti dei contribuenti. Basta pensare ad una delle ultime dichiarazioni legate all’asse ereditario con gli immobili.
Secondo la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 11/E del 13 febbraio, è anacronistico prevedere per che i cittadini alleghino alla dichiarazione di successione anche gli estratti catastali identificativi dei beni immobili che hanno ereditato.
►IMU: quali errori si possono fare
Insomma, tutto si sta smaterializzando soprattutto grazie all’intervento di Sister, e tenuto conto della disciplina messa a punto dall’articolo n. 30 del Decreto legislativo numero 346 del 1990 che ha introdotto i principi di semplificazione nei procedimenti amministrativi.
Tutto, effettivamente, è iniziato nel 2000 con la legge numero 212, all’articolo 6 che ha introdotto lo Statuto del Contribuente. In pratica è stato deciso ormai 13 anni fa che l’Amministrazione finanziaria deve fare di tutto per agevolare il contribuente nel portare a termine i suoi obblighi tributari. Agli enti tributari, in particolar modo, è chiesto di non domandare certificati e informazioni che sono superflui o reperibili tramite la consultazione degli archivi delle altre amministrazioni.
►Non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza
Sempre nel 2000 è stata introdotta la famosa legge sull’autocertificazione che i privati hanno potuto fare per definire davanti alle Amministrazioni le qualità personali, i fatti e gli stati. Per questo è anacronistico, chiedere i documenti degli immobili negli atti di successione.
Il valore degli immobili italiani ridotto di un quarto in cinque anni
► L’ottimismo del nuovo anno nell’immobiliare
La crisi scoppiata nel 2008 ha messo in ginocchio il mercato delle case. Dallo scorso i prezzi delle abitazioni sono calati del 12% e il numero delle compravendite del 17%. Questi sono i dati riportati dal rapporto della Fiaip (Federazione agenti immobiliari).
Se si estende il calcolo ai cinque anni che ci separano dall’inizio della crisi, emerge che il valore delle abitazioni in Italia ha subito un crollo pari al 20-25%, mentre per le compravendite si è assistito ad una riduzione del volume di circa il 40%.
Nello specifico i prezzi per le locazioni ad uso abitazione sono scesi del 5,6% e quelli delle locazioni commerciali del 12,5% rispetto al 2011. Situazione analoga anche per il mercato non residenziale, dove i prezzi sono scesi del 14,89% per i negozi, del 15,27% per gli uffici e del 15,04% per i capannoni.
L’unica città che non mostra tali segni di cedimento dei prezzi è Taranto, dove la diminuzione si ferma al 2%, mentre è Perugia a detenere il record dei prezzi più bassi con un -17,13%.
L’ottimismo del nuovo anno nell’immobiliare
Le banche e gli altri enti che “per mestiere” erogano mutui e prestiti legati all’acquisto della prima o della seconda casa, sono in visibilio leggendo gli ultimi dati relativi al settore immobiliare. Nel 2013, infatti, sembra certo che ci sono segnali di ripresa.
► Calano i mutui e salgono i prestiti
Il 2012, che abbiamo archiviato con l’amaro in bocca, è stato caratterizzato dalla crisi del settore immobiliare che si è tradotta di una diminuzione forte del prezzo delle case ma non abbastanza consistente da rilanciare il mercato. Infatti il mercato è rimasto fermo, anzi, è indietreggiato un po’ per via del calo delle compravendite.
► Nell’UE tutti i prezzi degli immobili in calo
Gli analisti hanno provato a spiegare le ragioni di questo trend al ribasso ed hanno trovato che siamo di fronte ad una serie di concause: la crisi occupazionale, i redditi degli italiani che non crescono al diminuire del potere d’acquisto delle famiglie, ma anche la stretta creditizia delle banche alla ricerca di nuove garanzie che hanno sbarrato la strada alle famiglie.
► Il credit crunch è più soft per il nostro paese
Il 2013, dunque, si porta dietro il trend al ribasso dell’anno precedente, visto che il mercato, da sé, non ha saputo sciogliere i noti critici. Resta il fatto che sono stati colti dei piccoli segnali di ottimismo, partendo dalla rilevazione del sentiment degli operatori immobiliari riferita al III quadrimestre del 2012.
Secondo gli operatori i i prezzi si manterranno stabili, o al massimo caleranno leggermente ma gli investimenti nel settore riprenderanno vigore.
Monta in borsa la protesta del settore edile
Per il settore edile, questi giorni, sono particolarmente complessi. Ieri la protesta è salita nei toni tanto che si è arrivati alla protesta in borsa. Adesso, nella giornata di mercoledì, le imprese e i professionisti arriveranno ai cancelli di Piazza Affari, al fine di presentare le richieste ed illustrare i termini di una crisi che potrebbe aver toccato il livello più basso nel 2012.
►La crisi dell’immobiliare e i pannelli solari
Simbolicamente, la giornata di ieri, è stata considera la Giornata della collera del settore edile e delle costruzioni. In questi anni, infatti, si è sempre andati verso il mattone costruendo in modo esagerato nuove case, villette a schiera e capannoni industriali di ogni tipo. L’uso del territorio è stato addirittura “eccessivo”.
Con l’avvio del momento più critico della storia economica del nostro paese, la recessione è arrivata ai livelli massimi. Assimpredil, per esempio, che è una delle associazioni regionali che fanno parte dell’Ance, ha chiamato a raccolta gli iscritti per portare la loro voce a Piazza Affari.
►Crisi nera del settore delle costruzioni
Lontana dal voler essere una manifestazione sterile ed autoreferenziale, la riunione davanti al mercato italiano, sarà anche l’occasione di dare qualche numero che testimonia la flessione del settore edile. Oggi, denunciano le associazioni di categoria, siamo tornati ai livelli che si registravano negli anni Quaranta.
Mutui prima casa per giovani coppie: le semplificazioni in arrivo
I requisiti per ottenere un mutuo dalle banche, soprattutto nel caso in cui si tratti di giovani coppie, sono davvero stringenti e, di fatto, impediscono ai più di poter realizzare questo sogno. Troppi paletti nel Fondo per l’accesso al credito da parte delle giovani coppie, che il Governo sta cercando di eliminare con degli interventi mirati.
► In Italia la casa è il bene più tassato
Gli interventi sui quali si discuterà prendono atto delle maggiori difficoltà che incontrano i giovani soprattutto in un momenti di crisi economica come quello attuale. Il primo passo per rendere più facile l’accesso al credito per le coppie under 35 è l‘adeguamento dei tassi ai prezzi attuali di mercato, per cui i finanziamenti andranno sottoscritti con un tasso massimo non superiore al tasso effettivo globale medio sui mutui.
In secondo luogo si eliminerà il vincolo al possesso almeno per il 50% di un reddito da lavoro dipendente e a tempo indeterminato per poter accedere al mutuo. In questo modo il reddito complessivo ai fini Isee passa da 35.000 a 40mila euro e non ci sarà più la limitazione del 50% da lavoro dipendente. Si espandono anche i limiti sulla metratura della casa, che passano da 90 a 95 mq di superficie utile.
► Ipoteca, istruttoria e notaio nei contratti di mutuo
L’ultimo provvedimento che i Governo vorrebbe prendere per il Fondo per l’accesso al credito da parte delle giovani coppie è di impedire alle banche di chiedere ulteriori garanzie non assicurative ai giovani futuri mutuatari.