Immobili
Rinnovare casa detraendo le spese
La Banca Popolare di Aprilia, cui abbiamo dedicato ampio spazio su Mondoeconomia, offre anche utili strumenti fiscali a chi si avvicina per la prima volta al mondo dei mutui ipotecari e dei prestiti. Andando a sbirciare tra le offerte di mutuo, infatti, prendiamo visione di un invito esplicito: “Rinnova casa e detrai“.
► Mutuo a rata costante della BPA
Si tratta di un’offerta valida fino al 30 giugno 2013. entro questa data i consumatori che hanno sostenuto delle spese per la ristrutturazione dell’immobile e per la riqualificazione energetica degli edifici, hanno la possibilità di presentare le spese al proprio commercialista e detrarre dall’imposta lorda il 50% delle spese di ristrutturazione e il 55% delle spese di riqualificazione energetica, queste ultime ripartite in 10 anni.
► ABC delle detrazioni per la ristrutturazione della casa
Nel caso in cui un cliente dell’istituto di credito pontino voglia approfittare di questa occasione messa a disposizione dall’Erario, la Banca Popolare di Aprila ha pensato ad un prestito personale decennale con una rata rimborsata annualmente, che serve a finanziare fino al 50 per cento delle spese documentate, comprensive di IVA. La prima rata del finanziamento si può pagare ad agosto in modo da distribuire il carico delle imposte.
L’offerta di prestito Rinnova Casa e Detrai è pensata per i consumatori che sostengono spese dai 5.000 ai 50.000 euro, da rimborsare con rate decennali.
Calo prezzo affitti
Ecco una buona notizia. I canoni di locazione in italia hanno fatto segnare una diminuzione media di prezzo del 3,3% nel 2012, nonché un’accelerazione della caduta nella seconda parte dell’anno.
Le flessioni più consistenti sono state riscontrate nei grandi mercati, con Roma che conduce la graduatoria dei ribassi (la seguono a ruota Milano e Napoli).
E’ questo il panorama attuale, reso noto da un portale immobiliare specializzato, il quale ha monitorato l’andamento dei prezzi di 20.429 immobili nelle principali città italiane presenti nel database del portale nel corso del periodo di analisi: periodo che va da luglio 2012-a gennaio 2013.
Tendenza al ribasso
Il rapporto illustra un evidente trend al ribasso diffusosi più o meno in tutti i grandi centri, eccezion fatta per Torino. Il capoluogo piemontese pare risentire meno del comportamento pazzo dei valori sperimentato da altre città durante il periodo di boom.
Torino, infatti, segna un più 2,9% su base annua a 8,3 euro/m2 mensili, tenendo assai meglio della media nazionale
La discesa appare più elevata nelle grandi città. In esse i prezzi sono soggetti a ondate di euforia quando le cose vanno bene, ma si cade molto rapidamente quando invece l’economia mostra segni di cedimento.
Cali principali
Roma: -8,8%, a 14 euro/m 2;
Milano: -6,1%; 14,7 euro/m2 al mese;
Genova: -8,8%; 8,6 euro/ m2 al mese;
Napoli: -6,1%; 9,7 euro/ m2;
Venezia (-5,9%; 10,7 euro m2);
Catania (-5,1%; 6,9 euro/m 2);
Palermo (- 4,5%; 6,6 euro/m2).
In Italia la casa è il bene più tassato
La casa è sempre stata il bene rifugio prediletto dagli italiani, ma con il tempo questa sua peculiarità è venuta a mancare e ci si trova nella situazione odierna in cui la casa è diventato il bene più tassato.
A pesare sui conti relativi alla casa sono ben nove diverse imposte, che portano nelle casse dello stato ben 44 miliardi di euro ogni anno. Tra le tasse che comportano un maggior esborso ai proprietari di case sono quelle derivanti dall’IMU, che pesano per un ammontare doppio rispetto a quanto faceva la sua progenitrice ICI.
► Si può abolire o rimborsare l’IMU?
E’ quanto riporta l’Ance, evidenziando che, con questa nuova tassazione, l’Italia raggiunge il primo posto, insieme alla Gran Bretagna, nella classifica delle tasse applicate al mattone dei paesi europei.
A questo triste primo posto si aggiunge anche il fatto che in Italia sono sempre di meno le persone che riescono ad accedere ad un mutuo per l’acquisto di una casa: nell’ultimo anno il numero delle persone che hanno avuto questa possibilità si è dimezzato, fatto che mette l’Italia in direzione contraria rispetto a molti altri paesi europei in cui la percentuale dei mutui per il mattone va continuamente crescendo.
► Ipoteca, istruttoria e notaio nei contratti di mutuo
Una situazione difficile a cui l’Ance porrebbe rimedio attraversi i casa-bond, ossia delle obbligazioni emesse dalle banche e comperate dalle istituzioni al fine di finanziare i mutui per l’acquisto della casa.
BPA Mutuo Casa a tasso misto
: il mutuo casa a tasso misto.
La caratteristica essenziale di questo prodotto è sicuramente la maggiore flessibilità della rata. Come spiega la banca dalle pagine del suo sito web, è rivolto a chi vuole cogliere all’inizio i vantaggi e la sicurezza insiti nel mutuo a tasso fisso, senza però rinunciare alla possibilità di passare al tasso variabile dopo un periodo iniziale stabilito di 5 anni.
Il finanziamento può essere usato per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di un immobile ad uso residenziale e la banca, anche nel caso del tasso misto, è pronta a finanziare fino all’80 per cento del valore dell’immobile da rimborsare con un piano d’ammortamento fino a 30 anni.
I costi di questo prodotto sono elencati nel foglio illustrativo: si va dal 5,585% per i rimborsi in 15 anni al 5,541% per i rimborsi in 20 anni. Si arriva anche fino al 5,634% e al 5,598% per i mutui a 15 e 20 che comprendono anche la sottoscrizione di una polizza “Mutuo Protetto Basic”.
In aumento le spese per la casa
Quando si acquista una casa le spese da sostenere sono numerose e non parliamo soltanto degli interessi del mutuo e degli altri costi che contribuiscono alla composizione del TAEG. Una recente indagine, riportata da PrestitiSupermarket dimostra che nel 2013 le spese per la casa potrebbero aumentare ancora del 4 per cento.
► TAN e TAEG dei prestiti per la ristrutturazione della casa
I risultati del report curato da Adusbef e Federconsumatori interessa da vicino le finanziarie che sono pronte ad aiutare i cittadini nel pagamento dei debiti contratti. Sicuramente, per chi non lo sapesse, si deve considerare che il consolidamento è un’opportunità molto vantaggiosa, da cogliere.
Ma entriamo nel dettaglio delle spese per la casa che sono previste in crescita per il 2013. Se è vero quel che dice Idealista che sarà l’anno dell’affitto, sappiate che gli affitti peseranno di più nel bilancio familiare visto che per un appartamento di 90 metri quadri in una zona semi centrale, si spenderanno circa 1694,70 euro al mese che sono 61,5 euro in più dell’anno scorso. Se la casa è di proprietà l’aumento delle spese previsto per il 2013 sarà di 49,80 euro e raggiungerà quota 1164,45 euro.
Gli aumenti descritti saranno determinati sicuramente dall’incremento delle tariffe delle utenze, come luce, gas e acqua, ma saranno soprattutto dettati dalla normativa sulla TARES che è slittata a luglio ma non lascerà indenni i portafogli degli italiani. Le associazioni di consumatori – allora – chiedono un intervento diretto del governo in materia di risparmi.
Bollettino Crif su situazione mercato immobili in Italia
In pratica la situazione attuale è quella che si aveva agli inizi degli anni 90, quando i prezzi delle case erano intorno ai 200 mila euro (poco meno di 400 milioni di lire). Per la precisione il valore medio delle case nel quarto trimestre 2012 è stato di 190 mila euro di media.
Cambia anche la situazione dei mutui richiesti per l’acquisto dell’abitazione: si allungano i tempi per la restituzione che, per i nuovi finanziamenti, sono tra 25 e 30 anni. Inoltre, l’offerta dei mutui è calata del 51%, riflesso dell’andamento della domanda di immobili che ha registrato una contrazione del 26,8% rispetto al terzo trimestre 2011.
► L’epilogo della cedolare secca
In questa contrazione generale, fanno da padrone i mutui a tasso fisso che nel quarto trimestre 2012 risultano in crescita di 13 punti base, mentre le richieste di mutui a tasso variabile si assestano a +7 punti base. Diminuisce anche l’importo che si chiede con il mutuo. La media del quarto trimestre 2012 parla di 131.000 euro.
ENEL pronta per il piano di dismissioni
I governi rilanciano il mercato immobiliare è questo l’imperativo che arriva dall’economia internazionale. In tempo di crisi si cerca l’appoggio della politica, chiamata a prendere per mano il settore immobiliare per guidarlo all’uscita della crisi.
La disoccupazione, l’inflazione e il credit crunch sono comuni a tutto il mondo, ma è solo operando sul contesto nazionale e tenendo conto delle specificità di ogni paese, che si può uscire davvero dalla crisi. Se poi ci allontaniamo dalle considerazioni generali per zoomare sulla realtà italiana, ci accorgiamo che nel nostro paese gli acquirenti stanno vivendo un momento d’oro con il mercato immobiliare sovraffollato.
► Inversione di tendenza per l’Euribor
E’ notizia di qualche giorno fa, la volontà di ENEL, di piazzare sul mercato una serie di immobili di sua proprietà. L’azienda che si occupa soprattutto di energia, ha all’attivo ben 625 abitazioni, più una serie di uffici, i laboratori e dei terreni. Dalla fine di marzo, tutto questo patrimonio, potrebbe essere al centro di un piano di dismissioni che prende il largo nel momento stesso in cui il CdA ha votato l’aumento di capitale di 5,9 miliardi di euro.
Le proprietà ENEL si trovano soprattutto in Piemonte e in Veneto, ma anche in Toscana, Lombardia, Lazio e Liguria. Pochissimi cespiti sono infine localizzati in Sardegna e Basilicata. Ci sarà un call center dedicato all’operazione e una promozione online lanciata entro la fine di marzo.
I governi rilanciano il mercato immobiliare
Inversione di tendenza per l’Euribor è una notizia dell’ultima ora che introduce l’apprensione registrata tra i mutuatari che negli anni passati hanno acceso un mutuo a tasso variabile ed ora, nel 2013 o anche nel 2014, potrebbero trovarsi a pagare rate più consistenti.
Questa eventualità spaventa anche chi, un mutuo, finora non l’ha ancora acceso. Il mercato immobiliare, da questo punto di vista, non stimola certo gli acquirenti che oggi si trovano davanti ad un gran numero di vendite, ma a prezzi ancora troppo elevati rispetto alla loro condizione economica.
Europa e USA siano diversi anche nell’immobiliare, tuttavia bisogna arrendersi all’evidenza: la recessione, la disoccupazione alle stelle e le famiglie sempre più indebitate sono elementi che accomunano tutti i cittadini, ovunque nel mondo.
Ecco allora che tra le previsioni contrastanti sul settore immobiliare si fa strada l’ipotesi di un intervento massiccio dei governi. E’ la politica, infatti, a farsi carico della situazione e a risollevare il mercato immobiliare, in modo da attirare nuovi investimenti senza che si sentano troppo gli effetti delle varie bolle immobiliari.
Ogni governo studia le misure più appropriate per il contesto nazionale. Per esempio la Gran Bretagna parte dall’iniezione di liquidità nel mercato, mentre la Francia vuole insistere sugli incentivi fiscali e la Spagna si affida al “buon cuore” degli acquirenti stranieri.
Via alla vera certificazione energetica
Da qualche anno, nella compravendita di un immobile, il valore è stato stabilito anche considerando la certificazione energetica dell’abitazione. Per troppo tempo, però, quello della certificazione energetica, è stato un business nelle mani dei certificatori. Adesso, invece, sembra che la legge ci abbia messo lo zampino.
► L’epilogo della cedolare secca
E’ stato dato il via alla vera certificazione energetica degli edifici, obbligatoria per legge e fondamentale sia per gli aspetti positivi, sia per gli aspetti negativi della normativa. La polarità dell’opinione dipende molto dall’interpretazione che si dà della legge.
Finora eravamo in una fase di test, tanto che in molti casi era possibile “andare avanti”, presentandosi al notaio, anche con un’autocertificazione sostitutiva. Il fatto è che non esisteva ancora un apparato sanzionatorio adeguato che stabilisse il giusto comportamento da tenere davanti alle case che non vanno oltre la certificazione della classe energetica G, la più bassa.
► Per l’immobiliare ripresa dal 2014
Bastava insomma un certificato, buono o cattivo che sia, per dare il via libera all’operazione d’acquisto o di vendita dell’immobile. Tutti questi artefici non sono più possibili dal 13 dicembre scorso, giorno della pubblicazione del decreto 290. Questo decreto, infatti, con le Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici rende più complesso l’affitto e la compravendita di un edificio. Ad oggi soltanto il 53% degli annunci di vendita e il 37% degli annunci d’affitto è in regola con la certificazione.