I migliori mutui a tasso fisso stilati da Mutuisupermarket

 Le piccole variazioni dell’Euribor fondamentali per gli investimenti sono soltanto un indizio del cambiamento più generale che sta interessando il panorama dei mutui e degli investimenti. Anche la ricognizione effettuata dagli intermediari come Mutuisupermarket, dimostrano che gli istituti di credito più convenienti stanno cambiando.

Prendiamo ad esempio il settore dei mutui a tasso fisso. La richiesta tipo è quella di un mutuo di 140 mila euro, da rimborsare in 30 anni, a fronte di un valore dell’immobile stimato di 220 mila euro e collocato nella provincia di Milano. Il richiedente è un trentacinquenne che ha uno stipendio netto mensile di 2000 euro e un impiego a tempo indeterminato.

 Scopri il miglior mutuo del momento

Il mutuo più conveniente è ancora quello di Webank.it che offre un TAEG al 5,55% con spese iniziali e spese ricorrenti uguali a zero. Cariparma si piazza al secondo posto con il Gran Mutuo Casa Semplice con TAEG al 5,89%.
Leggermente più consistente, bloccato al 5,91% è il TAEG del Mutuo Spensierato BNL che è in promozione di nuovo fino a 28 febbraio prossimo. Ci si può aggiudicare l’offerta con tasso scontato rivolgendosi ad una delle filiali della Banca Nazionale del Lavoro.

In promozione, questa volta fino al 31 marzo, c’è anche il Mutuo Domus Fisso di Intesa Sanpaolo che offre un TAEG al 6,64%.

Il fondo di solidarietà appeso ad un filo

 L’ABI e le associazioni di consumatori si sono date appuntamento oggi per discutere dell’estensione del Piano famiglie che dovrebbe consentire alle persone in difficoltà nel rimborso del mutuo, di aderire ad una forma di finanziamento ad hoc per distendere i rapporti con gli istituti di credito.

 Fermo nel limbo il Fondo di solidarietà

Il documento da firmare è già disponibile, ma quel che urge è trovare un accordo prima di fare pressione sul governo. Queste “agevolazioni” se così si possono chiamare, scadranno il 31 gennaio, quindi tra quattro giorni. Poi si potrebbe aprire una fase di limbo tutt’altro che interessante.

Da diverse settimane si discute sulla moratoria dei mutui che nel 2009 era addirittura stata introdotta come  misura temporanea di sostengo alle famiglie. Dopo 4 proroghe adesso il Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa è un’istituzione, un paracadute finanziario che si apre sempre.

 Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo

Adesso c’è solo da sbrogliare il nodo burocratico. Il Fondo di solidarietà ha sempre avuto una vita travagliata, una nascita difficile e un’alimentazione precaria, ma è sempre stato considerato fondamentale: i primi 20 milioni di euro sono stati esauriti in pochissimi mesi. Adesso però, anche la riforma del lavoro ci ha messo lo zampino e si vorrebbe estendere in toto il piano famiglie all’universo dei precari. Sarà possibile?

Crollo del mercato immobiliare. I dati di Confedilizia

 Comprare casa, purtroppo, per molti è un sogno che è stato messo in un cassetto in attesa di tempi migliori. A dirlo sono i dati diffusi da Confedilizia, secondo i quali nel 2012 il mercato degli immobili ha subito la peggiore contrazione dall’inizio della crisi economica, ossia il 2007.

Ancora polemiche sui prezzi delle case. I dati Istat

Dal 2007, infatti, il mercato degli immobili ha subito una costante contrazione, ma quello che è successo nell’ultimo anno ha portato il comparto ad una riduzione delle transazioni immobiliari pari al 30,6% in meno rispetto al 2011. Percentuale che, tradotta in numeri, equivale ad una perdita di transazioni immobiliari del valore stimabile tra gli otto e i dieci miliardi di euro.

Nel 2012 sono state vendute/acquistate circa 250.000 case in meno. Secondo quanto riportato dalla Confedilizia, questa contrazione del mercato degli immobili è da imputarsi, principalmente, non al credit crunch per famiglie e imprese -fattore che ha comunque il suo peso- ma al continuo aumento (sia in numero che in valore) delle imposte dirette e indirette sulla casa che stanno rendendo paradossalmente più conveniente affittare una casa piuttosto che acquistarla.

Il dilemma tra l’affitto e il mutuo

I dati della Confedilizia rispecchiano quelli dell’Istat. Secondo l’Istituto, infatti, nel 2007 gli immobili scambiati sono stati 1.055.585, arrivati a 816.758 del 2011. Con l’ulteriore riduzione di 250.000 unità prevista nel 2012, in cinque anni la riduzione delle compravendite è stata del 46,3%.

 

Fermo nel limbo il Fondo di solidarietà

Ogni anno, dal 2010, il governo ha definito un Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa che è gestito dalla Consap ed ha come obiettivo quello di aiutare le famiglie in difficoltà a superare lo scoglio della rata del piano d’ammortamento.

Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo

 In pratica è disposto un certo capitale cui le banche possono attingere per consentire ai loro clienti di sospendere il piano di rimborso fino ad un tempo massimo di 18 mesi. Per l’accesso a questa “agevolazione” è necessario possedere dei requisiti ed è necessario che sia stato emanato il consueto regolamento.

Il dilemma del pagare l’affitto piuttosto che la rata di un mutuo

Di quest’ultimo, al momento, si sono perse le tracce e non si sa niente rispetto al 2013. Le istruttorie, dice la Consap, sono ferme al 17 luglio del 2012 e dall’anno scorso non è stata più accettata alcuna pratica.

Il nuovo regolamento è necessario perchè con la Riforma della mercato del lavoro sono cambiate anche le regole d’accesso al Fondo di solidarietà: occorre aver acceso un mutuo ipotecario che non supera i 250 mila euro e non si deve avere un reddito ISEE complessivo che superi i 30 mila euro annui.

 Fine del decreto di rinegoziazione dei mutui 2011

In più, la riforma Fornero, ha abolito una serie di cause che garantivano l’accesso al Fondo, quali ad esempio l’aver sostenuto delle spese mediche, l’aver ricevuto l’assistenza domicialiare, l’aver sostenuto delle spese per la ristrutturazione o l’adeguamento funzionale della casa.

Il dilemma del pagare l’affitto piuttosto che la rata di un mutuo

 Saper scegliere tra mutuo e prestito per le spese di casa è molto importante, così come conoscere le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo messe a disposizione dalle banche e dal governo stesso.

Ma la vita è imprevedibile e variegata e spesso la scelta da compiere è tra il pagamento del mutuo e il pagamento dell’affitto. Ci sono tuttavia degli elementi che possono aiutarci nella decisione.

Sicuramente, nel momento in cui si ha una certa stabilità lavorativa e per lavoro si è costretti a cambiare città con la prospettiva di restare a lungo nella meta desiderata, allora è naturale procedere con l’acquisto della casa. Il motivo del trasloco quindi, può essere un approfondimento interessante.

Ci sono casi in cui, ad esempio, lo spostamento da una città all’altra è temporaneo, magari legato alla frequenza di un particolare corso di studi. In quel caso affittare casa può essere molto più vantaggioso che acquistarla.

C’è almeno un altro caso in cui l’affitto è una soluzione migliore dell’acquisto della casa, cioè quando si è molto giovani e non si posseggono i risparmi necessari per coprire quel 20% di spese che la banca, con i mutui all’80% non vuole finanziare.

In questo caso, l’affitto è l’unica soluzione possibile ma comporta alcuni vantaggi: la possibilità di restare in centro città, evitando di acquistare case peggiori e in luoghi poco collegati.

Saper scegliere tra mutuo e prestito per le spese di casa

 Ogni volta che siamo di fronte alla decisione di spendere qualcosa per la nostra casa, di proprietà o ideale, il primo riferimento, a livello creditizio, è sempre il mutuo. Le banche, infatti, associano l’accensione del mutuo all’acquisto di un immobile o alla sua ristrutturazione.

► Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo

Siccome siamo in un periodo di crisi e i prezzi delle case sono aumentati molto, è capitato a tanti consumatori di non avere i requisiti richiesti dagli istituti di credito per l’accesso al finanziamento.

Ancora polemiche sui prezzi delle case

Sono perciò proliferati i prestiti casa, dei prestiti finalizzati alle operazioni più comuni legate all’immobile: ristrutturazione, manutenzione o arredamento. Adesso è il caso di capire la convenienza dell’uno o dell’altro prodotto, sulla base dei casi specifici.

Il primo consiglio che danno gli esperti, allora, è quello di capire l’entità della spesa e di conseguenza il capitale che s’intende chiedere “in prestito”. In genere il mutuo offre le condizioni più vantaggiose ed è indicato soprattutto nei casi di ristrutturazione, quando cioè, in programma, c’è da mettere che si spenderanno più di 60 mila euro.

Sotto questa cifra e per spese più contenute, finalizzate al rinnovo dell’arredamento o alla manutenzione dell’immobile, può essere più comodo richiedere un prestito. Questa soluzione, in genere, prevede piani di rimborso più brevi, magari tassi meno vantaggiosi di quelli del mutuo, ma non si rischia di chiedere importi maggiori di quelli necessari.

IBL Banca pensa all’arredamento

 

Un’assicurazione obbligatoria per la casa

 I mutuatari che, un po’ costretti dagli istituti di credito, hanno dovuto sottoscrivere una polizza vita per la concessione del mutuo, hanno tirato un sospiro di sollievo dopo la riforma che adesso obbliga le banche a non richiedere necessariamente la stipula di un’assicurazione o a fornire all’aspirante mutuatario un ventaglio di opportunità molto ricco.

La riforma è entrate in vigore alla fine dell’anno scorso ma nello stesso periodo si è parlato di un’assicurazione casa obbligatoria che chiederà ai proprietari di un immobile di sborsare ancora 200 euro l’anno.

La garanzia contro gli incendi è fondamentale nell’acquisto di una casa ma adesso parliamo di un’assicurazione obbligatoria, proprio come la polizza auto, prevista dal decreto legge numero 59 del 2012 che ha legiferato in materia di riordino della protezione civile. Il documento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a dicembre ed è firmato dal responsabile del laboratorio rischi sismici dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Si tratta, infatti, di una polizza che vuole proteggere immobili ed abitanti dagli eventi imprevisti, come possono esserlo le catastrofi naturali. La legge istituisce l’obbligo di sottoscrizione di una polizza per proteggere i fabbricati destinati a qualunque uso da eventi come il terremoto.

 

► Legge di stabilità: tutti gli ultimi emendamenti

 

I costi di questa assicurazione, secondo un preventivo effettuato online, possono variare dai 100 ai 200 euro, in base alla pericolosità del territorio su cui è costruito il fabbricato. Un’indagine, rivela tra l’altro, che il 70 per cento delle case non sono a norma.

 

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Ancora polemiche sui prezzi delle case

 Dall’inizio dell’anno le polemiche sul mercato immobiliare e sull’andamento dei prezzi degli immobili, non hanno accennato a placarsi, soprattutto dopo che l’Istat ha pubblicato i dati sui costi delle case.

All’inizio dell’anno, nel 2013, le rilevazioni Istat hanno indicato le variazioni dei prezzi degli immobili nell’ultimo trimestre del 2012. L’istituto nazionale di statistica ha riferito che rispetto all’ultimo trimestre del 2011, i prezzi delle case esistenti, l’anno scorso, sono addirittura calati del 5,4%, mentre sono in crescita dell’1,9% i prezzi delle case nuove.

L’Associazione nazionale costruttori edili, ha deciso di prendere le distanze dalle polemiche in atto e di interpretare i dati come una conferma del panorama italiano. Nel nostro paese gli italiani considerano ancora un desiderio da realizzare l’acquisto della prima casa ma vogliono capire se in tutti i passaggi della pratica di un mutuo c’è un sistema per risparmiare.

Sicuramente, dice l’Ance, in Italia non si può parlare di bolla immobiliare. Non siamo nelle stesse condizioni dei paesi del nord che rischiano la bolla immobiliare. I prezzi più alti della case nuove dipendono molto dagli standard di qualità offerti, dall’efficienza energetica, all’accessibilità di servizi e trasporti di una determinata zona.

L’offerta di immobili però, ribadisce l’Ance, non è sufficiente a far ripartire il mercato immobiliare. Servono misure si sostegno per gli aspiranti proprietari.

► 2013: prezzi degli immobili in ripresa

Previsioni contrastanti sul settore immobiliare

 Il 2012, dal punto di vista immobiliare, sarà ricordato come un anno molto deprimente. Il mercato ha attraversato e non è ancora venuto fuori da un momento difficile, in cui alla diminuzione del prezzo degli immobili, non è corrisposto un aumento del numero delle compravendite. Anzi, gli acquisti degli immobili sono addirittura diminuiti.

Le previsioni sul 2013 sono state molto complesse e spesso hanno aperto la porta alla speranza, molto più spesso hanno fatto presagire la continuazione della corsa sul piano inclinato. Nonostante le differenze che ci possono essere da paese a paese, le agenzie di rating hanno provato a fare una valutazione generale del comparto immobiliare e non sono arrivate ad una conclusione univoca.

i prezzi degli immobili sono ciclici ma si possono calcolare. Non resta che scoprire le previsioni di Fitch e compararle con quanto riferito da Standard&Poor’s.

Fitch non è rassicurante perché fa partire le sue considerazioni dalla valutazione dell’indice di affordability che misura la capacità di accendere un mutuo sulla base dei salari medi e dei prezzi medi dei finanziamenti. L’indice in questione sembra essere destinato a crollare nel 2015 con un ribasso del 13% rispetto al valore attuale.

Standard&Poor’s, sul versante opposto,  valutando la riduzione dell’1,6% del prezzo degli immobili, prevede un’inversione di tendenza nel 2014 con prezzi di nuovo in aumento, la risalita del PIL e la diminuzione del numero dei disoccupati.

Tutti i passaggi della pratica di un mutuo

più affidabilità da parte dei mediatori, fino alla negazione dell’obbligatorietà della polizza assicurativa collegata al mutuo. Sono coinvolti i professionisti del settore e anche i comuni cittadini.

Ci sono però delle pratiche, delle consuetudini, che restano immutate, di anno in anno. Ad esempio, è possibile definire un iter classico della pratica di mutuo. Un consumatore che voglia credere un finanziamento di una certa entità alla banca, dovrà in primo luogo scegliere la banca e verificare con gli operatori la fattibilità della richiesta.

Il secondo passo è la firma della domanda di mutuo, l’avvio dell’istruttoria vera e propria, che comporta la presentazione di una serie di documenti utili alla banca per valutare il merito creditizio degli aspiranti mutuatari. Una volta ottenuta l’approvazione della capacità di rimborso, si stabilisce la data del rogito, visto che la banca ha rilasciato la delibera definitiva.

L’iter di richiesta del mutuo si conclude per l’appunto con l’atto di mutuo, con il famoso rogito e con l’iscrizione ipotecaria. La banca, infatti, dopo l’atto, ha a disposizione qualche settimana per consolidare l’ipoteca, usata come garanzia per l’erogazione dell’importo del mutuo.

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