Lo Spread sotto i 200 punti apre alla crescita e al taglio delle tasse

 Lo Spread sotto i 200 punti non si vedeva da luglio 2011. Il 2014 si apre bene e con un nuovo record quindi per quanto riguarda il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a dieci anni. Un record che fa piacere ascoltare, mentre è ancora presente nella mente degli italiani il livello raggiunto nei momenti peggiori della crisi a più di 500 punti.
Il governo manifesta la sua soddisfazione per questo risultato e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, in una nota, si appresta a dire che lo Spread sotto i 200 punti significa maggiore fiducia dei mercati finanziari sull’Italia, conti pubblici migliori e maggiori risorse per la crescita e il taglio delle tasse. Nella nota si legge: “Lo spread che a inizio anno si aggira attorno ai 200 punti base, scendendo anche sotto tale soglia, indica che i mercati apprezzano l’operato del governo, il suo impegno per il mantenimento della stabilità dei conti e per l’avvio delle riforme, sia istituzionali che economiche”.
Oltre a Saccomanni, molti altri membri del governo Letta hanno fatto affermazioni sulla notizia che lo Spread è sceso sotto la soglia, per certi versi psicologica, dei 200 punti.
Il ministro dell’Economia Saccomanni ha aggiunto: “Ho sempre sostenuto che livelli più elevati di spread fossero influenzati da fattori di carattere speculativo improntati all’incertezza politica. Oggi, pur mantenendo la dovuta cautela suggerita dalla volatilità dei mercati, possiamo essere più fiduciosi perché le prime indicazioni sono favorevoli. Le previsioni che avevamo descritto nella Nota di Aggiornamento al Def si stanno attuando. Di particolare rilievo è il dato sui rendimenti, sotto il 4%”.
Lo Spread non è un elemento teorico ma pratico. Gli effetti sono minori interessi sul debito pubblico e quindi maggiori risorse per gli investimenti, per alleggerire la pressione fiscale e per l’accesso al credito di famiglie e imprese.

Ancora una flessione nei prestiti ai privati nel mese di novembre 2013

 Anche per il mese di novembre 2013 è stato possibile registrare una ulteriore flessione nel mercato del credito, in modo particolare sul fronte dei prestiti e dei finanziamenti rivolti al settore privato. A confermarlo è la Banca Centrale Europea, BCE, che ha rilasciato i dati relativi al decimo mese dell’anno per gli istituti bancari che si avvalgono della sua supervisione. 

La cessione del quinto è la forma di finanziamento preferita dagli italiani nel 2013

 L’anno appena passato è stato caratterizzato, dal punto di vista del mercato del credito, da una forte contrazione delle erogazioni rivolte a famiglie e imprese, il cosiddetto fenomeno del credit crunch. Ma anche in questa situazione è stato possibile individuare una tipologia di prestito che si è confermata come la preferita dai consumatori italiani. 

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Equitalia invita le Partite Iva alla compensazione crediti – debiti

 Anche al direttivo di Equitalia è sembrato opportuno negli ultimi tempi ricordare ai contribuenti la possibilità di compensare debiti con lo Stato con crediti commerciali vantati con le pubbliche amministrazioni. Equitalia Spa ha infatti recentemente inviato a 150 mila titolari di Partita Iva una comunicazione in merito. 

Unicredit cede 950 milioni di crediti insoluti a Cerberus Investments

 Si sente spesso parlare di crediti in sofferenza o, più semplicemente di sofferenze bancarie. Si tratta di uno dei più recenti fenomeni del nostro mondo del credito e della finanza. In Italia, infatti, i crediti erogati dalle banche che ancora non hanno trovato risoluzione, secondo le ultime stime della Banca d’Italia, ammontano al 22 – 23 per cento. 

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 A volte si può avere bisogno di una maggiore disponibilità di liquidità per far fronte a spese impreviste e per gestire in maniera più serena le proprie esigenze quotidiane. In questi casi la soluzione più comoda è la richiesta di un prestito, che vi permetterà di ottenere l’importo di cui avete bisogno.