A partire dallo scorso 27 aprile, per tutti coloro che desiderano sospendere per un periodo di tempo le rate del proprio mutuo per l’ acquisto della prima casa c’è una nuova possibilità. E’ quella di beneficiare delle agevolazioni offerte dal cosiddetto Fondo di solidarietà, che va in aiuto dei redditi bassi e dei nuclei familiari più deboli.
Credito
Come si negozia il mutuo
Quella del mutuo è un’operazione da analizzare passo dopo passo. Occorre tenere presenti le fasi di stipulazione, negoziazione o rinegoziazione.
Non è assolutamente facile poter contare su un mutuo che copra una buona percentuale dell’investimento, ma anche su un mutuo che abbia interessi affrontabili sul lungo periodo.
In questo contesto sarà necessario rivolgersi a più banche prima di negoziare o rinegoziare un mutuo in maniera tale da trovare la soluzione migliore, prassi che sarebbe auspicabile anche in periodi migliori.
La nota positiva del periodo è la maggiore disponibilità di immobili sul mercato che affianco alla massima attenzione da parte del contraente del mutuo dovrebbe consentire di fare il migliore investimento.
Stando agli esperti, gli italiani non porrebbero infatti molta attenzione alle norme dei contratti limitandosi a fare riferimento ai tassi di interesse.
Quando si negozia un mutuo è necessario tenere presenti alcune norme fondamentali. In primo luogo è necessario informarsi su interessi e strategie del momento per dimostrare che si è preparati e non ci si accontenta del primo foglio si visiona. Per farlo bisogna conoscere anche sommariamente come spread ed euribor incideranno sulla propria scelta.
Sarebbe anche utile sapere che lo spread è la differenza di valore del rendimento a 10 anni dei Bund tedeschi rispetto ai Btp (Buoni pluriennali del tesoro) italiani mentre l’Euribor è il tasso interbancario europeo sul quale i grandi istituti europei attuano i loro scambi e viene utilizzato come parametro per stabilire il ‘costo del denaro’. Quando i due valori aumentano si alzano anche i tassi di interesse del mutuo.
Successivamente, è importante fare un giro tra diverse banche. Teniamo in conto che la differenza di soli 50 euro di rata al mese equivale a versare 600 euro in un anno ovvero 12.000 euro per un mutuo ventennale.
Urgono, dunque, preventivi e piani di ammortamento previsti con chiara indicazione di durata ed interessi. Solo preventivi di questo tipo saranno facilmente comparabili per trovare la soluzione migliore.
Ci si può far fare sia un preventivo della versione a tasso fisso che un preventivo della versione a tasso variabile.
Guida al credito agevolato: microcredito e Social lending
Prestiti e mutui sono sempre più difficili da ottenere, soprattutto perché le banche e i vari istituti che normalmente li concedono non hanno fiducia nelle possibilità di restituzione degli stessi da parte di chi li richiede. Per questo chiedono sempre maggiori garanzie, che però le famiglie e le imprese non possono dare.
Per ovviare a questo problema e ottenere il prestito di cui si ha bisogno si può ricorrere al microcredito o al social lending.
Il microcredito
Il microcredito è riservato a piccole imprese che stanno nascendo, a realtà a forte rischio finanziario, persone e famiglie in difficoltà o a persone che non possono accedere ai prestiti per problemi con la giustizia.
Il microcredito prevede che enti, fondazioni e istituzioni si propongono come garanti attraverso degli appositi bandi.
Il Social lending
Ricorrendo al social lending si bypassano banche ed istituti finanziari. Gli unici interlocutori sono i privati che si finanziano tra loro attraverso la regolamentazione della sola Banca d’Italia, che vigila, attraverso apposite piattaforme, che i tassi ai quali vengono concessi i prestiti siano davvero agevolati – solitamente sono di circa due punti inferiori a quelli applicati dalle banche – e che, soprattutto, non si sconfini nell’usura.
A chi richiede un prestito tramite social lending viene assegnato un rating, una sorta di scala di affidabilità, e se il credito non viene restituito la Banca d’Italia provvede al recupero crediti.
Le principali forme di credito alternativo
I prestiti con cessione del quinto e i prestiti senza busta paga
I prestiti INPDAP e il Fondo di Credito Nuovi Nati
Il microcredito e il Social lending
Guida al credito agevolato: prestiti INPDAP e Fondo di credito Nuovi Nati
Le banche non si fidano a concedere mutui e prestiti alle famiglie e alle imprese italiane. Anche se il Governo spesso raccomanda agli istituti di allentare la morsa del credit crunch, questi sono più propensi ad investire le loro risorse in strumenti finanziari più sicuri e redditizi.
Ci sono dei prestiti che vengono concessi a determinate categorie di persone a delle condizioni molto vantaggiose: gli iscritti all’Inpdap e le famiglie che hanno appena avuto un bambino.
I prestiti INPDAP
L’INPDAP – Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica – concede agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dei prestiti a tasso agevolato per coloro che si trovano in condizioni di necessità improvvisa.
Questa tipologia di prestiti può essere rimborsata in 12, 24, 36 o 48 rate.
Il Fondo di credito Nuovi Nati
Il Fondo di credito Nuovi Nati è stato istituito nel 2009 dall’Abi e ha lo scopo di dare un sostegno alle famiglie al momento dell’arrivo di un figlio. Questo prestito ammonta ad un massimo di 5000 euro ed è concesso da banche ed istituti finanziari che hanno aderito al Fondo.
A i prestiti per i nuovi nati è applicato un tasso Taeg con percentuale massima del 50% del tasso effettivo globale medio applicato nel periodo di riferimento.
Il prestito può essere rimborsato in 5 anni – la durata può essere variabile e viene stabilita al momento della sottoscrizione del contratto – o in un’unica soluzione.
Le principali forme di credito alternativo
I prestiti con cessione del quinto e i prestiti senza busta paga
Guida al credito agevolato: prestiti con cessione del quinto e prestiti senza busta paga
In questo periodo la maggior parte degli italiani si trova in una situazione di disagio economico che, sempre più spesso, porta a non avere a disposizione il denaro liquido necessario per l’acquisto dei principali beni durevoli.
A creare altri problemi ci sono le liste dei cattivi pagatori, nelle quali sono iscritti coloro che non rispettano le eventuali scadenze, e, naturalmente, la mancanza di un lavoro fisso da portare come garanzia. Ma ci sono delle soluzione per accedere al credito anche in queste situazioni e sono i prestiti con la cessione del quinto e i prestiti dedicati a chi non ha una busta paga.
I prestiti con cessione del quinto
Cessione del quinto vuol dire che coloro ai quali viene concesso questo tipo di prestito si troveranno la busta paga o la pensione mensile – il prestito con cessione del quinto, infatti, è accessibile a dipendenti pubblici, privati e pensionati – decurtata di un quinto del suo valore direttamente alla fonte.
Per ottenere questo tipo di prestito, quindi, non è necessario portare alcuna garanzia, è sufficiente la busta paga o la pensione. Inoltre, proprio per questo motivo, questi prestiti sono concessi anche a coloro che risultano essere cattivi pagatori.
I prestiti senza busta paga
Se non si ha un lavoro fisso con una busta paga mensile è molto difficile ottenere un prestito. In questo caso, per avere la fiducia delle banche, si deve ricorrere ad altri mezzi come la fideiussione, la firma di un garante, o la dimostrazione della presenza di altre forme di rendita come un affitto percepito su immobile di proprietà.
Le principali forme di credito alternativo
I prestiti con cessione del quinto e i prestiti senza busta paga
Guida al credito agevolato
In una situazione economica come quella che stiamo vivendo la necessità di liquidi per gli ulteriori a quelli che arrivano dallo stipendio è una condizione molto comune. Ma, allo stesso tempo, sempre a causa della crisi economica, sia le banche che tutti gli altri istituti di credito, non sono molto propensi a concedere mutui e prestiti, né alle aziende né alle famiglie.
Oltre a questo, va segnalato anche il fatto che i tassi di interesse che le banche e i vari istituti applicano sui pochi prestiti che concedono sono molto alti e, quindi, la loro restituzione diviene un vero salasso e può rendersi più complicata del previsto.
È un problema che il Governo italiano e l’Unione Europea stanno tentando di risolvere, ma, nel frattempo, come si può fare per ottenere un prestito?
Le alternative alla richiesta di mutui e finanziamenti alle banche e agli istituti di credito ci sono, ma spesso sono poco conosciute. Ecco qui una breve guida alle principali forme di credito agevolato alle quali possono accedere sia le famiglie che le imprese che ne hanno la necessità.
Le principali forme di credito alternativo
I prestiti con cessione del quinto e i prestiti senza busta paga
Guida al credito agevolato: prestiti d’onore
Se le banche non concedono mutui e prestiti e le finanziarie hanno tassi di restituzione troppo alti che impediscono alle famiglie e alle imprese di poter provvedere alla loro restituzione, come si può fare ad avere accesso al denaro liquido del quale si necessita? Tra le principali forme di credito alternativo, e agevolato, ci sono i prestiti d’onore.
I prestiti d’onore
I prestiti d’onore sono stati introdotti in Italia per la prima volta nel 1996 con la legge n. 608 e aggiornati grazie al decreto legislativo n. 185 del 2000.
I loro principali destinatari sono coloro che vogliono fare impresa attraverso l’apertura di un’attività in proprio o con l’adesione ad un franchise. Ad erogarli è Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione d’investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa.
La caratteristica principale di questi prestiti è che la somma che viene erogata dall’Agenzia dovrà essere restituita dal creditore solo per il 40% e con un tasso di interesse agevolato. La restante parte, il 60%, viene concessa a fondo perduto.
I prestiti d’onore concessi da Invitalia sono riservati prevalentemente a lavoratori autonomi, microimprese, attività in franchising e ai giovani che vogliano intraprendere percorsi di formazione universitaria o professionale.
Le principali forme di credito alternativo
I prestiti con cessione del quinto e i prestiti senza busta paga
Contrazione del credito in Italia: le proposte dell’Unione Europea
Se andate in banca a chiedere un mutuo la risposta che vi sentirete dare dalla maggior parte degli istituti è no. Dato il momento di crisi, infatti, le banche non hanno molta fiducia nella possibilità dei cittadini di restituire quanto concesso e utilizzano i loro capitali per investire in prodotti più redditizi del credito alle famiglie.
► In quali regioni si ottiene facilmente un mutuo
Ma senza credito l’economia, in modo particolare il settore edile e quello immobiliare, non può ripartire e di questo problema si è occupata anche l’Unione Europea.
L’UE ha stilato delle regole che l’Italia dovrà discutere nei prossimi mesi per rendere più accessibile il credito agli italiani.
Le misure europee per il rendere il credito più accessibile alle famiglie e alle aziende europee.
Per dare la possibilità agli italiani di avere un quadro generale dell’offerta bancaria ed essere consapevoli di cosa significhi accendere un mutuo e le responsabilità che ne derivano gli istituti bancari dovranno fornire informazioni più dettagliate sui costi e rischi dell’indebitamento.
Inoltre, l’Unione Europea vorrebbe che in Italia fossero approvati gli standard europei standard europei per la valutazione della solvibilità del credito e, sempre in fatto di standardizzazioni, anche le stime immobiliari dovranno essere in linea con il financial stability board.
► Qual è la situazione dei mutui e dei tassi
Infine, l’UE chiede all’Italia di provvedere alla formulazione di una norma che dia la possibilità al cliente di recedere dal contratto di mutuo fino a sette giorni dopo la firma dello stesso. Allo stesso modo, sempre per tutelare i consumatori, questi non dovrebbero, come accade adesso, essere costretti all’acquisto abbinato di prodotti finanziari insieme al mutuo.
Presto arriverà il decreto per rendere più semplice il credito alle PMI
È il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni a parlare del possibile arrivo di un decreto, entro breve tempo, che renda più agevole l’accesso al credito per le PMI, le piccole e medie imprese italiane.
► Per Bankitalia diminuiscono i flussi di credito
Il Ministro ha dichiarato, intervenendo questa mattina all’assemblea di Assonime, che il Governo sarebbe già al lavoro per stilare un testo nel quale si preveda una maggiore efficienza del Fondo Centrale di Garanzia che porterebbe una maggiore possibilità di avere a disposizione liquidi alle aziende in modo da sfruttare gli spazi di crescita imprenditoriale presenti nel paese.
Questo decreto sarebbe un ulteriore passo avanti per il progetto di rilancio dell’economia che sta portando a termine il Governo, le cui risorse arriveranno dalla riduzione della spesa pubblica, soprattutto nel settore della sanità, e dall’eliminazione dei sussidi a carico del bilancio.
Inoltre, il ministro dell’economia si è anche posto come garante di fronte delle amministrazioni pubbliche italiane di fronte alle imprese, dichiarando che si impegnerà personalmente nel monitoraggio delle amministrazioni, per far sì che le imprese possano vedersi restituito quanto dovuto.
► Nessuna cartella esattoriale per le imprese creditrici delle PA
Ultimo obiettivo del ministro Saccomanni è di fare in modo che non si ripresenti più un debito così alto delle amministrazioni pubbliche, facendo in modo che anche in Italia, come detta l’Unione Europea, le amministrazioni saldino i conti con le imprese in 30-60 giorni.
La contrazione del credito alle imprese nel 2012
Una recente analisi condotta da Standard & Poor’ s ha rilevato come nel corso del 2012 le imprese italiane abbiano dovuto affrontare una considerevole contrazione della quantità del credito finanziario loro concesso. Solo l’ anno scorso, infatti, secondo i dati riportati nel rapporto, le aziende italiane hanno avuto, in totale, 44 miliardi di euro in meno dalle banche.