I vantaggi extra dei pannelli solari

 L’installazione di pannelli solari sul tetto della propria casa potrebbe essere addirittura un investimento migliore rispetto ad una pensione.

Investire in clima di deflazione

 La crisi economica globale ha forse scontato il suo apice, il 2014 da molti analisti è visto come l’inizio di una, seppur lieve, ripresa.

Esodati, emergenza senza fine

  Quella degli esodati continua ad essere un’emergenza senza fine.Intanto una nuova circolare dell’Inps dà ai datori di lavoro la possibilità di mandare in pensione anticipata i lavoratori, ma solo chi è vicino alla pensione secondo le norme Fornero.

Come viene calcolata l’inflazione

  Cambiano i parametri e la composizione dei prodotti che l’Istat utilizza per controllare l’andamento dell’inflazione. Infatti nel nuovo paniere dell’Istat in base al quale viene calcolata la perdita del potere di acquisto  entrano le sigarette elettroniche, le cialde del caffe’, i sacchetti ecologici per la raccolta dell’umido dei rifiuti e l’abbonamento online al quotidiano.

Electolux, nulla di fatto

 I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm “rigettano completamente” il piano di tagli avanzato da Electrolux per mantenere la produzione in Italia.

Letta e Barroso confermano la ripresa dell’Italia

 Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha confermato che l’Italia sta uscendo dalla recessione e che l’economia è inizata a crescere nell’ultimo trimestre dello scorso anno.

Letta ha parlato di dati non ancora di dominio pubblico ma a disposizione del governo che mostrano come nell’ultimo trimestre dello scorso anno l’Italia ha finalmente realizzatto dati di crescita. Letta ha confermato questa visione ai giornalisti a Bruxelles durante una visita alla Commissione europea.

 

Per Standard and Poor’s il Pil italiano crescerà dello 0,5%

 

L’Italia è la terza più grande economia della zona euro e ha subito una recessione record per lunghezza a partire dalla metà del 2011. Nel terzo trimestre del 2013 la contrazione si è quindi fermata.

Il Presidente del Consiglio ha detto che i dati del quarto trimestre permettono di avere una buona speranza che l’Italia raggiungerà i suoi obiettivi di crescita di almeno l’1% e il 2% nel 2014.

Negli ultimi tre anni, il nostro Paese ha sempre iniziato l’anno sotto la tempesta dell’emergenza finanziaria. Quest’anno, non è così e l’anno sta iniziando con la possibilità di fare scelte a medio e lungo termine. Sono queste le parole di Letta che vedono una crescita confermata dagli analisti seppure bassa.

Il Presidente della Commissione europea Barroso ha affermato che si è tutti d’accordo sul fatto che il 2014 possa segnare una vera svolta per l’Europa e per l’Italia e che la strategia globale contro crisi ha iniziato a mostrare alcuni risultati.

Sia Letta sia Barroso hanno però detto di stare attenti all’autocompiacimento, soprattutto alla luce delle elezioni europee di maggio nelle quali si teme il risultato dei partiti politici di estrema destra ed euroscettici.

L’economia sociale in Grecia

 Il proprietario di una piccola azienda familiare che produce detergenti non ha mai avuto pensieri anticapitalisti. Così egli era sospettoso e scettico quando è stato avvicinato da attivisti di sinistra che lottano per eliminare i profittatori del mercato.

Ma, lottando per mantenere la sua attività a galla sotto il peso delle fatture non pagate e delle continue richieste di tangenti, il proprietario Savvas Mavromatis ha deciso di seguire la loro proposta. Ha iniziato a vendere i propri prodotti direttamente ai consumatori per contanti a prezzi fissati attraverso un collettivo senza scopo di lucro, invece che ai negozi e ai commercianti come aveva sempre fatto.

 

Il sostegno all’economia sociale in Europa

 

Quattordici mesi dopo, ha salvato la sua azienda dalla crisi economica. Un movimento contrario agli intermediari nel nord della Grecia si è sviluppato, piccolo e donchisciottesco, ma che sorprendentemente è riuscito nel tentativo di ridefinire i termini del commercio. Un gruppo che non si definisce comunista o capitalista, ma che si propone l’obiettivo di aiutare le persone a sopravvivere. La società ha aderito al Voluntary Action Group per vendere nei mercati più piccoli.

Nella loro ricerca di soluzioni, i greci stanno cercando un nuovo tipo di economia con pochi precedenti in Europa. Il crollo dell’economia greca mette a rischio non solo la sopravvivenza dei greci, ma anche alcuni dei meccanismi fondamentali del capitalismo in una nazione dove l’economia si è ridotta di circa il 25% dal 2008. Il mercato in Grecia è stato vittima della corruzione endemica, della cattiva gestione del bilancio dello Stato e delle richieste prepotenti dei mercati finanziari globali.

Le iniziative sperimentali come quelle del sig. Mavromatis  sono sorte ai margini di molte città in varie parti della Grecia. Anche se non possono offrire una soluzione a lungo termine, e sono troppo piccoli per alterare la forma complessiva dell’economia, rappresentano uno sforzo per affrontare una crisi economica il cui più vicino antecedente può essere all’indomani della seconda guerra mondiale.

La ripresina c’è

 Timidi segnali di ripresa arrivano dal mondo del produzione italiana, che a gennaio 2014 ha fatto registrare un moderato aumento. L’ultima indagine rapida del Centro Studi di Confindustria stima infatti un incremento della produzione dello 0,3%, contro il calo dello 0,1% registrato a dicembre. Sulla base delle giornate effettivamente lavorative la crescita si assesterebbe su un valore più significativo (+1,2%) rispetto allo stesso mese del 2013.

 

La fiducia dei consumatori è in crescita a gennaio

 

Il mese di gennaio ha evidenziato un volume di ordini in salita dello 0,2% su mese (ma in calo dell’1% su gennaio 2013), una percentuale che rappresenta una lieve flessione rispetto all’ultimo mese del 2013, quando si era conseguito un aumento dell’1% su novembre e dell’1,9% su dicembre 2012. Rispetto ai dati della fase pre-crisi (aprile 2008) il livello di attività dell’industria nazionale risulta comunque pesantemente penalizzato nella misura del – 23,8%.

A gennaio 2014 tuttavia, secondo i più recenti dati Istat, l’indice medio del “clima di fiducia” delle imprese italiane è salito nella media a 86,8 punti dagli 83,8 di dicembre, sia pur con differenze da settore a settore.

Nel dettaglio, per le imprese manifatturiere l’indice diminuisce passando dai 98,2 punti di dicembre ai 97,7 di gennaio, così come cala, ma in misura maggiore, l’indice espresso dalle imprese edilizie che scala dagli 82,2 punti di dicembre ai 76,5 di gennaio.

È nel comparto dei servizi che il clima di fiducia registra i valori in crescita salendo dagli 80,9 punti di dicembre agli 88,5 di gennaio, mentre nel settore commerciale l’indice si porta a 93,5 punti da 90,7, sia per quanto riguarda la grande distribuzione sia per ciò che si riferisce al commercio al dettaglio.