Proprio in questi giorni sono arrivate dal parte della Banca d’Italia le previsioni più recenti sull’andamento dell’economia del nostro paese e sulle possibilità di ripresa che quest’ultimo potrà avere nel medio e nel lungo periodo. Quella che è emersa dal Rapporto sulla stabilità finanziaria del nostro paese è comunque una situazione in chiaroscuro, in cui si intravede una ripresa velata da numerosi punti di incertezza.
Crisi
Il debito pubblico italiano sale a 2.068 miliardi di euro a settembre 2013
Anche se l’Italia, a detta delle Istituzioni europee e della stessa Banca d’Italia, che ha recentemente pubblicato il rapporto sulla stabilità finanziaria del nostro Paese, è una nazione che oggi appare molto più solida sotto il profilo dei conti pubblici e del contenimento di bilancio, il debito pubblico italiano continua ad aumentare.
L’Italia è sulla strada della ripresa ma resta incertezza nel settore bancario
La Banca d’Italia ha pubblicato in questi giorni il Rapporto sulla stabilità finanziaria del nostro paese, all’interno del quale ha tracciato un quadro della situazione economica italiana e delle sue possibilità di ripresa. Secondo Bankitalia, dunque, l’Italia ha imboccato la strada della ripresa economica, ma permangono alcune incertezze specifiche in relazione ad alcuni ambiti.
L’inflazione sale allo 0,8% ad ottobre 2013
Per il mese di ottobre 2013 l’Istat, l’Istituto di Statistica, ha rilevato un ulteriore calo dei prezzi rispetto al mese di settembre 2013. I beni di maggior consumo, infatti, sono diventati nel giro di un mese meno cari, perdendo uno 0,2 per cento su base congiunturale, anche se, dal punto di vista tendenziale si verifica un aumento dell’inflazione.
Mario Draghi rilancia il credito e l’export tagliando il costo del denaro
A partire da giovedì scorso, 7 novembre, il costo del denaro è stato portato ad un suo nuovo minimo storico, pari allo 0,25%, per volontà della Banca Centrale Europea, BCE, che ha ancora una volta tagliato i tassi di interesse per andare incontro all’economia europea nella morsa del credit crunch e della recessione.
I tedeschi non condividono il taglio dei tassi operato dalla BCE
Se la decisione presa ieri dal direttivo della Banca Centrale Europea di mantenere il costo del denaro al suo minimo storico e anzi di tagliare di un nuovo quarto di punto i tassi di interesse è stata salutata nella maggior parte d’Europa come una operazione positiva e auspicabile, nel Vecchio Continente c’è anche chi a questa notizia non ha proprio fatto i salti di gioia.
Verso la seconda manovra correttiva in soli due mesi?
Il pareggio di bilancio, prima di tutto. Il pareggio di bilancio e l’Europa, che ancora oggi osserva da lontano i conti pubblici italiani affinché il Paese non ricada nel dramma delle procedura di infrazione per deficit eccessivo, al nuovo sforamento del tetto perentorio del 3% del rapporto tra debito e PIL.