La crisi continua a colpire la famiglie italiane che, ormai da anni, continuano a ridurre tutte le spese per far quadrare i conti familiari. La ha colpito il potere d’acquisto in maniera notevole. Infatti, dalle ultime indagini rilevate, risulta che il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito notevolmente comportando una diminuzione del 2% del reddito disponibile a cui segue una perdita del potere d’acquisto del 4,7%. Un dato che riporta una perdita molto evidente per gli italiani, un 4,7% che registra il dato peggiore negli ultimi anni.
Crisi
I tassi della Banca Centrale Europea ad ottobre 2013
Nei giorni scorsi si è tenuto l’ultimo consiglio direttivo della Banca Centrale Europea – BCE – che ha confermato in via ufficiale la continuazione di quella politica monetaria accomodante e di sostegno alla ripresa più volte annunciata anche dal suo governatore Mario Draghi nelle settimane passate.
Dati Istat: disoccupazione al 12% e quella giovanile al 40%
I dati rivelati dall’Istat sottolineano la difficile situazione economica che il paese sta vivendo. Nonostante che la fiducia delle imprese italiane è risalita, i dati sull’occupazione non promettono bene. Gli ultimi dati rilevati dall’Istat parlano di un problema che da anni continua ad affliggere l’economia del paese: la disoccupazione.
Pesano i pagamenti della Pubblica Amministrazione e gli interessi
Il fabbisogno del mese di settembre è salito a 4,1 miliardi di euro rispetto l’anno passato. Un dato che grava sulle casse dello Stato Italiano. A far crescere il fabbisogno sono stati i debiti della pubblica amministrazione, debiti che quest’ultima aveva con le diverse imprese. Ma non solo quest’ultimo fattore ha giocato nella crescita del fabbisogno. Infatti l’aumento di 4,1 miliardi si trova non soltanto dietro i debiti della pubblica amministrazione ma anche sugli interessi dettati dal debito pubblico e sulla restituzione che il Fisco ha fatto ai contribuenti, un rimborso che è aumentato rispetto al 2012. Tutte queste situazioni hanno aumentato il fabbisogno dello Stato per ben 4,1 miliardi di euro, un aumento che arriva in un periodo economico veramente delicato.
L’industria italiana è in leggero recupero per Confindustria nel mese di settembre 2013
Non gode proprio di ottima salute, ma è in leggero recupero l’industria italiana nel corso del mese di settembre 2013. Lo rivela l’ultimo aggiornamento dei dati stilato dagli analisti del Centro Studi della Confindustria, che per il nono mese dell’anno descrivono la situazione del settore produttivo italiano nei termini che seguono.
In calo la produzione industriale dell’Eurozona a settembre 2013
Nel mese di settembre 2013 anche l’Eurozona non aggancia del tutto la ripresa economica, almeno a giudicare dai livelli della sua produzione industriale, che mostra solo un leggero tasso di espansione rispetto al mese di agosto. Secondo gli ultimi dati dell’indice PMI manifatturiero definitivo, infatti, raccolti da Markit, nel nono mese dell’anno il livello si è attestato a 51,1 punti, scendendo rispetto al dato più incoraggiante del mese di agosto, in cui la produzione industriale europea aveva raggiunto i 51,4 punti.
Gli Stati Uniti finiscono i fondi per le spese federali – Paralisi a Washington
In un momento in cui l’Italia attraversa l’ennesima situazione di crisi e di instabilità politica, anche le notizie che arrivano dall’America non sono affatto rassicuranti. Alla scadere della mezzanotte – ora americana – di oggi, 1 ottobre, ovvero all’incirca verso le 6 del mattino di domani qui da noi, gli Stati Uniti finiranno ufficialmente le risorse che alimentano la grande macchina statale della Casa Bianca, a Washington.
Per Confindustria l’instabilità politica italiana peggiora il quadro della recessione
All’indomani dell’apertura della crisi politico – istituzionale all’interno della maggioranza, arrivano da più parti all’Italia segnali di grande preoccupazione in merito al grave clima di instabilità politica che si vive nel Paese. Clima che per Martin Schulz, il presidente del Parlamento Europeo, non è affatto adatto a promuovere la ripresa che sembra affacciarsi in Europa e che per il Centro Studi della Confindustria potrebbe sprofondare l’Italia ancora una volta in una drammatica spirale recessiva.
La caduta del governo mette a rischio la ripresa economica per Schulz
Dopo l’apertura della crisi politica italiana, lo scorso fine settimana, anche in Europa si comincia ad essere seriamente preoccupati dalla situazione e delle sorti dell’Italia. A parlare, ad esempio, del grave clima di instabilità che regna nel Paese e di quanto questo non faccia bene alla situazione economica che la nazione sta attraversando, è Martin Schulz, il presidente del Parlamento Europeo, che ha rilasciato nella giornata di oggi un’intervista ai microfoni dell’ANSA.
Chiudono 50mila imprese ma cresce il commercio al dettaglio sul web nel 2013
L’Osservatorio della Confesercenti, una delle più grandi associazioni di categoria del settore del commercio, ha diffuso gli ultimi dati relativi all’andamento delle imprese italiane nel corso dei primi 8 mesi del 2013. L’indagine ha infatti analizzato come nei primi otto mesi dell’anno in Italia abbiano chiuso in totale 50 mila imprese afferenti ai settori del commercio e del turismo, con il saldo tra aperture e chiusure che è rimasto ancorato ai numeri negativi per un totale di 20 mila unità.