Nessuna emergenza per Alitalia

 Dopo le alterne vicende che hanno caratterizzato nell’ ultimo periodo la vita di Alitalia, arrivano infine le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta a calmare le acque su un possibile interesse dei russi di Aeroflot per la compagnia di bandiera italiana.

Drastico calo delle compravendite immobiliari

 L’ Istituto nazionale di StatisticaISTAT – ha recentemente pubblicato i dati relativi al numero di convenzioni per il trasferimento delle proprietà immobiliari che sono state siglate nel corso del 2012. E’  stato possibile così rilevare che negli ultimi anni le compravendite immobiliari in Italia hanno subito un calo progressivo che nel 2012 ha raggiunto livelli a dir poco drastici.

L’ Italia virtuosa stia attenta al disavanzo

 L’ ultimo bollettino mensile pubblicato dalla Banca Centrale Europea – BCE – ha riportato parole di elogio nei confronti degli sforzi compiuti dall’ Italia per allinearsi tra i Paesi virtuosi dell’ Eurozona, che sono riusciti nel 2012 a mantenere il proprio deficit al di sotto del 3% del PIL nazionale.

Per Confindustria la priorità è il costo del lavoro

 Ora che la data del primo Luglio si avvicina sempre di più, aumenta la pressione mediatica e non solo in merito alla complessa questione dell’ aumento dell’ aliquota dell’ Iva, che secondo i precedenti piani del Governo Monti, dovrebbe essere portata a breve al valore del 22%. 

La BCE punta il dito sull’Italia

 La Banca Centrale Europea, in questi giorni, è nell’occhio del ciclone dopo la scelta della Germania di processare il suo piano d’acquisti che, secondo il management tedesco, andrebbe a tutto vantaggio dell’Italia e della Spagna. Eppure, il suo sguardo allo Stivale, l’Eurotower, non lo distoglie nemmeno un secondo.

La Germania contro l’euro ha effetto sulle borse

Arriva infatti al cuore del nostro paese, la promozione ottenuta da Mario Draghi e dal suo staff. Non abbiamo superato a pieni voti questo anno di crisi ma sicuramente il percorso fatto è buono. Roma, infatti, è riuscita a mantenere il deficit sotto il 3 per cento del PIL per tutto il 2012, ma adesso il livello del debito sta crescendo di nuovo e se anche la situazione globale macroeconomica è peggiorata rispetto alle previsioni, il risanamento risulta più lontano.

Se il Regno Unito avesse adottato l’euro

L’Italia, secondo Mario Draghi, deve continuare sulla strada intrapresa da Mario Monti: deve quindi moderare il disavanzo pubblico, aggiornando i dati al 2013. Il programma di stabilità previsto, inoltre, deve far sì che il disavanzo non superi il 3 per cento.

Insomma, un guanto di sfida lanciato all’indirizzo del nostro paese, ma soprattutto verso il nuovo governo Letta. L’Europa, in generale, dovrebbe concludere il 2013 in recessione: PIL al -0,6% per il secondo semestre, prima di ritrovare al verve e crescere dell’1,1 per cento nel 2014.

Pronto il ‘Decreto del fare’

Il governo è pronto al varo del “decreto del fare” che avverrà prima del vertice europeo. Il provvedimento, stabilito nel corso della riunione di maggioranza tenutasi quest’oggi in mattinata a Palazzo Chigi, contemplerà misure fiscali, di semplificazione e liberalizzazioni, “incentrato sull’economia”.

Misure che saranno esposte in Europa. L’annuncio è giunto dal ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, al termine del vertice a cui hanno presenziato anche il Presidente del Consiglio Enrico Letta, il vice Angelino Alfano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi. Il ragionamento fatto nel corso del meeting verte su alcune misure che dovranno essere oggetto di provvedimenti del governo, in parte disegni di legge in parte un ‘decreto del fare.

Procedimenti che saranno da attuare prima del Consiglio europeo del 27-28 giugno.

Il decreto, il quale sarà illustrato alle Camere da Letta, contemplerà inoltre misure di decontribuzione e defiscalizzazione dei nuovi assunti. L’obiettivo è infatti quello di recuperare 500mila posti di lavoro persi per via della crisi nell’arco di due anni.

La riunione di oggi è stata anche necessaria al fine di parlare dell’aumento dell’Iva. Stando al capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, “l’orientamento della maggioranza è di non farlo a luglio e procedere entro il 31 agosto alla cancellazione dell’Imu”. Brunetta ha dichiarato che “l’importante è che ci sia la cancellazione dell’aumento Iva, un semplice rinvio sarebbe un segnale negativo”. Ci sono due scadenze, stando a quanto a dichiarato Franceschini: la prima è fissata dal Parlamento che prevede che si intervenga sull’Imu entro il 31 agosto e una più ravvicinata per cui serve una decisione sull’Iva entro il 30 giugno: ci lavoreremo. È presto per dare delle risposte, poiché si necessita di risorse.

Solo oggi il tax freedom day

 Solo oggi, 12 giugno, tutti i lavoratori hanno potuto “celebrare” in Italia il cosiddetto tax freedom day, il giorno in cui ufficialmente hanno smesso di lavorare per pagare la contribuzione richiesta dallo Stato, cioè tutti i soldi che in quanto cittadini devono all’ erario e al fisco attraverso tasse ed imposte – e hanno iniziato a guadagnare qualche cosa. 

Novità in vista per la Sammontana

 Tutte le notizie che riguardano il tessuto industriale del nostro paese sono da considerare oro colato per chi ha deciso d’investire ancora nelle aziende tricolore. In questi giorni sembra che a farla da padrone sia la Sammontana che ha deciso di spostare una parte della produzione dal territorio lombardo a quello veneto coinvolgendo nel riassetto ben 240 lavoratori.

I sindacati sono già scesi sul piede di guerra perché sembra che questa mossa, nata da ragioni squisitamente economiche, sia in perfetta contraddizione con quanto annunciato dall’azienda all’avvio delle sue operazioni nell’hinterland milanese. A farne le spese potrebbe essere tra l’altro lo storico marchio di panettoni: Tre Marie.

Bauli e Bistefani raggiungono l’accordo

Entriamo nel dettaglio. L’azienda Sammontana ha deciso di allontanarsi da Milano portando la produzione delle brioches verso Verona. In più ha deciso di convogliare tutti i prodotti legati alle ricorrenze, quindi i famosi panettoni del marchio Tre Marie in una nuova azienda. 240 lavoratori potrebbero essere coinvolti in un’operazione già nelle premesse parecchio importante.

Non calo ma crollo della produzione industriale

I sindacati, avvertiti della decisione della Sammontana, non sembrano aver gradito il nuovo piano industriale perché sembra sconfessare i buoni propositi annunciati circa 3 anni fa. La Flai-CGIL lombarda, infatti, ricorda che invece che restare a Milano l’azienda Sammontana ha già chiuso lo stabilimento di Cornaredo dedicato alla produzione dei gelati.

La Germania contro l’euro ha effetto sulle borse

 La Germania è considerata croce e delizia del Vecchio Continente. Di fatto, adesso che ha perso anche il suo storico avversario economico, la Francia, resta l’unico pilastro portante dell’economia europea. Questo non vuol dire che tutti siano pronti ad omaggiare le industrie e la politica tedesche. Per esempio, tanti analisti, davanti alla crisi imperante, si chiedono se non sia più opportuno che sia proprio la Germania a lasciare la moneta unica.

Se il Regno Unito avesse adottato l’euro

Il rapporto tra la valuta comunitaria e il paese più florido del Vecchio Continente, tra l’altro, non è idilliaco, infatti il management tedesco ha coinvolto la Corte costituzionale tedesca nel giudizio relativo al programma d’acquisti e alla politica monetaria della BCE di Mario Draghi. 

La Germania contro l’euro

I tedeschi hanno da sempre sospettato che il presidente dell’Eurotower, italiano, prendesse delle decisioni che vanno a favore dello Stivale e della Spagna, ma adesso vogliono un pronunciamento ufficiale contro il piano OMT della BCE. Gli acquisti illimitati di titoli di stato dei paesi periferici devono cambiare un po’ perché a rischiare c’è soprattutto l’euro. Questo, almeno, è il parere della Germania.

La paura che l’euro sia arrivato al capolinea, però, non lascia indifferenti i mercati finanziari che perdono qualcosa, soffrono in un clima d’incertezza sovranazionale. Londra e Francoforte, per esempio, cedono l’1 per cento e Parigi stessa arretra dell1,4 per cento. Scende ancora di più Piazza Affari, in calo dell’1,6 per cento.