Nel corso del Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella giornata di oggi, il Governo ha presentato per la prima volta l’elenco completo delle società statali che nei prossimi giorni saranno oggetto del nutrito pacchetto di privatizzazioni collegate con la Legge di Stabilità.
Debito
Letta annuncia il piano di privatizzazioni e la riduzione del debito pubblico
Dopo le critiche mosse alla Legge di Stabilità da parte dell’Europa, che nei giorni appena passati si è detta ancora preoccupata per la tenuta dei conti pubblici italiani, il Presidente del Consiglio Enrico Letta è intervenuto proprio oggi sul tema del debito italiano, annunciando una sua riduzione grazie al grande programma di privatizzazioni che verrà presentato da qui a breve.
Possibile rischio per i conti dell’INPS?
Ha fatto molto discutere, nella giornata di oggi, la questione relativa al rosso di bilancio presente nei conti dell’INPS, una situazione che si è venuta a creare già da diverso tempo, in seguito all’accorpamento, nell’ente pensionistico, di altri due istituti previdenziali italiani, l’ex Inpdap e l’Enpals, di cui l’INPS, che prima della fusione presentava le carte in regola, si è assunto oneri e onori.
Il debito pubblico italiano sale a 2.068 miliardi di euro a settembre 2013
Anche se l’Italia, a detta delle Istituzioni europee e della stessa Banca d’Italia, che ha recentemente pubblicato il rapporto sulla stabilità finanziaria del nostro Paese, è una nazione che oggi appare molto più solida sotto il profilo dei conti pubblici e del contenimento di bilancio, il debito pubblico italiano continua ad aumentare.
Verso la seconda manovra correttiva in soli due mesi?
Il pareggio di bilancio, prima di tutto. Il pareggio di bilancio e l’Europa, che ancora oggi osserva da lontano i conti pubblici italiani affinché il Paese non ricada nel dramma delle procedura di infrazione per deficit eccessivo, al nuovo sforamento del tetto perentorio del 3% del rapporto tra debito e PIL.
Le previsioni della Commissione Europea per l’economia italiana nel 2014
Dopo le previsioni sull’economia italiana del prossimo biennio rilasciate nei giorni scorsi dall’Istituto di Statistica – ISTAT – e dal Governo Italiano, arrivano da Bruxelles, anche quelle della Commissione Europea. Anche questa volta, però, non c’è perfetta corrispondenza di dati tra le stime emesse dalle istituzioni del nostro Paese e quelle elaborate dall’Unione Europea.