Carlo Cottarelli accetta l’incarico di commissario per la spending review

 Risale solo a qualche giorno fa l’annuncio, da parte del Presidente del Consiglio Enrico Letta, del nome di colui che dovrà aiutare lo Stato Italiano a fare finalmente pace con le sue ingenti spese. Si tratta di Carlo Cottarelli, individuato anche dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni come il futuro commissario per la spending review, che avrà quindi il compito di ridurre il più possibile i costi della dispendiosa, più che imponente, macchina statale italiana. 

Il viceministro Fassina annuncia misure di contenimento del debito a breve

 Secondo gli esperti analisti dell’agenzia di rating americana Moody’s, l’Italia non sarà in grado, nell’immediato futuro di mantenere il proprio deficit al di sotto del limite del 3% del Prodotto Interno Lordo, limite impostole dalla Commissione Europea per evitare di ricadere in una ulteriore procedura di infrazione per eccesso di debito.

Per Moody’s l’Italia supererà il tetto del 3% del deficit

 L’agenzia di rating americana Moody’s accoglie bene la notizia della rinnovata fiducia espressa dal Senato al Presidente del Consiglio Enrico Letta, sostenendo, attraverso i suoi portavoce che si tratta del miglior risultato possibile a livello economico, dal momento che il perdurare di un clima di instabilità politica non avrebbe affatto avvantaggiato la situazione economica del Paese e quella del suo rating, così importante in ambito internazionale.

Pesano i pagamenti della Pubblica Amministrazione e gli interessi

 Il fabbisogno del mese di settembre è salito a 4,1 miliardi di euro rispetto l’anno passato. Un dato che grava sulle casse dello Stato Italiano. A far crescere il fabbisogno sono stati i debiti della pubblica amministrazione, debiti che quest’ultima aveva con le diverse imprese. Ma non solo quest’ultimo fattore ha giocato nella crescita del fabbisogno. Infatti l’aumento di 4,1 miliardi si trova non soltanto dietro i debiti della pubblica amministrazione ma anche sugli interessi dettati dal debito pubblico e sulla restituzione che il Fisco ha fatto ai contribuenti, un rimborso che è aumentato rispetto al 2012. Tutte queste situazioni hanno aumentato il fabbisogno dello Stato per ben 4,1 miliardi di euro, un aumento che arriva in un periodo economico veramente delicato.

Riforma del Condominio – Le disposizioni di legge sui condomini morosi

 In tempi di crisi sono sempre più numerose le realtà abitative condivise che si trovano a fare i conti con il problema dei condomini morosi. Ma cosa dice il testo della nuova Riforma del Condominio in merito a questa evenienza? Qual è la procedura da seguire e quali sono le norme che vengono applicate in questo caso?

Le imprese creditrici della Pubblica Amministrazione potranno differire i debiti fiscali

 Attraverso il testo del Decreto del Fare 2 il Governo fa un passo avanti nei confronti delle imprese che risultano ancora creditrici della Pubblica Amministrazione. Una delle misure contenute all’interno del Decreto che in questi giorni sta prendendo la sua forma definitiva apre infatti nei confronti dei debiti fiscali eventualmente maturati dalle aziende che si sono trovate ad essere creditrici dello Stato. 

Letta annuncia interventi per ritornare sotto il tetto del 3% del deficit

 Dall’America, dove sta completando attualmente il suo viaggio il Presidente del Consiglio Enrico Letta, arrivano novità importanti per l’Italia, che solo da poco tempo a questa parte ha preso coscienza dell’esistenza di quello sforamento dei conti pubblici che hanno portato il rapporto debito – PIL a superare la soglia concessa del 3%. Solo alcuni giorni fa, infatti, come è noto, l’esecutivo ha dovuto inserire all’interno del Def, il Documento di Economia e Finanza le previsioni  relative alla situazione economica che attende il Paese nei prossimi mesi e al capitolo debito pubblico, si è stati purtroppo costretti ad essere realisti e a scrivere il fatidico valore del 3,1%.

Il FMI analizzerà la situazione economica e bancaria italiana

 Nella giornata di domani l’economia italiana e la sua situazione bancaria saranno le protagoniste indiscusse nel mondo dell’alta finanza internazionale. La situazione macroeconomica italiana e quella delle sue banche saranno infatti l’oggetto principale della discussione che gli esperti del Fondo Monetario Internazionale –  FMI – terranno nella giornata di domani in sede di consiglio. 

L’IVA evasa in Italia nel 2011 ammonta a 36 miliardi secondo Bruxelles

 In Italia, proprio in questi giorni, si discute se far scattare o meno l’aumento dell’aliquota dell’IVA a partire dal 1 di ottobre, misura del resto già inserita nei programmi di legge da molti mesi, ma bloccata per decreto alla data del 1 luglio scorso. E il partito delle voci di coloro che sembrano disposti a fare di necessità virtù aumenta giorno dopo giorno. Anche il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si è recentemente espresso con termini molto chiari sulla questione, dichiarando che un ulteriore blocco dell’IVA sarebbe la causa di una reintroduzione dell’IMU.

Ad ottobre ci sarà l’aumento dell’aliquota dell’IVA

Ma mentre in Italia si discute sugli aumenti delle aliquote, in Europa, a Bruxelles, si tirano intanto i bilanci delle imposte evase. La Commissione Europea ha infatti calcolato che nel corso dell’anno 2011 i commercianti e le imprese italiane hanno evaso in totale 36 miliardi di euro di IVA, una cifra pari al 2,1% del Prodotto Interno Lordo della nazione. Tutte risorse, quindi, che non sono finite nelle casse dello Stato che oggi fatica a raggiungere il suo pareggio di bilancio.

Le misure per l’aggiornamento del Def e la definizione della Legge di Stabilità

E se si mettono a confronto i dati italiani con quelli europei, la situazione che si ottiene è la seguente. In Europa, nel corso dello stesso anno, gli stati dell’Unione a 26 non hanno versato in totale 193 miliardi di euro di imposte IVA, generando una perdita per il PIL europeo pari all’1,5%. Queste cifre costituiscono il cosiddetto Vat Gap, ovvero l’ammontare delle evasioni europee per l’imposta indiretta sui consumi, che, in relazione al presunto totale, rappresenta il 17%. In quanto a Vat Gap, dunque, l’Italia è prima in classifica.

Il Governo stima il rapporto deficit – PIL al 3,1% all’interno del Def

 Proprio in queste ore continuano, da parte del Governo, i lavori per la definizione del Def, il documento di Economia e Finanza sulla base del quale dovrà essere impostata, nell’immediato futuro, non solo la Legge di Stabilità, che verrà delineata entro il mese di ottobre, ma anche la politica italiana di respiro un poco più ampio. Nel Def, infatti, troveranno posto tutte quelle indicazioni economiche che struttureranno le scelte politiche dei prossimi mesi.