All’ interno del Decreto del Fare, il cui testo definitivo ha ricevuto solo alcuni giorni fa l’ ok da parte della Camera, non poteva mancare il capitolo dedicato alla giustizia. La giustizia italiana, infatti, per molti versi sofferente a causa di un permanente sottodimensionamento potrà ricevere nuove forze operative su cui contare.
Decreto del Fare
Sospesi i canoni per le concessioni demaniali delle spiagge
Numerosi sono stati i provvedimenti che hanno trovato la loro approvazione definitiva all’ interno del cosiddetto Decreto del Fare, che la Camera ha licenziato per la sua trasformazione in legge solo qualche giorno fa. La maggior parte delle norme inserite all’ interno del testo del Decreto sono apportatrici di importanti novità in ambito economico, dal momento che lo stesso Governo Letta ha sempre inteso la pubblicazione del provvedimento legislativo come un primo passo in avanti verso il rilancio e la ripresa della crescita economica nazionale.
Credito agevolato per le PMI nel Decreto del Fare
Nei giorni scorsi ha trovato la sua approvazione da parte della Camera il Decreto del Fare, un decreto che comprende una serie di misure di diverso genere, molte delle quali con importanti risvolti economici. Il Governo, infatti, ha da sempre inteso il provvedimento come il primo passo verso la possibile ripresa economica del Paese. Ora si attende la sua conversione in legge.
Come funziona il pignoramento dello stipendio dopo il Decreto del Fare
Il Decreto del Fare ha cercato, tra i tanti obiettivi previsti, anche di rendere più ‘umano’ il rapporto tra i contribuenti e il fisco – inteso qui anche per Equitalia, la società che si occupa della riscossione dei tributi – per andare incontro ai cittadini in questo momento di difficoltà.
Ed Equitalia ha dovuto ammorbidire i suoi metodi e allungare le sue tempistiche, soprattutto quando si tratta di contribuenti in evidente difficoltà causa crisi.
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Le nuove soglie di pignorabilità dello stipendio di Equitalia
Gli stipendi dei contribuenti debitori del fisco saranno pignorati per somme proporzionali al debito stesso:
debito fino a 2.500: pignoramento di è un decimo dello stipendio;
debito compreso tra 2.500 e 5.000 euro: un settimo;
debito superiore ai 5.000 euro: pignoramento di un quinto dello stipendio (limite massimo previsto dalla legge).
Lo stipendio, ma anche le pensioni e altre indennità legate al lavoro, quando versate sul conto corrente del debitore, non saranno mai pignorabili se costiutiscono l’ultimo emolumento ricevuto.
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Le nuove tempistiche del pignoramento dello stipendio
Con il Decreto del Fare si allunga il tempo a disposizione del contribuente per ricorrere alle eventuali tutele previste. Il pignoramento dello stipendio, infatti, non scatterà più a 15 giorni dalla data di notifica da parte della società ma a 60 giorni.
Liberalizzazione Wi-Fi per attività commerciali
L’emendamento voluto al Decreto del Fare per quanto riguarda la liberalizzazione del Wi-Fi per le attività commerciali ha ricevuto l’approvazione.
Con questo emendamento, dal giorno dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, tutte le attività commerciali – esercenti, negozi, ristoranti – possono mettere a disposizione dei loro clienti il Wi-Fi libero senza obbligo di identificazione degli utenti.
L’unica limitazione posta è che il servizio del Wi-Fi non sia l’attività prevalente dell’esercizio stesso.
L’obbligo di identificazione dell’utente era stato già cancellato nel 2011 per la decorrenza di alcuni termini previsti dalla Legge Pisanu che lo ha istituito, ma non era ancora stata predisposta una norma che legittimasse il venir meno si tale obbligo.
Con l’approvazione di questo emendamento, gli esercenti – negozi, bar, hotel, ristoranti – possono provvedere alla installazione di un hot spot e offrire il servizio senza la necessità di tracciare gli utenti, le connessioni effettuate, o di richiedere autorizzazioni in merito.
Nel testo dell’emendamento si legge:
L’offerta di accesso alla rete internet al pubblico tramite rete WIFI non richiede l’identificazione personale degli utilizzatori. Quando l’offerta di accesso non costituisce l’attività commerciale prevalente del gestore del servizio, non trovano applicazione l’articolo 25 del codice delle comunicazioni elettroniche e successive modificazioni.
Come funziona il fermo amministrativo di Equitalia
Con il Decreto del Fare il Governo ha puntato a rendere più ‘umano’ il rapporto degli italiani con il Fisco e, soprattutto, con Equitalia, la società demandata dallo stato alla riscossione dei tributi presso i privati e le aziende.
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Tra le novità più importanti introdotte dal Decreto del Fare sicuramente c’è il divieto, per Equitalia, di procede al fermo amministrativo dei cosiddetti beni strumentali delle aziende e dei liberi professionisti.
Con questo divieto il Governo mira a non privare aziende e professionisti degli strumenti che necessitano per la continuazione della loro attività produttiva. È compito del contribuente in debito con il Fisco dimostrare che il bene strumentale sia realmente indispensabile al proseguimento dell’attività lavorativa.
Nel Decreto del Fare sono comprese altre due novità per quanto riguarda il fermo dei beni strumentali delle imprese e dei liberi professionisti: da un lato l’allungamento dei tempi dalla notifica di pagamento al fermo, che è stata portata da 20 a 30 giorni, e, in secondo luogo, l’ipoteca sui beni strumentali sottoposti a fermo che non potrà essere maggiore di un quinto del valore dei beni strumentali in questione.
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Allo stesso modo è stata prevista anche l’impossibilità di pignoramento della prima casa quando questa risulti essere l’unico immobile di proprietà del contribuente debitore, se nell’immobile è stata fissata la residenza principale.
Le novità apportate al Decreto del Fare dalla Commissione Affari Costituzionale e Bilancio
Dopo 14 ore di discussione sul testo del Decreto del Fare, la Commissione Affari Costituzionali e Bilancio è giunta all’approvazione del nuovo testo del Decreto del Fare voluto dal Governo Letta. Il testo, che si compone di 86 articoli, è stato sottoposto ad un notevole lavoro di revisione.
Il testo risultante dovrà passare ancora al vaglio della Camera e del Senato.
Le principali modifiche apportate al Decreto del Fare
Per quanto riguarda il Fisco, la Commissione Affari Costituzionale e Bilancio ha deciso di modificare alcuni punti relativi allo spesometro, soprattutto per le imprese che si rivelano virtuose, per le quali la Commissione ha previsto un premio: dieci adempimenti in meno se si doteranno di fattura elettronica, a partire dal 1 gennaio 2015.
In queste ore si sta anche decidendo se introdurre lo spesometro facoltativo, ossia il controllo dei dati delle fatture emesse e ricevute.
Sempre in materia di imprese, la Commissione vuole dare la possibilità di aderire al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese anche alle cooperative e alle imprese. Anche i liberi professionisti potranno farlo, ma a loro è stato riservato solo il 5% delle risorse del fondo.
Maggiori agevolazioni anche per l’acquisto di macchinari necessari allo svolgimento delle attività delle Piccole e Medie Imprese con l’estensione della Legge Sabatini per il credito agevolato anche a micro imprese e imprese dedite all’agricoltura e alla pesca, da poter richiedere sia agli istituti bancari che alle società di leasing.
La Commissione Affari Costituzionali e Bilancio ha, inoltre, confermato la non pignorabilità della prima casa per i contribuenti debitori del fisco. La prima casa non potrà essere pignorata se risulta essere l’unica del debitore (il quale deve avervi stabilito la sua residenza) e, in caso di aziende ed imprese, non potranno essere pignorati beni strumentali per un valore superiore ad un quinto. Prima della messa all’asta dei beni, inoltre, si dovranno attendere 300 giorni.
Novità anche in fatto di tasse: la Commissione ha proposto l’introduzione di una tassa di soggiorno per la città di Milano ai turisti che decideranno di prendere un alloggio in città. La tassa sarà riscossa dagli alberghi e servirà per il finanziamento del restyling della città in vista dell’Expo 2015.
La Commissione ha anche proposto di applicare la Robin Tax alle piccole imprese energetiche in caso di ricavi annui superiori ai 3 milioni di euro e imponibile superiore a 300 mila euro. Lo scopo è quello di reperire fondi per abbassare le bollette.
Dalla Commissione è arrivato anche il via libera per lo sconto sulle multe. Per gli automobilisti che verranno sorpresi ad infrangere le regole del Codice della Strada è previsto uno sconto del 30% sul valore della multa se questa viene pagata contestualmente alla notifica dell’infrazione (nel caso in cui l’agente sia dotato delle attrezzature per i pagamenti elettronici) o al massimo entro 5 giorni dalla notifica del verbale.
Fanno eccezione le infrazioni per le quali è previsto il sequestro del veicolo o la sospensione della patente.
Le ultime novità apportate al Decreto del Fare dalla Commissione Affari Costituzionali e Bilancio riguardano gli immobili dello Stato, per i quali si torna a parlare della possibilità di vendita agevolata. Le scuole che necessitano di essere ristrutturate o di essere messe in sicurezza, inoltre, potranno beneficiare, se le modifiche saranno accettate, di un fondo di 150 milioni di euro proveniente dal speciale per la ricerca associata.
Come funziona la rateizzazione dei debiti con Equitalia
Il Decreto del Fare prevede che i contribuenti che abbiano contratto dei debiti fiscali con Equitalia potranno accedere, in modo più semplice e veloce, alla rateizzazione, con metodologie e rate diverse in base all’ammontare del debito stesso.
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Vediamo nel dettaglio come funziona la rateizzazione per i debiti contratti con Equitalia per importo fino a 50 mila euro, per importi superiori ai 50 mila euro e la rateizzazione in 120 rate e quali sono le restrizioni finanziarie prese in considerazione da Equitalia per concedere o meno la rateizzazione.
Prima di procedere all’analisi delle singole situazioni, ricordiamo che è stato anche aumentato il numero delle rate dopo le quali viene sospesa la possibilità di rateizzazione del debito: da 2 consecutive a 7 rate su tutto il periodo di dilazione del pagamento.
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Rateizzazione debiti Equitalia fino a 50 mila euro
Equitalia ha deciso di sua spontanea volontà di alzare la soglia massima per la quale è possibile richiedere la rateizzazione veloce del debito, portandola da 20 mila a 50 mila euro.
Per accedere a questa rateizzazione, che prevede la restituzione del debito in un massimo di 72 rate in due anni – è sufficiente presentare la domanda allo sportello Equitalia competente per il territorio.
Per questo tipo di rateizzazione è prevista una rata minima di 100 euro, ma il contribuente debitore può richiedere anche un piano personalizzato di restituzione del debito con rate crescenti ogni anno.
Rateizzazione debiti Equitalia superiori a 50 mila euro
Anche nel caso in cui il contribuente abbia contratto con il Fisco un debito superiore a 50 mila euro, ma inferiore ai 120 mila, è possibile accedere al piano di restituzione veloce – 72 rate in sei anni – ma la rateizzazione deve essere approvata da Equitalia.
Sarà quindi necessario produrre la documentazione che dimostra la possibilità da parte del contribuente di saldare il debito a rate o l’impossibilità di saldare il debito in tempi più ristretti.
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Possibilità di rateizzazione in 120 rate
La possibilità di rateizzazione dei debiti con il Fisco in 120 rate è riservata ai contribuenti la cui condizione economica non permette più di assolvere alla restituzione del debito in 72 rate.
La rateizzazione del debito in 120 è sottoposta, da parte dell’ente di riscossione, all’accertamento dell’esistenza di una comprovata e grave situazione di difficoltà che non possa ricondursi alla responsabilità del privato o dell’impresa.
Inoltre, per accedere alla rateizzazione del debito con il Fisco in 120 rate è necessario che il contribuente abbia anche i due seguenti requisiti:
accertata impossibilità per il contribuente di assolvere al pagamento del debito secondo il precedente piano di rateazione ordinario
valutazione di solvibilità del nuovo piano di rateizzazione in 120 versamenti.
Le novità per la riscossione dei debiti apportate dal Decreto del Fare
Sappiamo bene quanto sia pesante la pressione fiscale in Italia. Le tasse ‘mangiano’ quasi tutto ciò che si riesce a guadagnare e, data la particolare congiuntura economica che stiamo attraversando, spesso i cittadini e le imprese si trovano impossibilitati a pagare quanto dovuto.
In questi casi subentra l’Agenzia delle Entrate, coadiuvata, anche se ancora per poco, da Equitalia per ottenere in modo coattivo quanto dovuto dai debitori. Una situazione, questa, non sempre sopportabile e che ha messo sul lastrico moltissime famiglie e imprese.
Per questo, con il Decreto del Fare, il Governo ha deciso di ammorbidire i metodi utilizzati per la riscossione coattiva dei debiti, impedendo, da un lato, i pignoramenti di beni e stipendi e dando maggiori possibilità di rateizzazione.
Vediamo come sono cambiate le metodologie di riscossione dei debiti con il Decreto del Fare.
Decreto del Fare e riscossione debiti: quali novità?
Le novità sui pignoramenti di stipendi e pensioni
Per tutelare le famiglie in difficoltà economiche, con il Decreto del Fare il governo ha reso impossibile il pignoramento dell’ultimo stipendio o pensione accreditato sul conto corrente del debitore, che ne avrà così piena disponibilità.
In secondo luogo, nel caso il pignoramento sia a carico di terzi (datore di lavoro o ente di previdenza) il tempo a disposizione per il pagamento è stato portato da 15 a 60 giorni.
Le novità sui pignoramenti degli immobili
Il Decreto del Fare impedisce ad Equitalia di provvedere al pignoramento degli immobili quando questi risultano essere l’unico immobile in possesso del debitore usato come abitazione principale (sono esclusi immobili di lusso, ville, castelli e palazzi).
Gli immobili, inoltre, non potranno essere pignorati in caso di debito inferiore ai 120 mila euro.
Nel caso, però, in cui il debitore sia in possesso di un solo immobile che però non usa come residenza principale, si potrà provvedere al pignoramento, ma solo in caso di debito superiore ai 120 mila euro.
Le novità sulla rateizzazione
La principale novità per quanto riguarda la possibilità di rateizzazione dei debiti è l’innalzamento della soglia minima entro la quale poteva essere richiesto che è stata portata da 20 a 50 mila euro.
Inoltre sono state aumentate anche il numero delle rate con le quali è possibile restituire il proprio debito: prima erano 72 (sei anni), ora sono 120 (10 anni). Possono accedere all’estensione delle rate tutti i debitori, sia se si tratta della prima richiesta di rateizzazione che di una proroga, ma solo se possono dimostrare:
comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica ed estranea a responsabilità dirette del contribuente.
Ultima novità per la rateizzazione è l’aumento del numero delle rate insolute necessarie alla decadenza del beneficio della rateizzazione che sono state portate da 2 ad 8.
Decreto del fare: come cambiano le scadenze degli adempimenti fiscali
Con il decreto del fare approvato la scorsa settimana dal Governo Letta cambiano molte cose nei rapporti tra i cittadini e le amministrazioni pubbliche. Tra le tante novità inserite anche delle nuove scadenze per la presentazione della documentazione necessaria ai cittadini per essere in regola con gli adempimenti fiscali e amministrativi.
► Le novità per i mutui del decreto del fare
Basta con la giungla di scadenze distribuite su tutto l’anno: come previsto dallo Small Business Act Europeo del 2009, già recepito in diversi paesi europei, le scadenze verranno concentrate in due sole date.
Nello specifico, per il nostro paese, i due nuovi, e unici, appuntamenti con la pubblica amministrazione ai quali non si potrà assolutamente mancare sono il primo gennaio e il primo giugno.
Ma, come spesso accade in Italia, le cose non sono così semplici come sembrano perché queste due nuove scadenze non riguarderanno tutta la documentazione necessaria allo svolgimento regolare dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, ma saranno valide solo per documentazioni generiche quali atti amministrativi a carattere generale che prevedono, come spiega il testo del decreto: “la raccolta, l’elaborazione, la trasmissione, la conservazione e la produzione di documenti, da inviare alle amministrazioni pubbliche, agli enti e alle agenzie dello stato nazionale”.
► Decreto del fare: le novità per i cittadini
In questa tipologia di documentazione rientra, ad esempio, la dichiarazione dei redditi ma non documentazioni per gli accertamenti tributari.