Il rischio deflazione in Europa e i suoi effetti

 I dati sull’inflazione in Europa sono ancora in calo. In questa situazione si parla di rischio di deflazione, anche se la Banca centrale europea non vede ancora questa possibilità.

 

► Eurozona, inflazione bassa, Draghi pronto a nuove misure

 

I rischi della deflazione sono ben noti. In primo luogo, creando aspettative di prezzi più bassi per il prossimo anno si influenzano i consumatori a rinviare gli acquisti. Come risultato si ha il calo della domanda aggregata e un ulteriore ribasso dei prezzi. In secondo luogo, dal momento che i debiti pubblici e privati ​​sono fissi nominalmente, il calo dei prezzi aumentano l’onere reale del debito. In altre parole, i prezzi portano a minori entrate per i settori pubblico e privato, mentre il debito rimane invariato. Questo costringe i due settori a impegnare una quota crescente di ricavi per il debito e a ridurre la spesa per beni e servizi. La situazione, a sua volta, aumenta l’intensità del processo deflazionistico.

C’è il rischio che la deflazionti si realizzi in Europa?

La situazione economica non è ancora arrivata alla deflazione. Non c’è l’effetto del rinvio dei consumo e i prezzi sono ancora in aumento in certe aree o ambiti.

 

► L’inflazione ai livelli del 2009

 

Il secondo effetto della deflazione, la dinamica del debito, è però più preoccupante nell’Eurozona.

Questo effetto non dipende dall’inflazione negativa, ma si attiva quando l’inflazione è inferiore al tasso di inflazione che ci si aspettava quando sono stati fatti i contratti di debito. Negli ultimi dieci anni, le aspettative sull’inflazione nella zona euro sono state molto vicino al 2%, che era anche il tasso medio di inflazione nel corso di tale periodo. I tassi di interesse nominali vigenti in materia di obbligazioni a lungo termine riflettono l’aspettativa che l’inflazione sarà del 2% per i prossimi 5-10 anni. Visto che l’inflazione è scesa e lo fa da diverso tempo il rischio per il debito è più consistente.

L’inflazione dell’Eurozona ancora in calo

 Pochi giorni fa, la Banca centrale europea (Bce) ha avvertito che avrebbe preso in mano le redini della situazione se l’inflazione avrebbe continuato a diminuire. La sensazione della Bce si è realizzata con l’inflazione annuale nella zona euro che è calata nuovamente alla fine del 2013, dallo 0,9% allo 0,8% secondo l’ultimo rapporto Eurostat pubblicato Giovedì. Questo è il terzo mese consecutivo che il valore è inferiore all’1%.

 

Eurozona, inflazione bassa, Draghi pronto a nuove misure

 

Quattro paesi dell’Eurozona hanno registrato un dato negativo. Queste sono Grecia, Cipro, Bulgaria e Lettonia, mentre l’inflazione in Spagna si attesta allo 0,3%, cinque decimi al di sotto della media della zona euro e quasi tre punti in meno dello stesso periodo del 2012.

 

L’inflazione ai livelli del 2009

 

L’inflazione nell’area dell’euro segna il livello più basso da quattro anni e rimane nella “zona di pericolo” alla fine del 2013.

I paesi con la più alta inflazione sono l’Austria e l’Estonia , anche se il loro sviluppo è opposto. L’inflazione media annua dell’Eurozona è pari a 1,3%, e questo è il dato più basso che si registra dal 2009.

Le ragioni per la crescita su base annua dell’inflazione sono l’aumento dei prezzi nei settori dell’elettricità, del tabacco e del restauro, mentre le maggiori flessioni si sono registrati nel settore delle telecomunicazioni, medico e paramedico, dei carburanti e dei servizi.

La Bce si propone di agire se l’inflazione continuerà e si tiene sotto osservazione la situazione. In tutti i casi, non viene considerato attendibile il rischio di deflazione. La deflazione porterebbe ad aspettative nei consumatori di prezzi più bassi per il prossimo anno e a rinviare gli acquisti. Il risultato sarebbe il calo della domanda aggregata che mette ulteriore pressione al ribasso sui prezzi.

 

La Bce non vede problemi di deflazione

 Il numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, non ravvisa il problema stringente relativo ad una probabile deflazione nella zona Europea.

Inflazione, nuova minaccia sui mercati?

 Trainati dai guadagni ciclici di mercato, i prezzi delle commodity sono molto vicini ai livelli del 2010  alcuni, come il Nickel, sono addirittura più alti.

La deflazione potrebbe tornare a far visita all’Europa

 Sono passati più di ottanta anni da quando si è per l’ultima volta affacciato in Europa il rischio della deflazione. Erano infatti gli anni Trenta, gli anni della Grande Depressione, quando il Vecchio Continente ha sofferto degli effetti della crisi che aveva coinvolto anche gli Stati Uniti.