Che cosa sono le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico

 A partire dallo scorso mese di giugno 2013 può capitare di sentir parlare molto più frequentemente delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico. Ma di che cosa si tratta in realtà? Chi le offre e chi ne può beneficiare? Facciamo quindi un po’ di chiarezza su questo beneficio.

Bonus elettrodomestici – Elettrodomestici ammessi alle detrazioni

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che una recente circolare emessa dell’Agenzia delle Entrate – la circolare n. 29 del 2013 del 18 ottobre – ha autorizzato i contribuenti che vogliono usufruire della detrazione fiscale per l’acquisto di nuovi mobili o nuovi elettrodomestici anche all’utilizzo di carte di credito e bancomat per l’effettuazioni dei pagamenti.

Bonus mobili – Mobili ammessi alle detrazioni fiscali

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che una recente circolare emessa dell’Agenzia delle Entrate – la circolare n. 29 del 2013 del 18 ottobre – ha autorizzato i contribuenti che vogliono usufruire della detrazione fiscale per l’acquisto di nuovi mobili anche all’utilizzo di carte di credito e bancomat per l’effettuazioni dei pagamenti. Continueranno quindi ad essere accettati i bonifici bancari e postali ma saranno ammessi anche gli strumenti di pagamento elettronici.

Bonus mobili – Ammessi anche i pagamenti con bancomat e carte di credito

 Sono in arrivo altre novità in merito al cosiddetto Bonus mobili, cioè alla possibilità di usufruire di una detrazione pari al 50% della spesa se si effettuano lavori di ristrutturazione e riqualificazione edilizia che coinvolgono anche l’acquisto di elettrodomestici e nuovi pezzi d’arredo.

Come usufruire della detrazione energetica al 55%

 Di recente, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le modalità alle cui attenersi al fine di usufruire delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico sugli edifici nell’anno 2013. Le agevolazioni fiscali rappresentano una sezione di incentivi fondamentale per agevolare lo sviluppo economico e sostenibile del nostro Paese. Al fine di godere di qusti incentivi, occorre operare su degli immobili che siano già stati realizzati, di qualunque categoria catastale essi siano, anche se rurali. In questa guida, nello specifico, mi accingo ad illustrare la nuova detrazione energetica del 55%.

Occore in primo luogo constatare che la detrazione energetica del 55% si attua sia all’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) che all’Ires (imposta sul reddito delle società). Nello specifico, si tratta di una detrazione tributaria alle suddette imposte, alle quali possono accedere i privati cittadini e le imprese che scelgono di rendere qualitativamente migliori edifici pre-esistenti, mediante la collocazione su di essi di dispositivi solari termici e di climatizzazione, di pompe di calore ad alta efficienza e/o di caldaie a condensazione. La nuova detrazione energetica del 55% viene applicata anche ai cittadini che incrementano l’isolamento termico della propria abitazione, sostituendo finestre e infissi con elementi simili a bassa conducibilità termica.

Le persone che scelgono di usufruirne devono inviare per via telematica all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) il certificato di qualificazione energetica e la scheda descrittiva delle attività svolte. Il sistema automatizzato, nel caso in cui le operazioni siano state eseguite correttamente, invierà all’utente una ricevuta di avvenuta conferma, che dovrà essere conservata dal fruitore e mostrata a richiesta qualora si verifichino eventuali controlli da parte della Guardia di Finanza o dell’Agenzia delle Entrate.

Coloro i quali saranno in possesso della ricevuta avranno di diritto una detrazione del 55% dalle imposte rispetto a quanto speso, insieme alla dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui hanno sostenuto i pagamenti Le spese effettuate contemplano sia i costi dei lavori edilizi inerenti le operazioni di risparmio energetico, che quelli riguardanti le prestazioni professionali indispensabili per la realizzazione delle attività e per l’acquisizione della documentazione energetica richiesta

Spese di ristrutturazione: come detrarle

Quando si ristruttura un edificio bisogna mettere in conto che ci saranno delle spese elevate, talvolta difficili da affrontare. In ragione di ciò, il Consiglio dei Ministri ha erogato un Decreto con il quale prevede e rende possibile una detrazione delle spese di ristrutturazione sostenute.

La detrazione d’imposta delle spese sostenute per la manutenzione, il restauro o la ristrutturazione di edifici adibiti a uso abitazione è uguale al 50% del totale dell’importo versato. Con il termine “detrazione” non si indica un rimborso, bensì la possibilità di detrarre dall’imposta delle persone fisiche la metà delle spese sostenute per questi interventi. Le spese detratte vengono dilazionate in quote costanti in 10 anni. Per accedere alla possibilità di richiedere tale agevolazione è necessario documentare tutta l’attività e le spese effettuate facendo riferimento all’effettivo pagamento delle spese sostenute nel loro complesso. La richiesta può essere effettuata solo se le spese sono state sostenute tramite bonifico bancario o bonifico postale. La detrazione del 50% è possibile su una spesa massima di 96 mila euro.

Inoltre, il contribuente dovrà provvedere alla compilazione della richiesta di detrazione che si può scaricare presso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta stilata vi deve essere allegata tutta la documentazione necessaria inerente alle spese sostenute e in un secondo momento si può consegnare presso l’autorità territoriale di competenza a cui è assegnato l’ente comunale di residenza.

Utilizzare i benefici di detrazione equivale ad attenersi ad un percorso specifico. Prima di iniziare i lavori si dovrebbe trasmettere una comunicazione a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno che possa fungere da notifica per l’effettiva data di inizio di attiviità.

Il bonifico, mediante il quale si effettua il pagamento della manodopera edile o di parte degli arredi, deve riportare la causale del versamento, i dati personali del pagante e i dati o la partita Iva di colui che effettua il lavoro.

Documenti da presentare

La comunicazione preventiva, il bonifico, la ricevuta di pagamento dell’Ici, le delibere amministrative e la domanda di accatastamento dell’immobile, nel caso in cui ancora debba essere censito, sono i documenti da presentare negli appositi uffici insieme alla richiesta di detrazione.

Le detrazioni fisse della dichiarazione dei redditi

 Oltre alle spese deducibili dalla dichiarazione dei redditi ce ne sono delle altre che sono detraibili, ossia che vengono sottratte dal reddito imponibile al fine del calcolo dell’ammontare delle tasse da pagare.

► Le spese deducibili dalla dichiarazione dei redditi

Sono di due tipi: una tipologia che può essere detratta con una aliquota del 19% e delle spese fisse, ossia che hanno una detrazione stabilita e non variabile in base all’importo. Vediamo quali sono.

► Le spese detraibili al 19% dalla dichiarazione dei redditi

Le detrazioni fisse della dichiarazione dei redditi

Affitto

In caso di stipula o di rinnovo di contratto di affitto per un immobile da adibire ad abitazione principale, la detrazione è così ripartita:

300 euro per reddito complessivo inferiore a 15.493,71

150 euro per reddito complessivo inferiore 30.987,41 euro.

Nessuna detrazione per reddito complessivo superiore a 30.987,41

Affitto a canone concordato

In caso di inquilini con contratti a canone concordato la detrazione è di

495,80 euro per reddito complessivo inferiore a 15.493,71

247,90 euro per reddito complessivo inferiore 30.987,41 euro

Nessuna detrazione per reddito complessivo superiore a  30.987,41 euro

► Le dieci ricevute da presentare per la dichiarazione dei redditi

Affitto giovani 20-30 anni

Per i giovani con età compresa tra 20 e 30 anni la detrazione per la locazione di un immobile da adibire ad abitazione principale, solo se diversa da quella dei genitori e non oltre i tre anni, possono beneficiare di una detrazione fissa pari a 991,60 euro per redditi inferiori a 15.493.

Dipendenti trasferiti per motivi di lavoro

I lavoratori che hanno dovuto locare un immobile per trasferimenti di lavoro in altro comune rispetto a quello di residenza, le detrazioni fisse sono così ripartite:

991,60 euro per reddito imponibile fino a 15.493,71 euro

495,80 euro per reddito imponibile fino a 30.987,41 euro.