I giovani italiani sono sempre più ‘bamboccioni’, infausto termine che vuole descrivere la fascia della popolazione con età inferiore ai 35 anni che ancora vive in casa con i genitori: secondo l’ultimo Rapporto sulla coesione sociale elaborato grazie ai dati Istat, la loro percentuale è cresciuta del 2% dal 2011 al 2012.
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In totale il numero dei giovani con età compresa tra i 18 e i 34 anni non sposati che non ha ancora raggiunto l’indipendenza economica è di 6 milioni 964 mila i giovani, ovvero il 61,2% degli under 35, 31 mila in più rispetto al 2011.
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Dall’analisi dei dati dell’Istat emerge inoltre che non sono solo i più giovani a vivere ancora in famiglia: tra i 18 e i 24 anni la quota dei ‘bamboccioni’ arriva a 3 milioni 864 mila, più o meno la stessa cifra della fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni, con una maggiore concentrazione nelle regioni del Sud.
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A dimostrazione però che i ‘bamboccioni’ non vogliono essere tali arriva un sondaggio di Sanpellegrino Campus, secondo cui la maggior parte di questi giovani sono disposti anche a a fare dei lavori che non hanno nulla a che fare con il percorso di studi fatto pur di arrivare alla tanto agognata indipendenza economica: il 62% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di essere propenso anche ad un lavoro come commerciante, il 16% come assistente socio-sanitari (16%) e promoter (16%), l’artigiano (15%), il barman (13%),il cuoco (12%), l’idraulico (6%) e l’agricoltore (2%).