In Italia, le famiglie senza lavoro continuano a crescere

 Le famiglie senza reddito da lavoro, nel 2013 sono aumentate arrivando a superare la soglia del milione. L’Istat dice che la crescita nell’ultimo anno è stata del 18,3%, con altre 175 mila finite nel gruppo che l’Istituto di statistica classifica «con tutte le forze in cerca di lavoro».

Cassa Integrazione, una vera soluzione per i lavoratori?

 Nuova esplosione della richiesta di cig, con oltre 100 mln di ore registrate in marzo, ben oltre gli 80 milioni in media calcolati da gennaio 2009 ad oggi. È quanto afferma la Cgil secondo cui sono implicati da inizio anno circa 520 mila lavoratori che hanno avuto un taglio del reddito per 1 mld, pari a 1.900 euro netti in meno per lavoratore.

Attivo il sito Garanzia Giovani, per chi cerca lavoro

 Polemiche per una discussione con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti pubblicata dal Corriere della Sera , intitolata “Lavoro, c’è il piano giovani; ma le Regioni non firmano” che ha “stupito” i governatori, come ha immediatamente evidenziato Gianfranco Simoncini, assessore al lavoro della Toscana e anche coordinatore nazionale sui temi di lavoro delle Regioni, auspicando un chiarimento.

Lavoro, cosa prevede progetto “Garanzia giovani” pensato per gli under 30

 Ha reso il via il progetto di Garanzia giovani pensato per gli under 30, studiato dal ministro Poletti, “rivolto a tutti quelli che non studiano, non lavorano, non stanno seguendo nessun corso formativo. Tutti verranno chiamati da un’agenzia per l’impiego regionale o privata convenzionata per un colloquio, da cui scaturirà un profilo. Sulla base di questo profilo, entro 4 mesi sarà fatta una proposta concreta” e per accedervi basterà iscriversi al portale www garanziagiovani.gov.it. . Intanto qualcosa si sta definendo anche nel mondo delle pensioni.

In Italia la disoccupazione rimane al record

 Il tasso di disoccupazione in Italia è arrivato a un livello record a marzo, segnalando le difficoltà del governo a rilanciare il mercato del lavoro in presenza di segnali di ripresa. L’Istat ha mostrato che il tasso di disoccupazione è rimasto invariato per il terzo mese al 12,7 per cento che corrisponde al più alto da quando la serie di dati è iniziata nel primo trimestre del 1977.

Sia la fiducia dei consumatori sia quella delle imprese è aumentata questo mese per le aspettative di una ulteriore crescita economica dopo che il Prodotto interno lordo in Italia è cresciuto nel quarto trimestre. Per garantire un’uscita sostenuta dalla più lunga recessione dell’Italia dalla seconda guerra mondiale, il governo Renzi questo mese ha approvato un piano di bilancio volto a sostenere la domanda interna riducendo le imposte sui salari. Il premier è impegnato nei pagamenti degli arretrati della pubblica amministrazione entro ottobre.

 

Ancora record di disoccupazione in Italia, a marzo è al 12,7%

 

Il Consiglio dei Ministri ha anche approvato a marzo il piano per il lavoro che è volto a rimuovere gli ostacoli alle assunzioni con contratti a tempo determinato. Il disegno di legge è stato approvata da un voto di fiducia alla Camera la scorsa settimana e può essere modificato in Senato, viste le divisioni all’interno della coalizione di governo.

In Italia laa produzione industriale è aumentata di circa lo 0,5 per cento nel primo trimestre, come ha mostrato la Banca d’Italia. Le condizioni economiche restano però fragili e la disoccupazione non può iniziare a migliorare fino alla fine del 2014.

Il tasso di disoccupazione giovanile in Italia rimane alto al 42,7 per cento a marzo, in calo dal 42,8 per cento del mese di febbraio.

Ancora record disoccupazione in Italia, a marzo è al 12,7%

 In attesa che il Decreto Lavoro voluto dal Governo Renzi entri finalmente nella sua fase di piena operatività, la disoccupazione in Italia resta ancora a livelli altissimi, nonostante alcuni timidi segnali di miglioramento.

I dati Istat relativi al mese di marzo 2014, infatti, parlano di un tasso di disoccupazione pari al 12,7%, in calo di 0,1 punti rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,7 punti rispetto a dodici mesi fa, rimanendo quindi uno dei tasso più alti registrati dall’inizio delle serie mensili e trimestrali.

In Germania il tasso di disoccupazione scende più del previsto

In Germania il tasso di disoccupazione è sceso più del doppio di quanto previsto nel mese di aprile, confermando che la più grande economia in Europa continuerà a guidare la ripresa nella zona euro.

 Il numero di persone senza lavoro è diminuito per il quinto mese e di 25 mila, sopra appunto alle previsioni degli economisti. Il tasso di disoccupazione rettificato è rimasto invariato al 6,7 per cento, il livello più basso in due decenni.

 

La Germania verso una riforma per abbassare le tasse

 

La Germania ha beneficiato dei tassi di interesse estremamente bassi nell’area dell’euro e dalla ripresa dalla più lunga recessione vista in Europa. La Bundesbank ha affermato questa settimana che il sentimento e la domanda di costruzione di alloggi nel Paese rimangono eccezionalmente favorevoli.

La Germania è ben nota per le sue esportazioni, ma i dati mostrano anche un trend molto buono per la domanda interna. Questo ha portato al miglioramento del mercato del lavoro del Paese ed è utile anche per l’economia di tutta la zona euro.

L’economia tedesca è cresciuta dello 0,4 per cento negli ultimi tre mesi dello scorso anno, due volte più velocemente dell’area dell’euro. I dati del Prodotto interno lordo per il primo trimestre saranno pubblicati il 15 maggio.

La Volkswagen, la casa automobilistica più grande d’Europa, ha registrato un guadagno del 22 per cento del risultato operativo del primo trimestre, aiutata da vendite record di auto di lusso come la Porsche e di marchi l’Audi.

Tasso di disoccupazione della Germania contrasta con il resto dei Paesi dell’Eurozona. La disoccupazione nella regione sarà probabilmente all’11,9 per cento a marzo e quindi quasi il doppio di quello della Germania.

Per il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi lo stato dell’economia della zona euro è piuttosto grave. La sua più grande paura è che una stagnazione prolungata porti ad alti tassi di disoccupazione che diventino strutturali. La Bce ha mantenuto il punto di riferimento del tasso di interesse invariato a un record basso dello 0,25 per cento.

Salario minimo, le finalità del lavoro di Renzi

 Salario minimo, nuove assunzioni, nuovi contratti, nuove possibilità per i giovani: questo il fine del piano lavoro del governo Renzi. Oltre al decreto legge Poletti sui contratti di lavoro a termine e sull’apprendistato,  è giunto in Senato anche il disegno di legge che delega al Governo la riforma degli ammortizzatori sociali.