Lavoro, in crescita l’occupazione statunitense

 I nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli in Usa a marzo sono saliti di 192 mila unità, contro le 200 mila attese. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,7% (consensus 6,6%).

Germania, approvato il salario minimo per i lavoratori

 Il governo tedesco ha approvato il disegno di legge che introdurrà in Germania il salario minimo da 8,50 euro l’ora. La legge, predisposta dal ministero del Lavoro guidato dalla socialdemocratica Andrea Nakles, dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2015.

Come cambia il mondo del lavoro con le nuove riforme

 Cambiamento per i contratti a tempo determinato. È il primo provvedimento nel campo del lavoro approvato dal governo Renzi. La norma principale del decreto prevede di alzare la durata massima dei contratti a tempo determinato senza causale da 12 a 36 mesi.

Ddl lavoro: pronta le legge delega per la riforma del lavoro in Italia

 Solo sei pagine per un documento che, almeno nelle intenzioni del Governo di Matteo Renzi, dovrà garantire all’Italia nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani, e garanzie a chi ha perso l’occupazione in questi anni di crisi perdurante.

Il documento è stato recepito dal Quirinale che, dopo il primo esame, lo trasmetterà prima al Parlamento e poi al Senato. In poco tempo, data l’urgenza della questione, si dovrebbe arrivare alla stesura degli emendamenti attuativi.

Cresce ancora la disoccupazione, raggiunto nuovo record a febbraio 2014

 Il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto un altro triste record: secondo i dati rilasciati dall’Istat in queste ore, infatti, il numero dei disoccupati è arrivato alla cifra di 3 milioni 307 mila, in aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente (+8 mila) e del 9% su base annua (+272 mila).

In percentuale, i disoccupati in Italia sono il 13% della popolazione, il dato più alto registrato sia dall’inizio delle serie mensili nel gennaio 2004, sia da quello delle serie trimestrali nel primo trimestre 1977.

Il Giappone tra inflazione e disoccupazione bassa

 I prezzi di mobili e altri beni di consumo in Giappone sono aumentati al ritmo più rapido dall’inizio degli anni ottanta nel mese di febbraio, mostrando che le pressioni inflazionistiche si stanno diffondendo nell’economia. I prezzi di mobili e articoli per la casa sono aumentati del 2,1 per cento rispetto all’anno precedente, il più alto dal 1981, mentre i prezzi dei beni di consumo durevoli, quali forni a microonde e aspirapolvere, sono aumentati del 7,3 per cento, l’aumento più grande dal 1980. Più in generale, i dati del governo hanno mostrato la scorsa settimana che i prezzi al consumo esclusi energia e alimentari freschi sono saliti dello 0,8 per cento, il più alto in 16 anni.

Le cifre indicano che l’inflazione, inizialmente guidata da un aumento dei prezzi dell’energia e da uno yen più debole, sta attraverso l’economia. Allo stesso tempo, con gli aumenti dei prezzi superiori alla crescita dei salari e le tasse che entreranno in vigore, il potere di spesa delle famiglie potrebbe risentirne e limitare lo sforzo del Primo Ministro Shinzo Abe per guidare la crescita nella terza più grande economia del mondo.

 

Il Giappone c’è il rischio deflazione

 

La crescita dei salari sarà probabilmente limitata ed è improbabile un aumento dell’inflazione. Questo è chiaramente negativo per l’economia del Giappone.

Il mercato del lavoro potrebbe alterare il quadro per i salari nei mesi a venire, alleviando parte della pressione sulle famiglie. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6 per cento. Il governatore  della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ha affermato che questo mese la nazione è vicino alla piena occupazione , e questo sta cominciando a incidere sui salari e sui prezzi.

Come capire se si sta per perdere il lavoro?

 Un italiano su cinque ha paura di trovarsi senza un posto di lavoro entro la fine dell’anno. A dirlo è un’indagine effettuata dall’Isfol che ha evidenziato come molti italiani siano affetti da quella che è stata chiamata job insecurity, ovvero insicurezza sul lavoro.

Di seguito vediamo quali sono i fattori di insicurezza più temuti dagli italiani.

Disoccupazione negli Usa richieste inferiori alle attese

  In uscita i dati macro economici negli Stati uniti: le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 14 marzo si sono attestate a 320 mila unità, inferiori alle attese degli analisti pari a 325 mila unità ma superiori al dato rilevato la settimana precedente (315 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,889 milioni, superiore ai 2,848 milioni della settimana precedente, rivisto da 2,855 milioni.

Negli Stati Uniti meno sussidi di disoccupazione di quanto previsto

 Il numero di americani che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione aleggiava vicino a minimi da tre mesi la scorsa settimana, mentre l’attività industriale nella regione Atlantic è rimbalzato questo mese, suggerendo che l’economia sta riguadagnando forza dopo avere zoppicato a causa del maltempo.

Gran parte della debolezza sembra quindi superata dalle prospettiva molto più brillanti per l’economia degli Stati Uniti.

 

In aumento le offerte di lavoro negli Stati Uniti

 

La scorsa settimana, il Dipartimento del Lavoro ha affermato che i sussidi di disoccupazione sono aumentati di una quota più bassa di quanto gli economisti avevano previsto.

Come ha adetto il presidente della Federal reserve (Fed) Janet Yellen, probabilmente l’attività economica degli Stati Uniti ha risentito dell’inverno insolitamente freddo e nevoso. Ora che queste emergenza è stata superata si vedono i dati di crescita e di miglioramento. Le azioni di Wall Street sono state caratterizzate dalla spinta al rialzo, il debito pubblico degli Stati Uniti è sceso e il dollaro è salito contro un paniere di valute.

La tendenza di fondo dell’attività manifatturiera non è cambiata in modo significativo e ci si aspetta una ripresa della crescita nel 2014.

Anche se le vendite di immobili sono scese nel mese di febbraio, c’è ottimismo con riferimento alle migliori condizioni climatiche. La National Association of Realtors ha detto che le vendite di case esistenti sono scese dello 0,4% a un tasso annuale di 4.60 milioni di unità. Questo è il livello più basso dal luglio 2012. Le vendite sono state influenzate dall’aumento dei prezzi e dei tassi di interesse, ma con il miglioramento delle condizioni meteo e il calo dei tassi di interesse nel mese di gennaio ci si aspetta di vedere più acquirenti e venditori nei prossimi mesi.