In Europa bisogna monitorare l’inflazione

 Con tutti i discorsi che si stanno affrontando, per l’ennesima volta, sull’eccessiva forza della moneta unica europea e su quanto dovrebbe fare la BCE per combattere, in maniera indiretta, questo fenomeno, oggi cominceremo la settimana con la pubblicazione dei dati sull’ inflazione europea, sperando di non dover assistere inermi ad un ulteriore peggioramento.

I fondi comunitari, in Italia sono poco utilizzati

 L’Italia ha fatto proprio il 53,7% dei fondi delle politiche di coesione di cofinanziamento stanziati dall’Unione Europea della programmazione 2007-2013, e ad oggi rimangono 12,9 miliardi di stanziamenti Ue (tutti impegnati), da utilizzare entro il 2015.

Economia Usa, migliora la disoccupazione

 Il numero di posti di lavoro creati in febbraio è stato pari a 175 mila unità, contro le stime per +165 mila unità. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,7%, in aumento dello 0,1% dal mese precedente.

Sussidio alla disoccupazione, la proposta di Renzi

 Nel jobs act di Renzi anche Naspi che è un sussidio di disoccupazione universale, a sostegno di tutti coloro che perdono il posto, inclusi i meno protetti tra i precari, come i collaboratori a progetto, oggi fuori da quasi tutti i sostegni.

La questione del lavoro dei giovani in Italia tra poche opportunità e formazione carente

 In Italia la disoccupazione giovanile è un’emergenza con dati record stabiliti in questi ultimi mesi. Quasi un giovane su due tra i 16 e i 25 anni è disoccupato. La questione sembra peggiorare e una soluzione che possa abbassare questi dati ancora non è stata trovata.

Nel nostro Paese per i giovani e il lavoro ci sono diverse agevolazioni alcune delle quali non sono conosciute. La politica del lavoro è stata però negli ultimi anni troppo complicata con leggi e misure complesse che non hanno mostrato una direzione più precisa. Sarebbe meglio realizzare poche misure che durino nel tempo e chi siano più comprensibili.

 

Lavoro: urgono strategie più efficaci per i giovani

 

Un aspetto importante è mettere in contatto i giovani con le imprese per un percorso di conoscenza reciproca che porti alla stima e all’assunzione. Per le aziende l’assunzione di un lavoratore giovane è un rischio e in questo senso i tirocini e gli stage e i contratti di apprendistato sono strumenti realizzati per mettere in contatto giovani e aziende che se funzionano bene possono portare all’assunzione, ma che in vari casi sono stati alla base di un abuso che ha permesso di avere lavoratori sempre nuovi senza costi elevati.

In Italia entro marzo si potrebbe approvare la garanzia giovani anche se c’è il problema dei rapporti tra lo Stato e le regioni. La garanzia giovani per gli under 25 comprende tirocinio e stage, apprendistato,  work experience e servizio civile.

Una particolarità dell’Italia è lo sviluppo del mezzogiorno, che secondo molti economisti è fondamentale per la ripresa economica del Paese. I giovani sono più informati, hanno studiato, viaggiano e conoscono internet. Sono quindi una ricchezza per le imprese in particolare in Italia, dove ci sono soprattutto piccole e medie aziende. Le aziende hanno paura di assumere anche per le tasse eccessive sul lavoro, ma  puntare si giovani potrebbe essere un investimento.

In Italia c’è una discrepanza tra le richieste delle aziende e le competenze dei giovani. Un rapporto che è particolarmente sbilanciato al sud e che è distante in tutta Italia. C’è quindi un problema di formazione e di qualificazione professionale delle persone, una sorta di spread con la Germania dove questa differenza e più bassa e dove quindi l’incontro tra le aziende e i giovani è più facile.

Co.Co.Pro: nuovi requisiti e nuovo modello di domanda per il contributo una tantum per il 2014

 Con il messaggio n. 2999/2014 l’Inps ha comunicato delle importanti novità per i lavoratori Co.Co.Pro che vogliono richiedere il contributo una tantum di disoccupazione.

Resta invariato il requisito dell’iscrizione in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps previsto per la presentazione della domanda, mente cambiano gli altri requisiti e il modello da presentare.

Naspi, nuovi contratti e cuneo fiscale: i punti caldi del JobsAct di Renzi

 Alla pubblicazione dei dati Istat sulla disoccupazione in Italia, che a gennaio 2014 ha raggiunto la percentuale record del 12.9%, il neo Primo Ministro Matteo Renzi ha dichiarato che la priorità del suo governo sarà il JobsAct, un documento programmatico che contiene le riforme e i cambiamenti che saranno messi in atto per ridare lavoro e speranza ai cittadini italiani.

Lo stesso Renzi ha pubblicato qualche tempo fa la prima bozza del JobsAct, che secondo i suoi piani dovrà iniziare il suo percorso per diventare realtà già tra due settimane

La disoccupazione batte un nuovo record

 La disoccupazione in Italia ha battuto un ennesimo record, arrivando a toccare il 12.9%, ovvero lo 0.2% in più rispetto a dicembre 2013 e l’1.1% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Una percentuale così alta non si registrava nel paese da più di 35 anni, fatto, questo, che ha riportato l’attenzione del neo premier Matteo Renzi sull’argomento: con un tweet di questa mattina ha annunciato che la priorità sarà data al JobsAct.

L’Italia davanti alla sfida della disoccupazione

 Il tasso di disoccupazione in Italia è salito a un livello record nel mese di gennaio, segnalando che le aziende potrebbero non riuscire ad assumere anche dopo che l’economia è tornata a crescere nel corso dell’ultimo trimestre del 2013.

La disoccupazione è aumentata al 12,9% dal 12,7% nel mese di dicembre, un dato che era già alto, come ha mostrato l’Istat in un rapporto preliminare. Il tasso di gennaio è il più alto da quando la serie dei dati  iniziata nel primo trimestre del 1977 ed è quindi a un livello storico.

 

I punti di Renzi sulla ripresa economica

 

Il 22 febbraio Matteo Renzi ha preso il timone della nazione diventando primo ministro. Questa settimana il nuovo premier si è impegnato a rivedere il mercato del lavoro in Italia durante i suoi primi 100 giorni in carica. Il tasso di disoccupazione così alto è sicuramente una delle prime sfide che si troverà a dovere affrontare.

Per richiedere alle aziende di assumere e rilanciare la domanda interna di consumi si prevede di utilizzare circa 10 miliardi di euro attraverso i tagli alla spesa riducendo l’imposta sul reddito personale.

Eppure, tali misure possono non essere sufficienti a garantire una diminuzione della disoccupazione nel nostro Paese.

Il 25 febbraio la Commissione europea ha tagliato le sue previsioni di crescita per l’Italia, affermando che il Prodotto interno lordo (Pil) aumenterà dello 0,6% quest’anno. Nelle sue precedenti previsioni rilasciate nel mese di novembre, la Commissione prevedeva una crescita economica dello 0,7%. La Commissione europea ha anche stimato che la disoccupazione in Italia non diminuirà al 12,4% fino al 2015.

La produzione industriale italiana è scesa dello 0,2% a febbraio dopo un aumento dello 0,5% a gennaio, come ha detto Confindustria. L’Istat pubblicherà i dati sulla produzione per il mese scorso il 10 marzo.

La disoccupazione giovanile, tra le persone di età compresa tra i 15 ei 24 anni, è salita a un record del 42,4% dal 41,7% di dicembre, come ha dimostrato il rapporto dell’Istat. Questa è probabilmente la sfida ppiù importante per il governo Renzi.

Il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,9%

 Un milione di occupati in meno rispetto a sei anni fa. Continua a salire il tasso di disoccupazione. In Italia, nel mese di gennaio, è schizzato al 12,9%, in aumento di 0,2 punti percentuali su dicembre e di 1,1 su base annua. Intanto, nella media dei Paesi Ue rimane al 12%. I disoccupati raggiungono i 3,3 milioni nel 2013, per un + 13,4% in confronto all’anno precedente.