Per Confindustria la recessione si sta attenuando

 Per gli analisti del Centro Studi di Confindustria le previsioni per il prossimo futuro non sono totalmente nere. Esistono infatti dei timidi segnali che fanno sperare che la recessione economica subisca presto una attenuazione. Questi sono rappresentati, in primo luogo, dall’ aumento degli ordini e delle esportazioni e dal blocco della contrazione della produzione industriale.

Requisiti per le agevolazioni all’assunzione di donne disoccupate over 50

 Con la Circolare n. 34 del 26/07/2013 il Ministero del Lavoro ha chiarito quali sono i requisiti per l’accesso alle agevolazioni per l’assunzione di donne disoccupate con più di 50 anni di età, che sono state introdotte con la Legge Fornero  e in vigore a partire dal 1° gennaio 2013.

► Come usufruire degli incentivi Inps per l’assunzione di disoccupati over 50

Il provvedimento atto ad incentivare l’assunzione di donne over 50 in stato di disoccupazione consistono in uno sconto del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro.

La Circolare del Ministero, in primo luogo, chiarisce che la definizione di soggetto privo di impiego regolarmente retribuito comprende:

  1. donne di qualsiasi età residenti in aree svantaggiate o con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  2. donne ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Come si può notare, tra i requisiti individuati dalla norma, quello di essere «prive di un impiego regolarmente retribuito» costituisce un leitmotiv.

In base a questo chiarimento della definizione di soggetto privo di impiego regolarmente retribuito ne deriva che sono inclusi nella tipologia di rapporto di lavoro che permette di usufruire delle agevolazioni per l’assunzione di donne disoccupate over 50 tutti i rapporti di lavoro dipendente di durata inferiore a 6 mesi.

► Chi può usufruire degli incentivi Inps per l’assunzione di disoccupati over 50

In caso di rapporti di lavoro di collaborazione coordinata continuativa, l’elemento per la determinazione del diritto all’agevolazione è il reddito, fissato in 8.000 euro di reddito annuo escluso da imposizione fiscale per le lavoratrici dipendenti e in 4.600 euro per le lavoratrici autonome.

I 10 lavori più richiesti in Italia

 Nel mercato del lavoro in Italia ci sono diverse anomalie che non permettono ai giovani di riuscire a trovare un lavoro. La colpa di questa situazione viene generalmente fatta ricadere sulla crisi economica, e non si può negare che la crisi abbia la sua parte, ma ci sono poi anche altri fattori che impediscono l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

 Limite massimo di lavoro per mantenere lo status di disoccupazione

Secondo il Rapporto sulle Comunicazioni Obbligatorie 2013 diffuso dal Ministero del Lavoro, infatti, emerge che i Italia ci sono molti lavori per i quali si è registrata una grande offerta, rimasta, per lo più, senza risposta.

Si potrebbe pensare che siano lavori umili o comunque poco qualificati che, quindi, non hanno molto appeal sulle nuove generazioni di giovani altamente scolarizzati. Ma non è così: la maggior parte delle offerte di lavoro richiedono al candidato si avere esperienza, cosa che i giovani non possono avere soprattutto se appena usciti dalle scuole.

Comunque, si può sempre iniziare una ricerca di lavoro partendo proprio da questi dati del Ministero.

 L’ Italia stretta tra disoccupazione, lavoro precario e redditi bassi

I 10 lavori più richiesti in Italia

Camerieri (767.000 posti disponibili);

Braccianti agricoli (768.000 posti disponibili);

Professoresse di scuola pre-primaria e primaria (708.000 posti disponibili);

Manovali (218.000 posti disponibili);

Collaboratrici domestiche (197.000 posti disponibili);

Cuochi (196.000 posti disponibili);

Registi, attori, sceneggiatori e scenografi (157.000 posti disponibili);

Commessi (120.000 posti disponibili);

Baristi (102.000 posti disponibili);

Muratori (97.000 posti disponibili).

 

 

L’ INPS raddoppia la spesa per la disoccupazione

 Nel corso degli ultimi dieci anni, tra il 2002 e il 2012, è decisamente aumentato l’ impegno economico che l’ INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha dovuto sostenere per far fronte e mantenere tutti gli interventi relativi all’ erogazione della disoccupazione e all’ integrazione dei salari.

Limite massimo di lavoro per mantenere lo status di disoccupazione

 Prima dell’entrata in vigore della Legge Fornero (92/2012) i disoccupati potevano lavorare, entro determinati limiti, senza perdere il loro status e la relativa indennità. Con il decreto legge 76/2013, questa possibilità è stata ripristinata, con diverse modalità in caso di lavoro subordinato o di lavoro autonomo.

► Diritto alla disoccupazione una tantum per i lavoratori parasubordinati

Con questo decreto legge il limite temporale per il quale un disoccupato può svolgere un lavoro subordinato senza perdere il suo status è stato riportato ad 8 mesi (con la legge Fornero il limite era di 6 mesi).

Inoltre, rispetto alla Legge Fornero, è stato anche rispristinato il limite reddituale massimo per poter mantenere lo status di disoccupazione, che varia in base alla tipologia di rapporto di lavoro intrapreso: in base a questa differenziazione, il limite reddituale massimo per il lavoratore subordinato è di 8.000 euro all’anno, mentre se un disoccupato intraprende un’attività lavorativa autonoma, non dovrà percepire redditi in misura maggiore di 4.600 euro all’anno.

► Come si apre la Partita Iva?

Rimanendo al di sotto di questi limiti, infatti, i redditi non sono sottoposti ad imposizione fiscale.

In conclusione, per mantenere lo status di disoccupazione pur avendo un’attività lavorativa, non si devono superare gli otto mesi all’anno di lavoro oppure, il reddito generato dal lavoro, sia esso autonomo o subordinato, deve essere abbastanza basso da non superare le soglie di imposizione fiscale.

Diritto alla disoccupazione una tantum per i lavoratori parasubordinati

 La Fondazione studi dei Consulenti del lavoro si è espressa sulla disoccupazione una tantum alla quale hanno diritto i lavoratori parasubordinati in caso di sospensione dell’attività lavorativa.

► Come richiedere l’ ASPI – Assicurazione Sociale per l’ Impiego

Partiamo dall’inizio e spieghiamo chi sono i lavoratori parasubordinati. Come dice il temine stesso, appartengono a questa categoria i lavoratori che hanno un rapporto di lavoro a metà strada tra il lavoro autonomo e il lavoro dipendente, ossia con forme di collaborazione continuative nel tempo ma senza vincolo di subordinazione (rientrano in questa categoria i lavoratori a progetto e i collaboratori occasionali).

Per questi lavoratori la legge 92/2012 prevede, in via sperimentale, un assegno di indennità di disoccupazione una tantum in caso di interruzione del rapporto lavorativo.

I requisiti per l’accesso al contributo di disoccupazione una tantum

La legge 92/2012 prevede che, per i tre anni di sperimentazione della disoccupazione una tantum per lavoratori parasubordinati, l’accesso sia ristretto a coloro che presentino la relativa domanda e rispettino congiuntamente i seguenti requisiti relativi all’anno 2012:

regime di monocommittenza

reddito lordo complessivo soggetto a imposizione fiscale inferiore a 20.000 euro

assenza di contratto di lavoro per un periodo ininterrotto di almeno due mesi

almeno tre mensilità accreditate presso la Gestione separata

e, per l’anno 2013, aver accreditato almeno una mensilità presso la Gestione separata.

► La certificazione dello stato di disoccupazione

In aumento i disoccupati anche tra gi stranieri

 Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il fenomeno dell’ aumento del numero dei disoccupati tra gli immigrati italiani sta assumendo delle proporzioni sempre più allarmanti.

E’ questo infatti ciò che afferma l’ ultimo rapporto sull’ immigrazione presentato dal Ministero, che rileva come nel 2012 il tasso di disoccupazione tra gli stranieri venuti a cercare lavoro in Italia sia aumentato, rispetto al 2011, del 19,2% per coloro che provengono dai Paesi dell’ Unione Europea e del 25,4% per coloro che provengono dai Paesi non – UE. 

Calano le ore della cassa integrazione a giugno 2013

 L’ INPS, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha comunicato che nel mese di giugno 2013 l’ ammontare totale delle ore autorizzate per la cassa integrazione sono calate del 5% circa rispetto al mese precedente.

Letta al vertice di Berlino sulla disoccupazione giovanile

 Dopo gli incontri della settimana scorsa, che hanno visto il Presidente del Consiglio Enrico Letta impegnato per la causa della disoccupazione giovanile nella due giorni del Consiglio europeo di Bruxelles, l’ attività diplomatica dell’ esecutivo in questo campo non si arresta.