Oltre che contro sterlina naturalmente, resta in posizione di forza relativa il dollaro americano che continua ad apprezzarsi in maniera generalizzata contro le altre major.
dollaro usa
La Federal Reserve Usa potrebbe rialzare i tassi prima del previsto
Dopo che la Yellen ha comunicato ai mercati come la Fed avesse intenzione di mantenere i tassi fermi per un prolungato periodo di tempo dopo la fine del QE, ieri abbiamo preso atto che all’interno del braccio esecutivo della politica monetaria americana alcuni membri hanno iniziato a discutere di possibili rialzi di tassi a ritmi più sostenuti di quanto il mercato si possa attendere, un passo di normalizzazione di politica monetaria che verrà, a quanto pare, comunicato in anticipo ai mercati, più tardi nell’anno in corso.
La duplice funzione del dollaro Usa
Questa la riflessione che ha mosso la nostra mente, dopo aver assistito alla discesa delle borse di ieri, cui è corrisposta una salita consistente (se paragonata ai livelli di volatilità di questi tempi) ed ordinata dello yen, salita mancata sul dollaro americano, che nel passato ha ricoperto un ruolo importante da valuta rifugio.
Dollaro Usa in salita dopo i dati macroeconomici
Ci si poteva aspettare un fragore assordante da parte dei mercati finanziari nella giornata che ieri non esitavamo a definire storica per via della concomitanza dei due più importanti market mover: le comunicazioni della Banca Centrale Europea e la pubblicazione sui dati del lavoro negli Stati Uniti d’America. L’occasione era di quelle speciali in quanto la coincidenza non ha precedenti per quello che riguarda almeno gli ultimi 7 ed 8 anni. La volatilità invece è stata appena discreta, con dollari generalmente acquistati e Borse ancora ai massimi.