L’Ecofin prepara la rivoluzione dei modelli di banca in Europa. Il Consiglio ha dato il nulla osta a un documento condiviso, che pone le basi per il negoziato con il Parlamento di Bruxelles.
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Le prime mosse della Bce nel 2014 e l’Unione bancaria
La prima riunione della Banca Centrale Europea (Bce) sarà dopo le feste il 9 gennaio. Ci sarà la conferenza stampa programmatica del Presidente della Bce Mario Draghi e si continuerà verso l’Unione bancaria.
A dicembre, la conferenza stampa di Mario Draghi faceva capire che la Bce non poteva allentare di più il credito, ma il rischio della deflazione potrebbe portare a scelte diverse a gennaio in termini di politica monetaria. Per gli analisti è possibile un ulteriore taglio del tasso refi nel primo trimestre 2014. Questa potrebbe essere la prima scelta della Bce per aiutare l’economia dell’Europa e dovrebbe quindi evitare clamorose posizioni a inizio anno. Il taglio del tasso refi dovrebbe essere di 15 punti base.
Intanto l’Europa è impegnata con la nuova disciplina bancaria e con l’Unione bancaria. L’obiettivo, dopo che è stato trovato l’accordo tra i Paesi, è che inizi il negoziato con il Parlamento europeo. Lo ha detto Mario Draghi commentando l’accord che si è raggiunto qualche giorno fa all’Ecofin e che si basa sul meccanismo unico di risoluzione bancaria raggiunto. Mario Draghi ha affermato: “La Banca centrale europea saluta con grande soddisfazione questo accordo che rappresenta un passo importante per completare l’Unione Bancaria”.
La supervisione della Bce da novembre 2014 rende l’accordo importante per una maggiore solidità dell’unione monetaria a livello europeo. La questione del backstop, cioè del paracadute finanziario che è stata alla base delle difficoltà a trovare l’accordo, è ancora da considerare meglio. In effetti, il paracadute finanziario ancora non c’è. Ci sono anche il lungo tempo di transizione al Fondo unico di risoluzione di dieci anni e la questione del finanziamento sul mercato del nuovo organismo che sono altri due punti che necessitano di essere visti. C’è un meccanismo complesso che garantisce quando gli azionisti, i creditori e i grandi depositanti non sono in grado di risolvere i problemi. Un caso raro si afferma e che si riferisce a prestiti tra fondi nazionali, finanziamenti ponte e coinvolgimento dell’Esm.
Raggiunto l’accordo sull’Unione bancaria
L’accordo sull’Unione bancaria è stato raggiunto dopo una riunione di 12 ore. L’Ecofin ha trovato l’accordo con la Germania che ha dovuto cedere sui “backstop” e con Saccomanni che parla di un risultato storico al livello della scelta dell’unione monetaria. Il meccanismo che permetterà il fallimento controllato delle banche (Srm) è stato quindi stabilito. Il meccanismo permetterà di salvaguardare il sistema finanziario e gli Stati in caso di crisi della banche.
Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, come detto, ha parlato di momento storico. Il negoziato di 12 ore ha seguito l’incontro dell’Eurogruppo che aveva trovato un accordo. L’Unione bancaria si propone quindi di evitare di trovarsi in situazioni di crisi finanziarie come quelle vissute negli ultimi anni nell’eurozona. Gli obiettivi sono quelli di mantenere la crisi finanziaria a distanza dal debito pubblico dei Paesi e favorire la fiducia degli investitori.
Un obiettivo ambizioso e un risultato importante, per raggiungere il quale sono stati necessari dei compromessi. Il più importante riguarda il “backstop”. Questo prevede che gli Stati Uniti interverranno solo in caso di necessità di esborsi che poi sarebbero ripagati dal settore bancario con prelievi presso gli Stati. Sul “backstop” si sono registrate le difficoltà maggiori a raggiungere l’accordo. La Germania era contraria e l’Italia è riuscita ad arrivare all’accordo. L’accordo prevede uno strumento di garanzia. Nel caso in cui la crisi diventa non più gestibile o se una banca non ha più fondi per far fronte ai pagamenti, entra in gioco il “backstop”, che si può tradurre come “paracadute finanziario” e significa che verrà fornita liquidità.
Un altra decisione riguarda l’istituzione di una agenzia che si occuperà di risolvere i problemi delle banche prima che la Banca centrale Europea (Bce) cambi la sua politica monetaria.
L’accordo che è stato raggiunto sarà ora all’attenzione del Parlamento europeo per poi tornare all’Ecofin. L’accordo diventerà operativo dal 2016.