Wall Street in ribasso per i dati sulla Cina

 La Borsa degli Stati Uniti è in ribasso giovedì con il Dow Jones che registra il suo terzo giorno consecutivo di perdite, con attività rischiose vendute in scia ai dati deludenti sulla produzione in Cina.

I titoli finanziari e le materie prime mostrano le perdite più forti della giornata mentre i servizi di telecomunicazioni sono stati l’unico settore positivo in quanto gli investitori hanno venduto titoli orientati alla crescita e comprato quelli difensivi.

Il sentimento del mercato è stato influenzato in modo negativo da una relazione sulla produzione in Cina, la seconda più grande economia del mondo, che ha mostrato un rallentamento lieve alla fine del 2013.

Le azioni cinesi sono scambiate in calo nel mercato americano con Baidu Inc in calo del 6,2%,  Sina Corp in calo del 5,9 e Petrochina del 3,1%.

Il Panico della giornata è stato quindi associato con questi dati sull’economia in Cina e dovrebbe essere una reazione temporanea.

A Wall Street il Dow Jones è sceso dell’1,07% di 175,99 a 16,197.35, l’S&P 500 ha perso lo 0.89% e 16,4 punti a 1,828.46 e il Nasdaq è sceso dello 0,57% di 24,126 punti a 4,218.875. Il volume degli scambi è stato più alto rispetto alla media degli ultimi cinque giorni.

 

► Le Borse americane viaggiano contrastate

 

Microsoft Corp ha comunicato che il profitto è aumentato del 3% per le vendite del suo software Office per le imprese che hanno compensato un altro trimestre debole.

Apple è aumentato dello 0,8% a 556,18 dollari. L’investitore Carl Icahn ha comprato altri 500 milioni di dollari di azioni Apple, con l’investimento complessivo del miliardario nel creatore di iPhone a 3,6 miliardi di dollari.

 

Investire in azioni in Cina?

 Le migliori azioni degli ultimi 10 anni riguardano società che hanno iniziato dal basso. Questo è un fatto documentato ma molti vorrebbero sapere quali saranno le migliori azioni dei prossimi 10 anni. Per questo ci vorrebbero proprietà magiche o un intuito fuori dal normale. Quindi la certezza non è possibile, ma qualche previsione si può fare.

 

Gli investimenti rischiosi

 

Considerando la storia questa azioni saranno quelle che iniziano dal basso, ma considerando tutte le Borse del mondo sono più di 11 mila. Una piccola azienda che aspira a grandi risultati non è facile da trovare perché le grandi opportunità possono essere difficili da trovare. E questo si vede quando consideriamo alcuni settori e le aziende leader. Ad esempio, se prendiamo i fast food il mercato è soprattutto di pochi marchi, su tutti McDonald e Burger King. Se prendiamo il campo delle bibite, Coca Cola e Pepsi controllano il mercato e le società più piccole hanno difficoltà ad inserirsi. Qualsiasi azienda che vuole farsi strada in questi settori deve superare ostacoli alti.

In Cina l’economia fino a qualche anno fa era controllata dallo Stato. E anche se ora è diventata più liberale, molti settori rimangono chiusi alle imprese straniere. Questo crea una grande opportunità per le piccole imprese cinesi per prendere piede in nicchie di mercato.

Investire in titoli cinesi non è una proposta priva di rischi e costa molto. La Cina ha la migliore crescita economica del mondo e, ancora più importante, questa crescita dovrebbe continuare. Cosa si ottiene quando si combinano insieme la rapida crescita dell’economia, piccole imprese e un ambiente politico che favorisce queste aziende? Una possibilità  notevole per investimenti.

È necessario però stare attenti a non buttare i soldi alla cieca. Il rischio c’è quando la crescita rallenta e la concorrenza cresce. Meglio concentrarsi su piccole aziende cinesi gestite meglio e che operano anche all’interno delle più ampie opportunità di mercato di nicchia.

Petrolio, quotazioni stabili e prezzo benzina scende

 Le quotazioni internazionali del petrolio restano fondamentalmente stabili consentendo, così, una leggera diminuzione dei prezzi raccomandati sulla rete carburanti e a trarne vantaggi è soprattutto il diesel.

L’accordo tra Apple e China Mobile promette affari da capogiro

 L’accordo tra China Mobile e Apple si basa su numeri enormi. Da una parte l’azienda globale di Cupertino che è un colosso, dall’altra l’operatore di telefonia primo al mondo come numero di abbonati. L’incontro tra questi due giganti promette buisiness da record e crescita alta.

 

Apple, si espande in Cina

 

L’accordo non concerne solo i telefoni, ma prevede una collaborazione più ampia tra le due società. La domanda di iPhone in China è in crescita come dimostra il presidente della società di tefonia cinese Xi Guohua. Questi ha affermato che sono stati ordinati milioni di iPhone da parte dei clienti. Gli iPhone saranno venduti dall’operatore telefonico cinese da venerdì.

 

Top 20 società più innovative, vince di nuovo Apple

 

La Cina per Apple è il terzo mercato più importante del mondo dopo Stati Uniti ed Europa. Questo accordo è quindi una base importante per lo sviluppo del buisiness dell’azienda della mela che non conosce ostacoli. Il mercato per Apple aumenterà quindi di molto potendo attingere ad un numero di potenziali clienti che supera di sette volte quello offerto dal più importante operatore telefonico americano Verizon Wireless. Questo accordo significa quindi che Apple si interessa al mercato cinese utilizzando le compagni telefoniche del paese, cosa che fino a ora non era successa.

Apple mette quindi in pericolo la leadership del suo principale concorrente Samsung. L’azienda coreana è presente in Cina con una posizione di leladership basata su una quota del 21%. Anche altre marche nazionali hanno per ora una quota di mercato superiore a Apple, come Lenovo e Huawei. Con questo accordo le cose potrebbero cambiare.

Da Apple sono ottimisti rispetto a questo rapporto con la Cina. L’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha espresso la sua fiducia sulla collaborazione con China Mobile e detto che si avrà una grande rete di vendita con circa 3.000 store.

Apple, si espande in Cina

Il gruppo informatico della Apple, è stato in grado di portare a termine un importante accordo con la rete China Mobile per vendere i propri apparecchi iPhone in Oriente e cercare quindi di espandersi anche in questo mercato.

Investimenti, il Sol Levante promette buoni ritorni

 Il Celeste Impero,probabilmente continuerà ad attrarre nuovi investitori, grazie soprattutto al grande rinnovamento dlle infrastruttue, e alle nuove aperture economiche che facilitano l’ingresso di capitali freschi.

Cina, un’economia in forte crescita

 Continua a crescere con tenacia l’economia cinese anche se sono presenti fattori di rischio che potrebbero in futuro non garantire la ripresa. Da qui il ritorno dell’ interesse per i mercati azionari presenti in tale area che dopo una lunga fase ribassista potrebbero tentare ora una inversione di tendenza.

La Cina delude e la Federal Reserve preoccupa

 Arrivano le preoccupazioni fuori dai confini nazionali per quelli che sono i mercati italiani, mercati che sono stati avvolti da notizie non molto incoraggianti nella mattinata di oggi, notizie che arrivano direttamente dalla Cina.

La Cina cresce ma chiudono le fabbriche

 La Cina è talmente grande da essere “naturalmente” contraddittoria. La crescita del paese, dopo l’annuncio del rallentamento dell’economia nel suo complesso, è ripresa, ma questo non ha dato entusiasmo e vigore al governo che ha studiato un modo per evitare nuovamente la sovraccapacità produttiva.

Dalla Cina all’Europa senza Suez

I dati sulla crescita cinese sono chiari e si evincono dalla pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero. Questo indicatore, nel giro di sedici mesi, si è riportato oltre la soglia dei 50 punti, fino a 51 punti. Superare la soglia dei 50, tanto per essere chiari, vuol dire avere un’economia in fase di espansione.

La crisi economica, però, è ancora uno spauracchio da archiviare e Pechino ha deciso di evitare brutte sorprese, per esempio la sovraccapacità produttiva. Con tutta l’autorità che gli è “riconosciuta”, allora, il Governo cinese ha pensato di ordinare la chiusura di 1300 fabbriche. 

La produzione del petrolio favorisce la Cina

I segnali positivi che arrivano dal paese fino ai mercati asiatici ed internazionali, sono stati così annichiliti. E’ sicuramente finito il periodo in cui si restava in allerta per il timore della crisi ma le sofferenze in termini di liquidità, non fanno dormire sonni tranquilli ai cinesi. Il rallentamento c’è e nel 2013 l’economia cinese crescerà soltanto al ritmo del 7 per cento. Forse, però, questo è il ritmo giusto per evitare future crisi.