La Banca Mondiale vede la svolta nella crisi

 La Banca mondiale nel rapporto sulle Prospettive economiche globali ha rivisto al rialzo la stima di crescita del Pil per il 2014, portandola da +3% a +3,2%, affermando che l’economia mondiale sarebbe a un «punto di svolta».

Olanda, l’economia che scricchiola

  Il paese dei tulipani, presenta un’economia che potrebbe perdere la prestigiosa tripla A che conferisce un elevato grado di stabilità agli investimenti.

Dati Eurozona segnalano una discreta crescita

  Il consueto rapporto sulla situazione delle Pmi arriva questa mattina dall’indice Makit, che comunica il buon andamento in crescita del settore manifatturiero dei Paesi membri che usano la moneta unica europea. 

Angela Merkel, la crisi in Europa non è finita

 Angela Merkel la Cancelliera conservatrice tedesca nel suo primo intervento al Bundestag appena dopo il suo terzo insediamento ha tenuto a precisare che la crisi nell’area dell’euro non è ancora finita e che chi vuole più Europa, più unità e condivisione del debito, deve essere pronto a riscrivere i Trattati e “rivedere le competenze specifiche”.

Il rapporto di Confindustria mostra i dati della crisi economica e parla di effetti di una guerra

 Il rapporto del Centro studi di Confindustria parla della crisi e utilizza termini molto pesanti. Nel rapporto dell’associazione degli industriali si legge “L’Italia si presenta alle porte del 2014 con pesanti danni, commisurabili solo con quelli di una guerra”. Dopo una guerra di solito c’è la ripresa e un probabile boom economico, ma Confindustria non sembra ottimista visto che nel rapporto si legge “L’uso del termine ripresa per descrivere il probabile aumento dell’attività produttiva e della domanda interna nel prossimo biennio è per molti versi improprio. Sul piano politico e sociale è derisorio nei confronti di quanti, imprenditori e lavoratori, a lungo resteranno in difficoltà”. Il Centro Studi di Confindustria afferma che “La profonda recessione dell’economia italiana, la seconda in sei anni, e’ finita, ma i suoi effetti no”.
Da Viale dell’Agricoltura, quindi, non si prevedono miglioramenti decisi dell’economia a breve termine e si dice: “Il percorso di risalita sarà lento e difficile: la ridotta capacità produttiva, intaccata dalla prolungata della domanda interna, rappresenterà una zavorra nella fase di ripartenza. Il Pil potrebbe tornare positivo a partire dal trimestre finale del 2013, tuttavia esistono rischi al ribasso, tanto che viene presentato uno scenario alternativo, più pessimistico e non ipotetico, nel quale la risalita del Pil si interrompe già nel 2015 e il peso del debito pubblico e’ più elevato”.
Confindustria rileva come l’Italia è arretrata di molto a livello economico e come la situazione sociale è peggiorata rispetto a qualche anno fa. Le previsioni parlano di un Pil negativo quest’anno a -1,8% e di una ripresa il prossimo anno al +0,7% e nel 2015 a +1,2%.
Per migliorare l’economia è accelerare il ritmo di crescita sono utili le riforme, che possono far crescere di un punto il Pil, per Confindustria. Nel 2014 è previsto che si fermi l’aumento del tasso di disoccupazione.
Per quanto concerne il debito pubblico, Confindustria afferma: “Il debito pubblico, al netto dei sostegni europei e in rapporto al Pil, sale ancora nel 2014 (al 129,8%) per poi iniziare a flettere nel 2015 (128,2%). Una flessione tutta dovuta a un punto di privatizzazioni e dimissioni omogeneamente distribuiti.

Draghi, pronto a varare nuovi aiuti alle banche

 La Bce non ha escluso la possibilità di un altro Ltro, di finanziamenti a tre anni e a tassi agevolati che sono stati già concessi alle banche a fine 2011 ed inizio 2012. “Se mai verrà il tempo, saremo pronti per un altro Ltro”.