Renzi sarà costretto fare i conti con la realtà di una crescita praticamente inesistente. Lle stime degli economisti di Confindustria, dicono che il Pil crescerà dello 0,2% nel 2014 e non dello 07% come in precedenza stimato.
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Mercati americani, poco mossi nel fine settimana
Indici statunitensi molto vicini alla parità. Il Dow Jones Industrial Average evidenzia un calo dello 0,15% mentre il Nasdaq Composite mostra un incremento dello 0,12%. Dopo la valanga di cifre macroeconomiche dei giorni scorsi la giornata di oggi è stata caratterizzata da un unico dato macroeconomico rilevante, ovvero l’indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan che ha mostrato un rialzo nel mese di giugno a 82,5 (consensus 82,0).
Il gruppo Coop in crescita Coop Voce e Coop Salute
Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, ufficializza i dati del Bilancio Consuntivo 2013, con l’immagine di una Coop che cambia pelle e che guarda avanti con decisione, conscia di una ritrovata unità. Presente all’assemblea anche il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e il presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti .
Le Borse americane mostrano debolezza dopo gli ultimi dati
Ieri la volatilità dei mercati è stata abbastanza sostenuta, se confrontata con la media degli ultimi tempi, con le borse americane a fare da traino ai mercati con dei tentativi di discesa che hanno trascinato con sé anche le borse europee (Dax sopra tutto), ai quali sono corrisposti acquisti di yen ed inizialmente di dollaro americano, quest’ultimi poi rientrati.
I dati americani mostrano una forte flessione
Come sappiamo la forward guidance dettata dalla Yellen dopo il suo insediamento ai vertici della Fed va nella direzione di una valutazione qualitativa dei dati macro che verranno rilasciati, andando a considerare all’interno del paniere che si terrà sotto controllo non soltanto valori relativi al mercato del lavoro (vi ricorderete che la soglia del 6.5% è stata abbandonata durante il primo meeting del nuovo Board), ma che riguardano anche l’inflazione – che deve raggiungere il target core del 2% prima di pensare a qualsiasi mossa di politiche monetarie restrittive – e molte altre rilevazioni, utili a dipingere il quadro della congiuntura a stelle e strisce.
La proposta di Plosser sulle decisioni della Fed
Il governatore della Federal Reserve di Philadelphia e membro votante del FOMC (il braccio armato della FED), Charles I Plosser ha tenuto un’interessante conferenza all’Economic Club di New York sull’andamento della politica monetaria negli States. L’argomento principale dell’intervento di Plosser è stato quello di illustrare i vantaggi di rendere le decisioni della FED in politica monetaria più sistematiche ovvero basate su regole certe e non scelte discrezionali.