Non ci sarà nessuno sconto, almeno per il momento, per i contribuenti italiani, sui compensi di riscossione richiesti da Equitalia in relazione alle sue cartelle di pagamento. I contribuenti italiani che riceveranno una cartella della società di recupero crediti, infatti, continueranno a pagare un massimo pari all’8% come aggio di riscossione.
Equitalia
Le nuove regole di Equitalia per la rateizzazione dei debiti
In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto che a partire dall’inizio di questa settimana, da lunedì 11 novembre, è finalmente possibile scegliere, per le cartelle di Equitalia, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, i pagamenti rateali fino a 120 rate mensili, così come era stato annunciato qualche mese fa grazie all’entrata in vigore del Decreto del Fare.
Istruzioni per il pagamento delle cartelle Equitalia presso Lottomatica e SisalPay
Nuovo passo verso i cittadini da parte di Equitalia. La società che si occupa della riscossione dei tributi per conto dello Stato e delle amministrazioni locali ha annunciato che le cartelle esattoriali potranno essere pagate anche alle ricevitorie Lottomatica e SisalPay, in qualsiasi giorno della settimana.
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Grazie al raggiungimento di uno storico accordo tra Equitalia e le reti di ricevitorie “Lottomatica” e “Sisal”, il pagamento delle cartelle esattoriali potrà avvenire in maniera più agevole in quanto i contribuenti che hanno ricevuto la segnalazione potranno saldare i bollettini di pagamento Rav alle ricevitorie indicate, ma solo se la notifica è avvenuta a partire dalla fine di giugno 2013. Infatti, solo sulle cartelle emesse dopo quella data è presente il codice a barre che permette il pagamento alle ricevitorie.
Con questo nuovo sistema di pagamento automatizzato delle cartelle esattoriali emesse da Equitalia, sarà possibile provvedere al pagamento dell’importo dovuto sia entro i 60 giorni previsti dalla data di notifica della cartella, che oltre la scadenza dei termini, in quanto l’importo si aggiorna automaticamente con le somme aggiuntive dovute per il ritardo del pagamento.
> Sarà possibile pagare la cartelle di Equitalia anche presso Lottomatica e Sisal
Oltre che in contanti, il pagamento delle cartelle di Equitalia potrà avvenire anche con carta PagoBancomat, carte prepagate Lottomaticard e carte di credito.
I punti vendita LIS Paga di Lottomatica abilitati al servizio sono elencati sul sito www.lisclick.it, mentre i punti SisalPay sono elencati sul sito: www.sisalpay.it.
Sarà possibile pagare la cartelle di Equitalia anche presso Lottomatica e Sisal
Ancora una volta Equitalia Spa, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, fa un passo verso i cittadini italiani e verso una ulteriore semplificazione delle procedure burocratiche previste per i pagamenti. A partire da oggi le cartelle di Equitalia, infatti, potranno essere pagate anche presso tutti i punti del circuito Lottomatica e SisalPay, che possono vantare orari di apertura molto dilatati, date le loro molteplici funzioni, comprendenti anche sabato e domenica.
La Guardia di Finanza perquisisce gli uffici di Equitalia
A partire da questa mattina all’alba sono scattate una serie di perquisizioni da parte delle Fiamme Gialle presso alcuni uffici di Equitalia, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Le sedi fino a questo momento interessate dall’operazione della Guardia di Finanza sono quelle di Genova, Roma e Tivoli, ma nell’ambito dell’inchiesta, disposta dalla procura di Roma, sono coinvolti anche altri soggetti, come imprenditori e funzionari dell’Agenzia.
Le novità sulle procedure di Equitalia nel Decreto del Fare
Con la conversione del Decreto del Fare in legge, arriveranno per tutti i contribuenti italiani anche delle interessanti novità dal punto di vista fiscale. Il Parlamento ha infatti posto all’ interno del Decreto una serie di misure che andranno a modificare le procedure fino a questo momento impiegate da Equitalia, la società di recupero crediti che opera in stretta collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate.
Come funziona il pignoramento dello stipendio dopo il Decreto del Fare
Il Decreto del Fare ha cercato, tra i tanti obiettivi previsti, anche di rendere più ‘umano’ il rapporto tra i contribuenti e il fisco – inteso qui anche per Equitalia, la società che si occupa della riscossione dei tributi – per andare incontro ai cittadini in questo momento di difficoltà.
Ed Equitalia ha dovuto ammorbidire i suoi metodi e allungare le sue tempistiche, soprattutto quando si tratta di contribuenti in evidente difficoltà causa crisi.
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Le nuove soglie di pignorabilità dello stipendio di Equitalia
Gli stipendi dei contribuenti debitori del fisco saranno pignorati per somme proporzionali al debito stesso:
debito fino a 2.500: pignoramento di è un decimo dello stipendio;
debito compreso tra 2.500 e 5.000 euro: un settimo;
debito superiore ai 5.000 euro: pignoramento di un quinto dello stipendio (limite massimo previsto dalla legge).
Lo stipendio, ma anche le pensioni e altre indennità legate al lavoro, quando versate sul conto corrente del debitore, non saranno mai pignorabili se costiutiscono l’ultimo emolumento ricevuto.
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Le nuove tempistiche del pignoramento dello stipendio
Con il Decreto del Fare si allunga il tempo a disposizione del contribuente per ricorrere alle eventuali tutele previste. Il pignoramento dello stipendio, infatti, non scatterà più a 15 giorni dalla data di notifica da parte della società ma a 60 giorni.
Come funziona il fermo amministrativo di Equitalia
Con il Decreto del Fare il Governo ha puntato a rendere più ‘umano’ il rapporto degli italiani con il Fisco e, soprattutto, con Equitalia, la società demandata dallo stato alla riscossione dei tributi presso i privati e le aziende.
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Tra le novità più importanti introdotte dal Decreto del Fare sicuramente c’è il divieto, per Equitalia, di procede al fermo amministrativo dei cosiddetti beni strumentali delle aziende e dei liberi professionisti.
Con questo divieto il Governo mira a non privare aziende e professionisti degli strumenti che necessitano per la continuazione della loro attività produttiva. È compito del contribuente in debito con il Fisco dimostrare che il bene strumentale sia realmente indispensabile al proseguimento dell’attività lavorativa.
Nel Decreto del Fare sono comprese altre due novità per quanto riguarda il fermo dei beni strumentali delle imprese e dei liberi professionisti: da un lato l’allungamento dei tempi dalla notifica di pagamento al fermo, che è stata portata da 20 a 30 giorni, e, in secondo luogo, l’ipoteca sui beni strumentali sottoposti a fermo che non potrà essere maggiore di un quinto del valore dei beni strumentali in questione.
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Allo stesso modo è stata prevista anche l’impossibilità di pignoramento della prima casa quando questa risulti essere l’unico immobile di proprietà del contribuente debitore, se nell’immobile è stata fissata la residenza principale.