Le mafie aziende sempre più grandi che si espandono in Europa

 Varie piccole imprese della ristorazione ma alcune molto redditizie sparse per tutta Roma. Un ristorante a pochi metri dal Senato, un caffè in centro, una gelateria vicino al Pantheon. E anche un hotel non lontano dalla statua di Giuseppe Garibaldi, l’eroe dell’Unità d’Italia.

In una città in cui il turismo è tra i motori dell’economia, queste imprese sono state bloccate dalla polizia che li ha scoperte come attività di riciclaggio delle organizzazioni mafiose della n’drangheta e dei casalesi. Nei mesi di gennaio e febbraio, la guardia di finanza ha sequestrato immobili per un valore di circa 70 milioni di euro e altre attività a Roma, fornendo un piccolo assaggio degli interessi commerciali dei clan nella capitale.

 

Crisi economica? Non per la mafia

 

Le indagini e il sequestro a Roma hanno mostrato solo una piccola parte di un’economia sommersa che si è rapidamente estesa in tutta Europa. In un’epoca di austerità, con l’Italia inondata dal debito pubblico e che fatica a riprendersi, i gruppi della criminalità organizzata sono seduti su montagne di denaro contante. Hanno approfittato della crisi economica per accelerare la loro infiltrazione in attività legittime di fuori delle loro roccaforti e ora controllare gli interessi commerciali di Roma e Milano, così come in Francia, Germania, Olanda, Scozia, Spagna e oltre.

Delle aziende che producono soldi in grande quantità e che negli ultimi 20 anni hanno realizzato molta liquidità. Con i soldi realizzati, le organizzazioni mafiose possono investire su tutto in un processo che è l’opposto di ciò che accade agli imprenditori regolari. Un meccanismo perverso che porta gli imprenditori criminali ad avere sempre più soldi e più possibilità e quelli regolari ad avere difficoltà ad ottenere credito per rilanciare le proprie aziende.

L’Europa una volta pensava che la criminalità organizzata di tipo mafioso fosse in gran parte un problema italiano, e l’Italia pensava che il problema era limitato per lo più al sud. Le cose però sono cambiate e l’ampiezza del fenomeno e delle attività delle organizzazioni criminali in tutto il continente sta costringendo a una rivalutazione. Nel mese di febbraio, il Parlamento europeo ha approvato una nuova direttiva che rende più facile per le autorità nazionali la confisca dei beni criminali, in risposta alle prove questi gruppi criminali hanno inghiottito immobili e società di tutta Europa.

Unione Europea, commettere frode sui mercati, sarà reato penale

 L’ Unione Europea è stata irremovibile nel prendere la decisione definitiva che prevede quattro anni di carcere per chi dovesse commettere in futuro frodi sui mercati. Il sì definitivo dell’Unione europea è giunto, con il Consiglio che ha dato conferma ufficiale al via libera alla proposta che prevede l’introduzione di sanzioni penali per chi commette abusi di mercato, come abuso di informazioni privilegiate, manipolazione di indici, insider trading.

Gli stress test per le banche europee saranno più complessi e difficili

La forza del sistema bancario europeo sta per essere testata contro uno scenario apocalittico e di fantasia che comprende una disfatta del mercato obbligazionario globale e una crisi valutaria in Europa centrale e orientale.

 La prospettiva di tre anni è caratterizzata da minacce alla stabilità delle banche dell’Unione europea e dal potenziale impatto sui bilanci. Questo secondo una bozza dell’Autorità bancaria europea (Eba) che rilascerà i dettagli domani in coordinamento con la Banca Centrale Europea (Bce).

 

Gli stress test per le banche

 

Mentre la Bce si prepara ad assumere il controllo di circa 130 istituti di credito della zona euro a partire dal mese di novembre, i responsabili politici hanno scelto di riflettere sui possibili sviluppi delle situazioni in grado di avere riflessi sull’economia. Tra queste ci sono le tensioni in Ucraina che hanno portato a prove di stress più forti di quelle fatte fino a oggi. Esercizi simili nel 2010 e nel 2011 sono stati criticati per non avere scoperto le debolezze delle banche che poi sono fallite.

Per un portavoce di questa operazione, l’impatto negativo degli shock, che comprendono anche lo stress nel settore immobiliare commerciale e quello sul cambio estero in Europa centrale e orientale, è sostanzialmente globale. L’impatto totale degli shock sul Prodotto interno lordo (Pil) e pari, per alcuni economisti, a 7 punti percentuali di crescita in meno a confronto con le previsioni della Commissione europea nel corso dei tre anni fino al 2016.

L’Eba analizzerà le banche con un approccio a 360 gradi che comprende qualsiasi tipo di possibile rischio nei loro bilanci. I test saranno più complessi e più difficili rispetto a quelli del 2011 che hanno considerato solo uno shock sul debito sovrano.

Wall Street, pesa la crisi Russa sui listini amercani

 A Wall Street i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta della settimana in ribasso a causa delle tensioni fra Ucraina e Russia. Il Dow Jones ha perso lo 0,85%, l’S&P500 lo 0,81% e il Nasdaq Composite l’1,75%.

La Bce vicina a scelte radicali per bloccare il rischio deflazione

 La decisione di politica monetaria più radicale del presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi potrebbe dipendere da un unico tipo di dati. Una debole inflazione al 30 aprile potrebbe condurre la Bce ad agire imponendo tassi di interesse negativi per la prima volta o spingendosi in avanti con i piani di quantitative easing.

Mario Draghi è stato sempre più esplicito su ciò che potrebbe richiedere un’azione da parte della Bce, dicendo che gli acquisti di asset su larga scala sono possibili se la prospettiva a medio termine per i prezzi peggiorerà.

 

La Bce potrebbe acquistare asset e continua a monitorare l’inflazione

 

Le stime per aprile mostrano un’inflazione dallo 0,7 per cento allo 0,9 per cento. Gli aumenti dei prezzi sono stati al di sotto dell’1 per cento dal mese di ottobre, in confronto con l’obiettivo della Bce che è di poco inferiore al 2 per cento e con i dati di marzo che sono stati i più deboli in più di quattro anni.

Se i dati di questa settimana saranno più bassi delle stime, è possibile che la Bce tagli i tassi di interesse. Il tasso di rifinanziamento principale di riferimento è stato a un record basso dello 0,25 per cento dal mese di novembre e il tasso di deposito a zero dal luglio del 2012. Il primo passo della Bce potrebbe essere un taglio del tasso refi e, eventualmente, una misura di liquidità. Per il Qe, l’inflazione deve rimanere stabile senza rimbalzi.

Altri indicatori di questa settimana includono le indagini sulla fiducia e la disoccupazione. La fiducia economica è cresciuta nel modo più alto da luglio 2011, mentre il tasso di disoccupazione si è tenuto vicino a un livello record all’11,9 per cento.

Una ripresa della dinamica di crescita della zona euro non si traduce immediatamente in numeri di inflazione più elevati. La Bce ha lasciato la sua politica monetaria invariata e Draghi ha affermato che dopo le fluttuazioni dei prezzi dell’energia e le vacanze di Pasqua ci potrebbe essere una maggiore inflazione questo mese.

Per giudicare le potenziali minacce di deflazione c’è da aspettare il mese di giugno, quando la Bce rivedrà le proprie previsioni macroeconomiche. Sino a quel periodo non dovrebbero esserci misure particolari.

Il quadro tecnico del cross forex Euro dollaro

 Un Euro che continua a rimanere combattuto all’interno del range principale rappresentato da 1.3775 e 1.3850. Fino a quando non supereremo uno di questi due livelli il mercato potrebbe mantenersi all’interno della congestione, fornendo spunti operativi poco chiari.

Nokia cambierà il nome diventando “Microsoft Mobile”

 I tempi cambiano e da qualche anno a questa parte,il concetto di telefono è andato in crisi. Steve Jobs ha creato l’iPhone, trasformando il mercato, fondamentalmente, in un affare per due: Apple contro Samsung, e tutti gli altri a inseguire, a reinventarsi. Per riuscire a competere.

Lavoro, efficienza e salute. Il modello svedese

 La Svezia sarà per l’ennesima volta il paese che farà da apripista ad inserire al suo interno ancora nuovi modelli innovativi di economia sociale. Questa volta si tratta di orario di lavoro con l’idea sperimentale e innovativa di portare a sei le ore di lavoro al giorno in quanto darebbero la possibilità, secondo alcuni politici, di essere non solo più efficenti ma soprattutto più in salute.