Germania, approvato il salario minimo per i lavoratori

 Il governo tedesco ha approvato il disegno di legge che introdurrà in Germania il salario minimo da 8,50 euro l’ora. La legge, predisposta dal ministero del Lavoro guidato dalla socialdemocratica Andrea Nakles, dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2015.

Forex, cambio euro dollaro sotto i riflettori

 Nel mercato Forrex l’eurodollaro, che ora è sotto l’occhio dei riflettori, ha mantenuto in questi giorni una prolungata lateralità che poco ha fatto trasparire le aspettative degli operatori.

Elezioni francesi, mostrano un aumento del fronte anti europeo

 Le elezioni amministrative in Francia hanno attestato la grande affermazione del partito nazionalista ed antieuropeista con il governo di Hollande che ha dovuto forzatamente procedere ad un rimpasto, ad un mese e mezzo di distanza da quelle famose elezioni europee che rappresentano un vero e proprio macigno sulla schiena dell’euro in quanto è serio il rischio che siano proprio i partiti e i movimenti anti-euro a prevalere alle urne.

Banche, il loro potere è messo in discussione

 Le maggiori banche per la prima volta ravvisano il loro potere messo molto in discussione. Dopo anni di gestione ristretta, conservatrice, clientelare, azionisti e manager stanno per essere inchiodati alle proprie gravi responsabilità. E’ giusto che ciò avvenga, perchè questo sistema bancario malato è parte integrante della crisi che attanaglia l’Italia.

Forex, la relazione con le variazioni dei tassi

 Modifiche ai tassi di interesse significa vedere movimenti marcati nel mercato forex. I tassi di interesse sulle valute dipendono dalle Banche Centrali che determinano la politica monetaria.

Euro, rimane in una posizione di trend al rialzo

 L’euro non vuole saperne di scendere e le borse continuano ad inanellare nuovi massimi, assoluti per quanto riguarda lo S&P500 e relativi, ma comunque molto interessanti ed importanti, per quanto riguarda le europee, con Dax e Ftse Mib (i nostri osservati speciali) che non hanno accennato a frenare, nemmeno di fronte a dati sulla disoccupazione che hanno visto un 13% per l’Italia ed un 6.7% per la Germania (il primo peggiore delle attese, il secondo sostanzialmente in linea con esse), indice di risk on.