la Commissione europea mira a ridurre la dipendenza dell’economia dalle banche

 I fondi pensione, le assicurazioni e i mercati dei capitali dovrebbero essere mobilitati per fornire investimenti a lungo termine dell’economia europea, secondo una nuova strategia della Commissione europea che mira a riequilibrare il calo dei prestiti da parte delle banche causata dalla crisi finanziaria.

Nel presentare la proposta, Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno e i servizi , ha parlato della necessità di diversificare le fonti di finanziamento in Europa e di migliorare l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese che sono la spina dorsale dell’economia europea.

 

L’Europa è in ripresa e tornano gli investimenti

 

Il piano della Commissione per il finanziamento a lungo termine dell’economia europea ha delineato una serie di obiettivi, tra cui migliorare il contributo delle banche di investimento nazionali rendendo più facile per le Pmi collocare obbligazioni societarie dando agli investitori una migliore informazione sulle Pmi e sui progetti infrastrutturali.

Il direttore generale di Business Europe Markus Beyrer ha accolto con favore il piano, dicendo che potrebbe contribuire alla re-industrializzazione dell’economia dell’Ue.

In Europa, i due terzi dei finanziamenti per l’economia provengono dalle banche, rispetto a solo un terzo negli Stati Uniti, il che significa che le imprese europee, e in particolare le Pmi, hanno visto il loro finanziamento abbassarsi.
Ladipendenza dell’economia europea dalle banche rischia anche di minare gli investimenti a lungo termine nelle reti delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’energia. L’ Ue stima che deve affrontare un deficit investimento di diversi miliardi di euro nel corso dei prossimi sei anni.

Il costo del lavoro italiano in media Eurozona

 Secondo l’Ufficio Statistico Europeo (EUROSTAT) il costo del lavoro in Italia rientra pienamente nella media europea. L’anno scorso, il costo orario del lavoro, in ambito Eurozona, è stato pari a 28 euro contro i 23,4 euro per l’intera Unione Europea. Il costo orario del lavoro italiano, che lo scorso anno è stato di 28,1 euro (contro i 27,6 del 2012), si allinea perfettamente con quello dell’ ’Eurozona.

In altri Paesi dell’Unione il costo del lavoro risulta molto superiore alla media: la classifica vede al primo posto la Svezia (40,1 euro/ora), seguita da Danimarca (38,4), Belgio (38,0), Lussemburgo (35,7), Francia (34,3), Olanda (33,2),Germania(31,3). Il Paese europeo in cui il costo del lavoro è più elevato è la Norvegia (48,5 euro/ora) che non fa parte dell’Unione Europea.

 

Grazie alle semplificazioni, più facile ingresso nel mondo del lavoro

 

Su queste quotazioni incidono però in maniera variabile gli oneri sociali. In Italia la percentuale è stata del 28,1% nel 2013, superiore di alcuni punti rispetto alla media del 25,9% registrata in Eurozona e a quella del 23,7% dell’Unione Europea. La media italiana di incidenza degli oneri sociali sul salario è tra le più elevate, ma è preceduta dalle percentuali di Svezia (33,3), Francia (32,4) e Lituania (28,5). Seguono il Belgio e la Slovacchia (27,4), la Repubblica Ceca (26,8), l’Estonia e l’Austria (26,7), la Spagna (26,2) e l’Olanda (24,7).

Più in generale,dai dati Eurostat emerge, al di là delle medie, la realtà di grandi differenze di costo orario del lavoro fra le diverse macroaree del continente. Si parte da un costo orario del lavoro di 3,7 euro in Bulgaria fino ai 40,1 della già citata Svezia. Notevoli sopratutto le distanze tra i salari medi dei Paesi “forti” dell’Europa e quelli dell’Est: Estonia (9 euro/ora), Polonia (7,6), Ungheria (7,4), Croazia (8,8), Lettonia e Lituania (6,2), Romania (4,6).

La fiducia dei consumatori in Europa in crescita

 L’ottimismo per l’economia della zona euro cresce più del previsto nel mese di marzo. La fiducia dei consumatori europei ha mostrato il suo più grande salto in avanti mensile in quasi cinque anni.

La crescita della fiducia dei consumatori europei incoraggerà la Banca centrale europea (Bce) che è alle prese con gli aumenti lenti dei prezzi nonostante l’impostazione del costo del denaro vicino allo zero. La Bce si riunisce il 3 aprile per impostare il suo tasso.

 

Fiducia dei consumatori in crescita e Padoan in Germania parla dell’economia italiana

 

I dati della Commissione europea hanno mostrato che il morale nel blocco dell’Ue a 18 nazioni è aumentato a 102,4 dal livello di 101,2 di febbraio, superando le aspettative del mercato di 101,4. I dati mostrano che la fiducia dei consumatori è migliorata notevolmente quest’anno a oscilla sopra alla sua media a lungo termine, per la prima volta dal luglio 2011.

Il Sentiment nel mese di marzo in Olanda è salito del 2,3, in Spagna del 2,2, in Italia dell’1,3 e in Francia di 0,7. Il morale in Germania, la più grande economia europea, è salito di 0.4.

La Commissione europea ha detto che la fiducia dei consumatori è stata particolarmente vivace, registrando il più grande aumento mensile dal mese di aprile 2009. La fiducia dei consumatori sulla futura situazione economica generale e sul livello di disoccupazione futuro, così come le loro aspettative di risparmio, cono migliorate notevolmente.

La disoccupazione del blocco, tuttavia, resta vicina a livelli record al12%. La creazione di posti di lavoro negli ultimi tre mesi dello scorso anno, tuttavia, è salito per la prima volta in quasi tre anni.

In europa i dati macroeconomici mostrano dati migliori

 I dati macroeconomici europei relativi al quarto trimestre del 2013 si sono dimostrati generalmente più rosei delle attese (+0,3%) con un incremento simile tra i principali paesi: la crescita nel 2014, a riprova, è attesa positiva in Germania (+0,4%), in Francia (+0,3%) ed è confermata anche la stabilizzazione del contesto macro in Italia (+0.1%), dopo la più lunga recessione dal dopoguerra.

Le aziende europee a rischio in caso di maggiori sanzioni alla Russia

 Gli Stati Uniti e l’Europa discutono di possibili nuove sanzioni alla Russia. La situazione potrebbe peggiorare in Ucraina, con Putin che potrebbe provocare altre azioni separatiste nelle zone russofone. Il Presidente degli Stati Uniti barack Obama ha affermato che in questo caso ci sarebbero nuove sanzioni che vanno a toccare le aziende russe, ma l’Europa sta pensando a quanto costerebbero queste sanzioni e ai riflessi per alcune aziende.

Tra le aziende che potrebbero essere interessate c’è la compagnia petrolifera britannica Bp Plc che detiene il singolo più grande investimento straniero in Russia, una quota del 20% di Oao Rosneft che ha acquistato l’anno scorso. Rosneft ha progetti di esplorazione con altri produttori di petrolio internazionali, tra cui una joint venture con Exxon Mobil per perforare la zona della Russia dell’oceano artico che ha una prospettiva di miliardi di barili di petrolio.

 

Obama parla di possibili nuove sanzioni alla Russia, ma si cerca il dialogo

 

Un’altra azienda è Caterpillar, il più grande produttore di macchine movimento terra, che ha più di 1.000 lavoratori in Russia presso lo stabilimento di produzione vicino a San Pietroburgo e un ufficio a Mosca.

Accenture Plc, la seconda più grande azienda tecnologica di consulenza al mondo, ha detto ieri che la crisi in Ucraina sta causando incertezza nel mercato. Le azioni sono scese del 5% a 78,80 dollari a New York, il più grande calo in un giorno dal 28 giugno dello scorso anno. La società con sede a Dublino è cresciuta nei mercati emergenti per contribuire a compensare la lenta crescita in Europa occidentale e negli Stati Uniti.

Il Consiglio di amministrazione del Fondo monetario internazionale (Fmi) deve ancora firmare il pacchetto di salvataggio finanziario per l’Ucraina per sbloccare 27 miliardi di dollari in aiuti internazionali. A Kiev, i legislatori ieri hanno approvato le modifiche di bilancio necessarie per l’accordo.

 

Spagna e Turchia, due economie opposte

 In Spagna, un operaio edile costa la metà che in Francia. Non sorprende quindi che le imprese edili spagnole stiano vincendo sempre più gare di appalto per opere pubbliche sull’altro versante dei Pirenei.

Scambi elevati nel mercato delle valute. Euro volatile

 Giornata abbastanza volatile sul fronte euro e di borsa, con movimenti bidirezionali non in grado di rompere livelli tecnici di attenzione multiday se non sul fronte australiano, dove il dollaro è riuscito, tra ieri e questa notte, a rompere i massimi relativi e a far segnare dei nuovi messimi per il 2014.

Draghi, Bce, ribadisce che i tassi reali sono negativi

 Nel pomeriggio era previsto anche un discorso di Draghi a Parigi. Il Presidente ECB ha espresso in gran parte concetti già noti, ma ha ribadito che l’ECB è pronta a varare nuove misure se necessario, e ha aggiunto che i tassi reali sono negativi e lo diventeranno di più, grazie al graduale recupero dell’inflazione, visto che quelli nominali resteranno bassissimi a lungo (come indica la forward guidance).

La Banca Centrale Europea, spinge sull’indebolimento dell’euro

 Un nuovo interessante  è che si è tornati a indicare esplicitamente l’indebolimento dell’ Euro come un obiettivo di una misura di politica monetaria. Il crescente focus dell’ECB sul livello della divisa unica (Draghi ha recentemente ripetuto in più sedi che il cambio ha avuto sicuramente un impatto sull’ outlook inflattivo) sembra indicare che “quota 1.40” contro dollaro sarà difesa attivamente dal Governing Council.