In che situazione è la zona euro

 La zona Euro è cruciale nell’equilibrio mondiale, per questo è importante che non crolli sotto il peso della crisi. Purtroppo da qualche settimana a questa parte, quella che sembrava calma piatta sul fronte finanziario, si è rivelata un’autentica preparazione ad un nuovo stadio.

Che vuol dire? Che la recessione è agli sgoccioli ma è molto difficile prevedere ciò che avverrà in un secondo momento. I dati sulle piccole e medie imprese sono emblematici da questo punto di vista. In Europa, infatti, sono aumentate più del previsto le attività economiche e si pensa perciò che presto il paese crescerà di nuovo.

PIL del Regno Unito e sterlina

Gli indici PMI sono riferiti nel dettaglio all’occupazione, alla produzione, ai nuovi ordini, agli inventari e alle consegne. Si capisce allora che l’andamento delle imprese va di pari passo alla fluttuazione del PIL e ne rappresenta una parte importante.

Dov’è arrivato il debito italiano

L’analisi accurata dei report dimostra che la situazione è meno rosea del previsto e di fronte ad una domanda interna europea ancora debole, come accade ad esempio in Francia dove gli ordinativi sono addirittura in calo, c’è un aumento importante dei magazzini. Un dato che unito a quello sulla disoccupazione giovanile, non lascia scampo all’ottimismo.

Si spiega adesso perché il rally dell’euro sulla divisa statunitense non ha avuto l’effetto ipotizzato.

Per il FMI è necessario accelerare le riforme per la crescita

 Eurozona ed Italia sono al centro dell’ ultimo rapporto stilato dal Fondo Monetario Internazionale che ha concluso in questi giorni la sua missione nella zona Euro. E come anticipato nelle precedenti conferenze e dichiarazioni, le prospettive di crescita per entrambe, nell’ imminente futuro, non sono rosee. 

Commissioni per le carte KO

 Pagare con la carta di credito, lo sanno coloro che fanno spesso shopping online, può essere tanto comodo quanto costoso per il fatto che spesso ci sono delle commissioni da corrispondere che fanno lievitare il prezzo del servizio o del prodotto. Basta pensare alle compagnie aree che caricano i costi del biglietto delle spese per il pagamento con carta di credito.

Chi usa la carta di credito in Italia

L’Unione Europea, per questo, ha pensato che riducendo il costo delle commissioni per chi paga con carta di credito, si può agevolmente ridonare fiducia ai consumatori. La proposta è pronta, adesso manca l’iter legislativo. E’ stato sfornato da Bruxelles, infatti, un regolamento valido per il mercato delle carte di credito e debito. L’obiettivo è di ridurre al massimo le commissioni stabilendo un tetto massimo.

Evitare le truffe con le carte di credito

La Commissione UE, vuole quindi introdurre interchange fee massime dello 0,2 per cento o dello 0,3 per cento in base al fatto che si tratti di una transazione con carta di debito o di una transazione con carta di credito. Il vantaggio di un sistema di questo tipo è evidente nel momento in cui si guarda alla situazione italiana dove pagare con le carte di credito può costare anche il 2 per cento in più del previsto.

Torna la sfiducia nell’euro

 La nostra moneta è ai minimi storici per quel che riguarda la fiducia dimostrata dalla popolazione. Il fatto è che tutte le speranze riposte nel miglioramento dell’economia, in questo momento, sembrano essere molto fragili. Se si vanno a contare gli italiani che ancora vedono vicina la ripresa, troviamo che 9 su 10 hanno in corpo preoccupazione più che fiducia.

Ridurre i contanti per combattere l’evasione

La primavera non ha portato consiglio e la fiducia nella cosiddetta unione monetaria ha vacillato. Il 51 per cento degli europei, ormai, teme il peggio soprattutto per quel che riguarda le condizioni lavorative dei cittadini. Il problema occupazione è caldo nel nostro paese ma preoccupa moltissimo anche il resto dell’Unione. Anzi, è la preoccupazione principale del Vecchio Continente.

Nel mercato forex il dollaro perde quota

L’ottimismo dell’Eurobarometro primaverile è un eufemismo. Sono stati interrogati ben 30 mila cittadini europei e quasi tutti si sono dimostrati preoccupati per quel che succederà in Europa. Il fatto è che se prima credevano almeno nella tenuta della moneta unica, adesso sembrano mettere in discussione anche l’euro.

La percentuale di persone che sono contrarie all’unione monetaria del Vecchio Continente, sono in crescita. I favorevoli sono scesi fino al 51 per cento della popolazione mentre cresce il parco degli euroscettici che sale fino a quota 42%. Il clima d’incertezza resta stabile.

Il governo portoghese resiste alle pressioni

 Tutti coloro che temevano che il Portogallo diventasse la nuova Grecia, sono stati delusi dall’ultima dichiarazione resa dal primo ministro Coelho: il governo continuerà ad onorare il suo mandato. Insomma, a Lisbona non si prevede di andare ad elezioni anticipate e quindi i mercati possono andare avanti sereni.

Il FT parla di una nuova crisi europea

I mercati, come sappiamo, reagiscono malamente al clima d’incertezza politica che può trasformarsi spesso in un’incertezza di natura economica. Un governo instabile può cadere e far collassare la borsa del paese e quelle ad essa collegate. Nel caso del Portogallo a rischiare è la finanza europea.

La guerra portoghese contro l’austerity

Il Portogallo, quindi, ha deciso di andare avanti sulla strada che sta già percorrendo, in modo da reagire con decisione e fermezza agli scossoni della finanza e della politica. Due ministri cruciali nella definizione di una maggioranza stabile, hanno rassegnato le dimissioni al premier. In più i rendimenti dei titoli di stato sono cresciuti in modo sconsiderato, raggiungendo i. 7,64 per cento.

Il messaggio di Coelho è stato provvidenziale in tal senso visto che i rendimenti sono subito scesi fino al 6,29 per cento. Il debito pubblico, però, continua a preoccupare ed è arrivato fino al 123 per cento.  Gli analisti comunque prevedono nuove tensioni all’orizzonte.

In calo la fiducia degli europei nell’ euro

 Nelle ultime rilevazioni proposte a livello comunitario in merito alla fiducia che gli abitanti dell’ Eurozona nutrono nei confronti della economia e della moneta unica, il gap tra coloro sono favorevoli e coloro che sono contrari si è ridotto di molto rispetto al passato. 

Guida al risparmio per le PMI – le soluzioni per l’ efficienza energetica

 Una importante possibilità di risparmio che hanno le piccole e medie imprese d’ Italia e d’ Europa è quella ridurre i costi dovuti ai consumi di energia. La strada da percorrere, in questo caso, è quella di migliorare l’ efficienza energetica delle strutture produttive, mettendo in atto una serie di possibili soluzioni.