Chi controllerà il fisco

 Come sappiamo dalle ultime notizie che arrivano dall’Erario, in base all’appartenenza e all’inserimento negli studi di settore, si è potuta posticipare la scadenza del pagamento delle tasse, senza pagare gli interessi di mora. Adesso però ci saranno sicuramente delle categorie di consumatori più a rischio di altre. Cerchiamo di capire chi sarà sottoposto alla lente d’ingrandimento dell’Erario.

Il conto base per le operazioni “limitate”

Ci sono delle operazioni, infatti, che il Fisco ritiene “sospette” e che quindi controlla con maggiore incisività. Delle operazioni finanziarie, per farla breve, che comportano un approfondimento dei movimenti legati al conto corrente. Molto in questo nuovo corso dell’Agenzia delle Entrate, si deve a Serpico che punta il dito proprio sui movimenti del conto corrente.

Molti italiani, soprattutto coloro che hanno lavori in nero o che non dichiarano al Fisco tutto il guadagno che hanno, sono sicuramente in pensiero. Il lungo occhio di Serpico, infatti, arriva ovunque. In realtà i contribuenti che sono a posto con la coscienza non hanno nulla da temere.

Per Squinzi andiamo peggio del previsto

Certo è che l’attività dell’Agenzia delle Entrate è stata potenziata notevolmente con l’obbligo per gli istituti di credito di comunicare le informazioni sulle operazioni finanziarie compiute da tutti i clienti e che non rispondono al profilo contribuente tracciato dall’Erario per un certo cittadino.

Per questo, lato contribuente, sarà necessario tenere sempre da parte ogni documentazione utile ai fini fiscali.

Controllo dei conti correnti: i consigli per non incappare nei controlli

 Continua a spada tratta la lotta all’evasione fiscale messa in campo dal Fisco italiano. Il 24 giugno è entrato in vigore il controllo di conti correnti bancari e postali degli italiani attraverso il SID, il sistema di interscambio dei dati che permetterà di evidenziare eventuali incongruenze tra i movimento di questi e le dichiarazioni dei redditi dei cittadini.

► Al via il controllo dei conti correnti

Gli onesti cittadini non devono avere nulla da temere, il sistema è stato creato per stanare i grandi evasori ma, per essere davvero sicuri che gli occhi del Fisco non si punteranno sui nostri conti correnti, ecco qualche consiglio da seguire.

Dal momento che il SID ha lo scopo di monitorare la congruenza tra le entrate e le uscite contabili dei cittadini, il suo allarme scatterà quando le prime sono di molto inferiori alle seconde, nelle quali rientrano pagamenti con bancomat, addebiti diretti in conto, pagamenti con carte di credito e i  prelevamenti di denaro contante: per questo è opportuno tenere sotto controllo che il livello delle uscite non superi di molto il livello delle entrate.

Altro consiglio da seguire è quello di conservare la documentazione bancaria relativa ai movimenti che avvengono sui conti correnti in modo da poterla esibire in caso di chiamata da parte del fisco e dimostrare, così, la propria posizione.

C’è poi da fare particolare attenzione ad evitare transazioni di livello elevato in contanti: parliamo, ad esempio, di prestiti o donazioni ricevuti da terze persone, per le quali è sempre meglio scegliere l’accredito su conto corrente per poter dimostrare la provenienza lecita delle somme spese che sforano sulle entrate.

► Controllo conti corrente: il SID cos’è e come funziona

Per le stesse ragioni è consigliabile farsi accreditare stipendi o comunque i redditi in generale sul proprio conto, evitando di acquisirli in contanti.

Al via il controllo dei conti correnti

 L’evasione fiscale è una piaga per la nostra società ed ha anche un costo importante per lo Stato italiano. Si stima che a causa dell’evasione l’Italia perda ogni anno circa 180 miliardi di euro. Lo studio non è stato condotto dagli analisti più preoccupati del nostro paese ma da un gruppo europeo su stimolo del Parlamento UE.

Nuove notizie sull’evasione fiscale italiana

Il governo, quindi, ha pensato d’intensificare i controlli ma ha dovuto anche trovare la formula più adeguata a non ledere il diritto di privacy tutelato in Italia e all’estero. Così, alla fine di giugno è entrato in campo il Sid, sistema d’interscambio dati che dovrebbe mettere nelle mani dell’Agenzia delle Entrate, gli strumenti adeguati per accedere ai conti correnti bancari del nostro paese.

Fino a ieri, invece, per operazioni di questo tipo era necessario chiedere l’autorizzazione alla magistratura. Un modo molto efficace per intensificare la lotta all’evasione ma ci chiede come funzionerà il Sid.

Controllo conti corrente: su cosa scatteranno i controlli

Tramite l’interscambio di dati, l’Agenzia delle Entrate dovrà acquisire direttamente le informazioni che possono essere riferite ai depositi bancari dei contribuenti. Si farà ad ogni modo attenzione ai depositi bancari considerati maggiormente  a rischio. Tutti gli operatori finanziari, siano essi banche, SGR e SIM, dovranno registrarsi al Sid e poi offrire l’accesso secondo una procedura definita, al loro sito internet.

Nuove notizie sull’evasione fiscale italiana

 Se c’è una cosa che incrina pesantemente la considerazione dell’Italia all’estero è senz’altro il fenomeno dell’evasione che seppure contrastato a livello governativo, resta una piaga importante per il nostro paese. Le Fiamme Gialle, infatti, nel rendere noto l’ultimo rapporto sull’argomento, spiegano che nei primi cinque mesi del 2013 l’evasione è rimasta a livelli molto alti.

Il Regno Unito se la prende con Google

Questo dipende da quello che sono capaci di fare i piccoli esercizi commerciali e soprattutto molto dipende dallo spostamento di denaro verso i paesi cosiddetti offshore. Secondo la Guardia di Finanza, per spiegare al meglio quel che succede in Italia, si deve completare il quadro facendo cenno agli sprechi della pubblica amministrazione che ammontano a circa 957 milioni di euro.

Lotta all’evasione fiscale ancora in alto mare

Il report effettuato dalle Fiamme Gialle è impietoso, infatti riporta una statistica allarmante: un esercizio commerciale ogni tre continua a non emettere scontrini e ricevute fiscali. Inoltre, ogni mese, circa un miliardo di euro, dal nostro paese, va a finire nelle banche estere. Si tratta di proventi che non sono tassati nello Stivale e sono addirittura nascosti al fisco.

Sono questi i numeri dell’assenza di legalità nel nostro paese. Tra spesa pubblica eccessiva, scontrini fiscali non effettuati ed evasione fiscale tramite lo spostamento dei capitali all’estero, la ripresa si allontana più dell’immaginabile.

Controllo conti corrente: su cosa scatteranno i controlli

 Partirà domani 24 giugno il controllo sui conto corrente e sui depositi bancari voluto dal Governo italiano con l’Agenzia delle Entrate per poter combattere l’evasione fiscale.

Dopo un lungo periodo di rinvii, è stato messo a punto il SID, un sistema di interscambio dati che permette all’Agenzia delle Entrate di entrare in possesso dei dati anagrafici e fiscali dei cittadini senza, però, violare la loro privacy. Infatti, il SID farà tutto autonomamente e l’Agenzia delle Entrate sarà messa a conoscenza dei dati dei contribuenti che all’analisi del SID sono stati segnalati come possibili evasori fiscali.

► Controllo conti corrente: il SID cos’è e come funziona

A dover iscriversi al SID per essere in regola con la legislazione saranno tutti gli operatori finanziari, le banche, le SGR e le SIM, che da domani, e fino al 31 ottobre 2011, provvederanno alla trasmissione dei dati relativi all’anno 2011.

Alla scadenza si procederà con i dati relativi al 2012. Per questi dati la scadenza fissata per il completamento delle operazioni è il 31 marzo 2014.

Le banche e i vari istituti che dovranno iscriversi al SID devono inviare, tramite questo sistema, i dati anagrafici dei correntisti e degli iscritti alle varie gestioni, quindi, ad essere inviati saranno il nome e il cognome dei cittadini e il relativo codice fiscale.

A finire sotto la lente d’ingrandimento del SID saranno: conti correnti; depositi di titoli azionari; gestioni patrimoniali; carte di credito; operazioni sul mercato dei metalli preziosi e cassette di sicurezza.

 

Controllo conti corrente: il SID cos’è e come funziona

 Dopo mesi di continui rinvii, da domani 24 giugno i nostri conti corrente saranno messi sotto la lente d’ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate, grazie alla collaborazione delle banche che operano sul nostro paese.

Si tratta di un altro passo che il Governo ha fatto per combattere l’evasione fiscale che ogni anno ‘ruba’ all’economia italiana quasi 200 miliardi di euro, costringendo chi paga puntualmente le tasse a dover sottostare ad una pressione fiscale molto alta e  ad avere, di contro, dei servizi di livello piuttosto basso.

Il controllo dei conto corrente è stato rimandato tanto a lungo soprattutto per volere del Garante della Privacy che, a ragione, ha chiesto al Governo che fosse messo a punto uno strumento efficace nel controllo ma, allo stesso tempo, che non fosse una violazione della privacy dei cittadini.

► Controllo conti corrente: su cosa scatteranno i controlli

A questo scopo il governo, sotto il monitoraggio del Garante stesso, ha messo a punto il sistema SID (Sistema interscambio dati) un sistema che permette lo scambio dei dati tra le banche italiane e l’Agenzia delle Entrate senza che vi sia l’intervento di un operatore ‘umano’.

Con questa applicazione né le banche né l’Agenzia delle Entrate entrerà in contatto con i dati sensibili dei cittadini – la trasmissione dei dati da parte delle banche avviene semplicemente avviando la procedura e gli stessi dati viaggeranno su anali protetti e non accessibili – se non nel momento in cui il sistema stesso rileva delle incongruenze.

I problemi della lotta all’ evasione fiscale italiana

 Perché la lotta all’ evasione fiscale in Italia non consegue i risultati sperati? Perché, nonostante tutti gli sforzi compiuti dai Governi che si sono succeduti, l’ Italia continua ad avere, tra i Paesi europei, i tassi più alti di evasione fiscale? 

Dolce e Gabbana condannati ad 1 anno e 8 mesi per evasione

 Arriva in Italia, e nel mondo della moda per giunta, la condanna per il primo caso di “esterovestizione” imputato a dei professionisti fiscali.

La sentenza di primo grado emessa dal giudice del Tribunale di Milano, Antonella Brambilla, nei confronti dei due noti stilisti italiani, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, li ha infatti condannati a 20 mesi di reclusione per “omessa dichiarazione al fine di evadere le imposte”.

La Corte dei Conti lancia un nuovo allarme sull’evasione fiscale

 In Italia, come anche in Irlanda del Nord, si continua a parlare di quali siano le misure più adatte per arginare l’evasione fiscale che ogni anno ruba ingenti risorse all’economia e non permette di abbassare il carico fiscale su famiglie e imprese.

► I 10 punti dell’ accordo contro l’evasione fiscale

Nel frattempo gli evasori, però, ben poco impauriti da misure solo annunciate e mai messe in atto, continuano a proliferare, portando così, secondo i dati rilasciati questa mattina dalla Corte dei Conti, la pressione fiscale su chi paga al 53%.

Già qualche tempo fa i magistrati contabili avevano spronato il Governo a prendere delle decisioni mirate ed efficaci per la lotta all’evasione fiscale e, oggi, hanno ribadito il concetto dati alla mano: l’economia sommersa pesa per il 18% del Pil del paese, l’Iva non dichiarata nel 2011 ha portato ad una sottrazione di imposta pari a 46 miliardi di euro, cifra alla quale si aggiunge anche l’Irap non pagata, che porta il conto dell’ammanco per le casse dello Stato a più di 50 miliardi di euro.

Una situazione che va di pari passo con la crisi economica, una sorta di circolo vizioso per cui le aziende, soffocate dalla pressione fiscale, si autofinanziano non pagando le imposte dovute.

 

► L’Imu è la tassa più odiata dagli italiani

E la propensione all’evasione, secondo la Corte dei Conti, cresce sempre di più:  al Sud e nelle Isole arriva al 40% per l’Iva e al 29% per l’Irap. Situazione che non cambia al nord: se si guarda ai valori assoluti, infatti, i dati dimostrano che  la maggior parte dell’evasione si concentra sul Nord-Ovest, zone nelle quali si realizza la quota più rilevante del volume di affari e redditi.

Continua il flusso di capitali verso i paradisi fiscali

 Proprio mentre i capi delle 8 nazioni più potenti del globo discutono dei temi scottanti dell’ evasione e dell’ elusione fiscale, in occasione del vertice organizzato in questi giorni da David Cameron in Irlanda del Nord, l’ organizzazione Oxfam lancia l’ allarme sui miliardi di dollari che nel frattempo scivolano via verso i paradisi fiscali.