Mercato: cresce il gap tra domanda interna e domanda internazionale

 Cresce pericolosamente la divergenza tra mercato interno e domanda internazionale. Il primo, in Italia, continua ad andare molto male. La seconda, invece, continua a dare soddisfazioni.

Si registra, pertanto, una vera e propria dicotomia. Il sistema italiano industriale ha sperimentato la contraddizione di un export che funziona e di una domanda interna sempre più soggetta a contrazioni.

Esportazioni in calo con dato sorprendente

 I dati sul commercio estero italiano bloccano eventuali entusiasmi per una possibile ripresa economica che potevano scatenarsi dopo i dati sulla produzione industriale. A novembre, la produzione industriale ha fatto registrare un rialzo dell’1,4% e questo era visto come un segnale di una leggera ripresa economica. Il dato delle esportazioni blocca però sul nascere le ipotesi di ripresa e di crescita.

 

► In aumento le esportazioni extra-UE ad agosto 2013

 

Sempre a novembre, i dati mostrano che le esportazioni sono scese dell’1,9%. I dati sono dell’Istat e l’aspetto negativo è relativo anche al fatto che nel mese di ottobre c’era stata una crescita dello 0,8%. Più produzione industriale, quindi, ma meno vendite all’estero.

 

► In calo le esportazioni verso i Paesi extra UE a luglio 2013

 

L’Istat ha mostrato come il calo annuo è del 3,4%. In aumento il saldo della bilancia commerciale, a +3,1 miliardi mentre nel 2012 era a 2 miliardi.

Le esportazioni a novembre sono calate soprattutto nei Paesi extra Ue. In Svizzera il calo dell’export è del 27,2% e nei Paesi del sud est asiatico del 15,9%.

A novembre si registra anche un calo delle importazioni rispetto al mese di ottobre. Il calo è del 2,2% e riguarda soprattutto minori acquisti da Paesi extra Ue.

In crescita la vendita di automobili e in contrazione le importazioni dai Paesi Opec e l’acquisto di greggio e gas naturale.

Considerando il trimestre da settembre a novembre, sono scesi sia le importazioni, dello 0,8%, sia le esportazioni, dello 0,3%. Le esportazioni verso i Paesi Ue risultano stabili.

Il dato è rilevante come indicatore economico e mostra ancora gli effetti della crisi economica. Al dato della maggiore produzione industriale dovrebbe essere legato quello sulle esportazioni per potere parlare di ripresa.

L’eccessivo Export tedesco crea tensioni con gli Usa

 Nuove critiche degli Stati Uniti alla Germania sull’andamento della bilancia commerciale tedesca. L’aumento ulteriore a novembre del surplus commerciale della Germania è stato l’argomento che ha fatto scaturire le nuove critiche.

La tensione tra Stati Uniti e Germania sull’export è stata espressa questa mattina dal segretario al Tesoro Usa Jacob Lew dopo l’incontro con il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e si basa sugli eccessivi avanzi.

 

► In miglioramento la bilancia commerciale italiana

 

Jacob Lew e Wolfgang Schaeuble hanno tenuto una conferenza stampa congiunta. Il segretario al Tesoro americano ha affermato che nel 2013 la Germania ha fatto sforzi utili al riequilibrio della bilancia commerciale, ma ha anche puntualizzato che è necessario un riequilibrio ancora migliore. Jacon Lew ha riconosciuto le difficoltà della Germania a muoversi verso questo obiettivo nel breve termine.

 

► Bilancia commerciale in attivo grazie all’export

 

A novembre, il surplus della bilancia commerciale tedesca è di 17,8 miliardi di euro. A ottobre era a 16,7 miliardi di euro e quindi il surplus è in rialzo. Gli economisti prevedevano il rialzo a 17,5 miliardi di euro, quando di poco minore a quello realizzato.

L’export della Germania a novembre è cresciuto dello 0,3% nel confronto con il mese precedente e dell’1% annuo. L’import è invece calato dell’1,1% nel confronto con il mese precedente e dello 0,4% annuo.

Il segretario al tesoro Usa Jacob Lew ha mostrato il suo appoggio all’aumento degli stipendi e agli investimenti nelle infrastrutture su cui lavora il governo tedesco. La Germania, però, deve avere più domanda interna. Critica all’eccessivo export e alla debolezza dei consumi interni, è questa è la considerazione degli Stati Uniti.

Sale l’indice Pmi manifattura e scende lo Spread a 203 punti

 Crescita oltre le stime in Italia per l’indice Markit per il settore Pmi manifattura. L’indice ha fatto registrare il sesto aumento consecutivo ed è arrivato a 53,3 punti da 51,4. Il livello è ai massimi da aprile 2011. Alla base di questo aumento ci sono i nuovi ordini e le esportazioni. L’indice è salito anche nell’Eurozona arrivando a 52,7 punti.
L’indice Markit è quindi sopra alla soglia dei 50 punti che delimita gli ambiti dell’espansione e della contrazione del ciclo. In Italia si è registrato un incremento dei nuovi ordini che ha avuto un’impennata rispetto alle previsioni. In grande aumento anche le esportazioni che segnalano un’adattamento delle aziende manifatturiere italiane all’economia globale e una crescita nel posizionamento internazionale.
In Europa, l’indice è in crescita da circa due anni e mezzo. Per quanto riguarda i singoli Paesi, lieve rialzo in Germania e dato in controtendenza in Francia, dove la contrazione dell’indice arriva a 47 punti dal precedente 47,1.
In Italia, il nuovo anno si apre con lo Spread, il differenziale tra i Bund tedeschi e i Btp a dieci anni, a 203 punti. Soglia dei 200 punti quindi vicina dopo che il 2013 si era chiuso con uno Spread a 215 punti. Lo Spread viaggia quindi a livelli minimi e scende ancora, e va bene anche il rapporto tra Bund tedeschi e Bonos spagnoli a 204 punti.
In ripresa i flussi di acquisto sia italiani sia internazionali. L’economia inizia a dare buoni segnali e arriva supporto dalla minore cautela degli investitori, che a fine anno erano attenti alla chiusura dei bilanci bancari in vista dell’asset quality review della Banca Centrale Europea.

L’export dei distretti industriali italiani segna un nuovo record nel 2013

 Anche nel 2013 l’Italia si è confermata un paese che, dal punto di vista industriale, viaggia su due velocità. Un doppio binario attraverso il quale passano, da una parte, la produzione e i consumi interni e dall’altra la produzione e le esportazioni verso i paesi europei ed extra – europei. E’ questa appunto una delle più recenti fotografie della Fondazione Edison che ha analizzato l’andamento produttivo dei distretti industriali italiani. 

Euro forte mette in difficoltà le aziende esportatrici

  A seguito dei dati macro economici provenienti dalla più grande economia del mondo, vale a dire quella del Paese a Stelle e Strisce, la moneta unica europea è andata in salita registrando nuovi massimi di periodo.

Export italiano più che positivo a settembre 2013

 La bilancia commerciale italiana fa segnare buoni risultati nel mese di settembre 2013 e rinfranca soprattutto nei confronti di quella atmosfera di crisi che sembra non voler più abbandonare il paese. Nel nono mese dell’anno, infatti, secondo le ultime statistiche rilasciate dall’Istat, il saldo della bilancia commerciale italiana ha chiuso in attivo per oltre 790 milioni di euro. 

L’UE richiama la Germania sulle partite correnti

 I richiami della Commissione Europea arrivano anche nei confronti dei poteri forti dell’Eurozona. E’ il caso ad esempio della Germania, che può vantare l’economia più solida del gruppo europeo a livello internazionale e degli ottimi risultati anche a livello di export