Nei primi sei mesi del 2013 il saldo tra in volume d’ affari delle esportazioni e quello delle importazioni è risultato positivo per un valore di circa 40 miliardi di euro – prodotti energetici a parte. A rilevarlo è l’ Istat, che registra per il mese di giugno un surplus da 3,6 miliardi di euro, decisamente in aumento rispetto a quel 2,8 che si era totalizzato nel mese di giugno 2012.
Export
L’ export alimentare traina il Made in Italy
In miglioramento la bilancia commerciale italiana
Se l’economia interna del paese fa fatica a tirare avanti, ci sono buone notizie che arrivano sul fronte estero. La bilancia commerciale italiana, infatti, ad aprile 2013 ha registrato un disavanzo positivo per il paese pari a 1,9 miliardi di euro, a fronte del -300 milioni di euro che si è registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
► Calano le vendite nell’Eurozona
Sono i dati rilasciati questa mattina dall’Istat che sottolinea come gli scambi commerciali dell’Italia con l’estero siano positivi sia per i paesi dell’Unione Europea (+0,4 miliardi di euro) che con i paesi al di fuori dell’Unione (+1,5 miliardi di euro).
Per quanto riguarda i primi quattro mesi del 2013, i dati Istat evidenziano un aumento tendenziale dello 0,5% delle esportazioni e una diminuzione del 6,3% delle importazioni. Su base mensile le importazioni sono diminuite dello 0,9%, mentre le importazioni sono rimaste stabili sul livello registrato per il mese precedente.
Nello specifico l’import è diminuito soprattutto per gli acquisti in Europa (-1,4%) rispetto ai mercati extra Ue (-0,3%); calati maggiormente gli acquisti di beni strumentali (-6,3%).
► A marzo negativo l’export italiano
Le esportazioni, invece, sono aumentate del +4,4%, ripartire in un +3,1% verso l’area Ue e del 6,1% verso i paesi extra UE.
Difficoltà per l’import dall’estero
C’è un enorme surplus commerciale con gli Stati fuori dall’Ue, pari ormai a 1,5 miliardi di euro ad aprile, a fronte del disavanzo di 901 milioni dello stesso mese del 2012. Lo rende noto l’Istat. Per l’istituto l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici muove da 4,7 a 5,6 miliardi di euro e il deficit energetico è diminuito da 5,6 a 4,2 miliardi di euro.
In totale, nei primi quattro mesi del 2013 il saldo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 2,5 miliardi. Ad aprile, dunque, i flussi commerciali con i paesi extra Ue hanno registrato una flessione congiunturale: -0,3% per le importazioni e -0,7% per le esportazioni.
L’istituto di statistica evidenzia che “i dati di aprile confermano un quadro congiunturale di debolezza delle vendite all’estero”. L’export, invece, continua ad essere positivo su base annua, segnando ad aprile un aumento tendenziale del 6%. Diverso il discorso per le importazioni, in calo del 10,3% su aprile 2012. I mercati più dinamici all’export sono i paesi Mercosur, ovvero Uruguay, Paraguay, Argentina, Brasile, Venezuela (+21,9%); Asean, i paesi del sud-est asiatico (+19,2%).
In sintesi, dunque, aumenta il gap commerciale con i paesi che non appartengono all’Unione. Ciò va in relazione al disavanzo di 901 milioni di un anno fa. Il deficit energetico è diminuito a 4,2 miliardi. L’export, su base annua, è positivo, mentre l’import è calato del 10,3%
A marzo negativo l’export italiano
Primo rosso, a partire dal 2009, per le esportazioni italiane. L’ export italiano, infatti, anche all’ interno di un clima di totale recessione, aveva per diversi trimestri trainato la bilancia commerciale del Paese. Ma nel mese di marzo 2013 questa situazione favorevole sembra essersi arrestata: si è infatti registrata una flessione per le esportazioni pari al 6,0%, seguita subito, e in misura ancora più evidente, da quella delle importazioni, che hanno subito un calo del 10,6% rispetto ai valori che si erano potuti registrare nel mese di marzo 2012.
> L’export continua a dare soddisfazioni all’Italia
E’ l’ Istat a rilevare questi dati, precisando però che il mese di marzo 2013 ha forse sofferto della mancanza di un giorno lavorativo rispetto all’ analogo mese dell’ anno precedente. Ci si può consolare, dunque, al massimo, con i dati congiunturali: rispetto al mese di febbraio 2013, infatti, il flusso commerciale del nostro Paese ha fatto registrare, per l’export, un +1,2%, mentre per l’import un +0,2%.
> Il protezionismo sta uccidendo l’export UE
Andando più nello specifico, le esportazioni italiane si sono rivolte principalmente ai mercati non UE, dove hanno ottenuto risultati migliori, mentre, a livello di acquisti il dato risulta invertito, con una flessione di questi ultimi e un aumento di quelli dai mercati UE. A marzo 2013, tuttavia, il saldo commerciale è rimasto comunque positivo (+3,2 miliardi).
L’export continua a dare soddisfazioni all’Italia
Gli esportatori italiani sono una luce nel buio nella situazione economica del Paese. L’export, negli anni della crisi economica, continua a mantenere viva la speranza di una ripresa in virtù di una situazione dinamica del mercato.
In altri termini, ciò succede nella stragrande maggioranza dei casi, al di fuori del Vecchio Continente, fulcro della glaciazione economica. A marzo il surplus commerciale con i Paesi extra-Ue è stato uguale a 2,6 miliardi di euro, a fronte dell’avanzo di 491 milioni dello stesso mese del 2012. Lo stima l’Istat, evidenziando che l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici muove da 6,0 a 6,7 miliardi di euro e il deficit energetico si riduce da -5,5 a -4,0 miliardi di euro. Nel primo trimestre 2013 il saldo commerciale con i paesi extra-Ue è positivo per 1,1 miliardi.
A marzo, in confronto al mese precedente, le esportazioni nei confronti dei paesi extra Unione europea sono aumentate del 2%, mentre le importazioni hanno registrato una diminuzione del 2,4%. La crescita congiunturale dell’export è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, ad esclusione dell’energia (-16,5%). Per quanto concerne l’aspetto dell’import la flessione interessa tutti i principali comparti, a eccezione dei beni di consumo (+4,0%). La riduzione è particolarmente marcata per l’energia (-7,7%).
Crescono le esportazioni in Asia
I dati dell’Istat sulla bilancia commerciale mostrano come in Italia crescono le esportazioni. L’export cresce del 17,7% nei Paesi extra Ue e permette un recupero nella bilancia commerciale.
► L’Istat registra il dimezzamento del deficit Extra Ue a gennaio
I dati preliminari mostrano come la crescita delle esportazioni è importante nei Paesi asiatici. I Paesi dell’Asean e Eda hanno fatto registrare un aumento delle esportazioni rispettivamente del 32,3% e del 22,9%. Si tratta di Paesi in crescita, che hanno sempre più richieste e un’economia che non ha crisi come in Europa. Tra questi ci sono Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Malaysia e Thailandia.
Per quanto riguarda la Cina, le importazioni sono più alte di circa tre volte le esportazioni. Le esportazioni in Cina sono comunque in aumento del 24,6%, mentre le importazioni sono in diminuzione del 2,8%.
Per il Giappone le esportazioni sono aumentate del 25,6%, mentre le importazioni sono diminuite del 32,1%.
Questi dati mostrano quindi la crescita delle esportazioni del Made in Italy in Asia. In quella parte del mondo c’è crescita economica e si compra molto con i prodotti italiani che hanno quindi un mercato in espansione. Fino a qualche tempo fa erano i prodotti asiatici ad arrivare in Italia. Un processo che continua, ma cresce meno rispetto a quello che vede i prodotti italiani arrivare nei mercati asiatici.
L’Istat registra il dimezzamento del deficit extra Ue a Gennaio
I dati dell’Istat sulla bilancia commerciale mostrano come il deficit commerciale con i Paesi extra Ue si è dimezzato a Gennaio. Il deficit commerciale è passato da -5,2 miliardi a -2,3 miliardi nel confronto tra Gennaio 2012 e Gennaio 2013. Questo dato arriva soprattutto dall’aumento delle esportazioni che è del 17,7%. Le importazioni sono invece diminuite del 5,6%.
► L’accordo europeo sui bilanci degli stati membri
I dati dell’Istat mostrano che anche il deficit energetico è in calo passando da -6,1 miliardi di Gennaio 2012 a -5,2 miliardi di Gennaio 2013. Il surplus nello scambio di prodotti non energetici si è invece ampliato passando da da 869 milioni nel 2012 a 2,9 miliardi nel 2013. Alla base di questo dato c’è soprattutto l’aumento commerciale dei beni strumentali.
► Saldo positivo per l’export italiano
La crescita delle esportazioni riguarda un po’ tutti i settori con solo quello dell’energia che è in diminuzione del 26,2%.
Le importazioni sono invece in calo è in particolare per i beni di consumo durevoli con il 18,5% e per l’energia con il 16,3%.
Nel confronto con il mese di Dicembre si registra un incremento dei i flussi commerciali presentano un incremento, più nelle esportazioni con un 3,9%) che nelle importazioni con un 3,0%.
Per i prodotti intermedi si vede una crescita congiunturale che è superiore alla media ed è del 5,4%, mentre per i beni di consumo durevoli si registra una diminuzione del 4,7%.
I mercati con gli incrementi più alti nelle esportazioni sono Asean con il 32,2%, Opec con il 26,1%, Giappone con il 25,6%, Cina con il 24,6%, Eda con il 22,9% e Stati Uniti con il 20,2%.
Saldo positivo per l’export italiano
Nel 2012, infatti, l’export è cresciuto del 3,7%, a fronte di una flessione del 5,7% degli acquisti. A trainare il settore delle esportazioni è sono stati i macchinari industriali (comparto delle “macchine e apparecchi non classificati”) che hanno raggiunto 48 miliardi, pari al 65% dell’avanzo registrato nei prodotti non energetici (74 miliardi).
Le maggiori esportazioni sono state verso il Giappone (+19,1%), gli Stati Uniti (+16,8%) e la Svizzera (+10,8%), mentre si sono ridotte di molto le vendite verso paesi quali India (-10,3%), Cina (-9,9%) e Spagna (-8,1%).
Si tratta di un buon risultato su base annua, che però non viene ribadito dalle performance su base mensile: a dicembre le esportazioni italiane hanno segnato un calo dello 0,5% rispetto a novembre e del 3,7% rispetto a dicembre 2011.
► Sempre minore l’import europeo dagli USA
Questa flessione congiunturale dell’export – fa notare l’Istituto di Statistica- è la stessa che si registra anche nelle aree Ue (-0,5%) ed extra Ue (-0,4%). Rapportando i dati a livello continentale, invece, si registra un surplus di 81,8 miliardi di euro, contro il deficit di 15,7 miliardi del 2011 dei paesi dell’Eurozona.