Può capitare di pagare le tasse con il modello F24 e accorgersi solo successivamente di aver pagato con il codice errato, oppure di aver sbagliato l’anno, il numero della rata, l’ente di riferimento, il codice per la compensazione.
Può capitare di pagare le tasse con il modello F24 e accorgersi solo successivamente di aver pagato con il codice errato, oppure di aver sbagliato l’anno, il numero della rata, l’ente di riferimento, il codice per la compensazione.
Non ci sarà più uso della carta per chi deve eseguire pagamenti fiscali per un importo che supera i 1.000 euro, o in compensazione.
L’Agenzia delle Entrate sta cercando di rendere sempre più semplice il rapporto dei cittadini con il Fisco, sia attraverso un ammorbidimento delle sue regole sia attraverso un modo più semplice e chiaro di comunicarle. E’ così che da qualche tempo l’Agenzia sta utilizzando niente meno che Youtube per mettere a disposizione di chi necessita di rapportarsi con il Fisco delle video guide.
Una di queste riguarda il ravvedimento operoso, ovvero la procedura che permette di mettersi in regola con il Fisco in caso di mancato pagamento o pagamento ritardato delle imposte, sia dirette che indirette.
In questo post abbiamo raccolto tutti i link ai post che compongono la Guida al Modello F24 dell’Agenzia delle Entrate, all’interno della quale potrete trovare tutte le informazioni necessarie relative all’utilizzo di uno dei più usati modelli di versamento messi a disposizione dall’autorità fiscale italiana.
In questo post ci occuperemo di capire come devono essere effettuati i versamenti con il Modello F24, uno dei principali modelli di versamento messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per il pagamento di tributi, contributi e premi.
Il Modello F24 può essere utilizzato sia dai possessori di Partita Iva, sia da coloro che non la possiedono e per questo motivo i pagamenti con tale modello devono essere effettuati in diverso modo a seconda che il contribuente che li effettua sia titolare o meno di Partita Iva.
A partire dal 1° Luglio 2013 sono entrati in vigore dei nuovi Modelli F24 – Modello F24, Modello F24 Accise, Modello F24 Semplificato e Modello F24 Enti Pubblici – per il pagamento delle tasse e dei tributi locali.
La principale novità rispetto alle precedenti versioni riguarda appunto l’ inserimento, all’ interno della sezione dedicata all’ IMU e agli altri tributi locali, di un campo denominato “Identificativo Operazione“, all’ interno del quale andrà riportato il codice identificativo del tributo fornito dai diversi Comuni.
Novità per il Modello 730: dal 2014 potrà essere utilizzato anche per chi non ha un sostituto d’imposta. I dettagli.