La crisi coinvolge sempre più da vicino i bilanci familiari e va a modificare le abitudini di spesa degli italiani che acquistano e spendono sempre meno. Lo rilevano, infatti, gli analisti di Confindustria, che hanno registrato come dal 2007 ad oggi ci sia stata una riduzione nei consumi annuali pari a 3.660 euro.
Famiglie
Solo nel 2036 l’ Italia recupererà il potere d’ acquisto perduto
Hollande deve tagliare le agevolazioni per le famiglie
Il presidente ha dovuto aumentare già diverse imposte ma il sacrificio chiesto ai cittadini francesi non è ancora sufficiente per rientrare nei parametri europei. Serve un altro miliardo di euro, che Hollande può trovare solo se mette mano alle sovvenzioni dedicate alle famiglie.
In effetti, in Francia le famiglie hanno accesso a due grandi incentivi: l’assegno familiare versato in base al numero dei figli e concesso indipendentemente dal reddito e la riduzione delle imposte calcolata in base al numero dei figli a carico.
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Il primo passo di Hollande per mettere insieme questo ulteriore miliardo sarà l’abbassamento delle detrazioni, che passeranno da 2.000 euro a 1.500 per figlio a carico. Una mossa, questa, che cerca di limitare i danni – ridurre le detrazioni fiscali è meno vistoso di un taglio agli assegni familiari – all’immagine di questo presidente francese, poco deciso nelle sue politiche agli occhi dell’Europa e ritenuto troppo contraddittorio in patria.
L’aumento dell’IVA peserà sulle famiglie più numerose
Gli effetti della revisione dell’ aliquota dell’ IVA, che a partire dal prossimo primo luglio, come abbiamo più volte anticipato, passerà dal 21 al 22%, tenderanno a ricadere sulle spalle delle famiglie meno abbienti e più numerose.
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Lo affermano, dopo accurati studi, gli analisti dell Cgia di Mestre, che hanno calcolato che l’ incremento dell’ aliquota inciderà sui nuclei familiari che constano di più individui in maniera inversamente proporzionale al reddito.
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Insomma, secondo i calcoli della Cgia, che ha preso in considerazione tre nuclei familiari – tipo e sette livelli retributivi, a soffrire saranno soprattutto le retribuzioni più basse e le famiglie più numerose: ragione per cui l’ innalzamento dell’ aliquota andrebbe a tutti i costi scongiurato, proprio per non creare una ulteriore emergenza sociale.
Andando più nello specifico, invece, per i nuclei familiari composti da single, l’ incremento peserà maggiormente sulle fasce meno abbienti, con un aggravio annuale fino a 99 euro.
Per un nucleo familiare composto da un lavoratore dipendente con moglie e figlio a carico si avranno spese in più per altri 113 euro l’ anno, mentre nella stessa situazione, ma con 2 figli a carico, si arriva fino a 120 euro l’anno in più.
Il 10% delle famiglie italiane possiede il 47% della ricchezza
In Italia, a causa della crisi economica, cresce sempre di più la disuguaglianza sociale, sulla base del fatto che quasi la metà della ricchezza nazionale, cioè una quota pari al 47% si trova oggi concentrata nelle mani di poche famiglie, che rappresentano solo il 10% dell’ intera popolazione italiana.
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Tali sono i dati che emergono da un aggiornamento del rapporto sui salari 2012 stilato dalla Fisac – Cgil, che hanno anche calcolato l’ attuale rapporto tra la retribuzione media di un dipendente e quella di un top manager. Anche su questa questione, purtroppo, la situazione italiana rivela una forte disuguaglianza.
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Se nel 1970, infatti, il rapporto tra i salari dei dipendenti e quelli dei manager si attestava su un numero di 1 a 20, oggi, il divario è cresciuto fino a ad un livello di 1 a 163.
In altre parole, se un lavoratore dipendente percepisce circa 26 mila euro lordi l’ anno, il compenso medio dei top manager e degli amministratori delegati raggiunge oggi i 4 milioni e 326 mila euro.
Dalla Cgil si leva quindi la richiesta di imporre un tetto alle retribuzioni dei top manager, in modo da ristabilire una situazione più equa.
L’aumento dell’IVA peserà sulle famiglie per 135 euro all’anno
Come è stato più volte annunciato nel corso degli ultimi mesi, a partire dal prossimo 1 Luglio è previsto l’ innalzamento dell’ aliquota dell’ IVA, che passerà dall’ attuale 21% al futuro 22%. Questo aumento, tuttavia, come si può immaginare, avrà delle notevoli conseguenze sul mondo dei consumi a livello nazionale e graverà, in modo particolare, sulle spalle delle famiglie italiane.
L’ ufficio studi della Confcommercio ha quindi calcolato che il suddetto incremento dell’ aliquota dell’ IVA produrrà per ogni famiglia (calcolata su una base di 3 persone) una stangata da 135 euro all’ anno, cifra media che produrrà un aggravio totale da 2,1 miliardi di euro per il 2013 e di ben 4,2 miliardi di euro per il 2014.
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L’ aumento dell’ IVA voluto dal Governo Monti, infatti, interesserà il 70% dei consumi e, in particolare, subiranno il rincaro una serie di prodotti di ampio utilizzo. Tra questi, ad esempio, vino e birra per le bevande, vestiario, calzature, elettrodomestici e mobili, carburanti, giocattoli, computer e riparazioni auto.
Le associazioni dei consumatori, tuttavia, come Federconsumatori e Adusbef, alla luce della presente situazione, chiedono che il provvedimento venga rivisto, perché il potere di acquisto delle famiglie italiane già si trova ai minimi storici e questa ulteriore misura contribuirà solo a contrarre ancora di più il mercato, gravando anche sul mondo delle imprese.